Il mondo parallelo di quella
finzione tragicomica chiamata realtà, offerto a tutti noi dalle suadenti voci
e dai volti catatonici degli imbonitori radiotelevisivi,
scorre ormai per il suo corso, totalmente separato dal mondo reale.
Girovagando per la città
di Roma tra degrado, disastri ambientali, umani che frugano nei cassonetti, attività
chiuse ed accattoni organizzati di tutte le risme, basta comparare quanto si
vede ai fasti delle sale ovattate dei palazzi storici donati alla politica per
notare, come dire, una lieve discrasìa.
Agli spessi velluti ed
agli ottoni lucidati si contrappone una città in miseria se non fosse per le prebende
dei tanti servitori dello Stato che ancora ‘mamma Italia’ dispensa loro.
Il mondo parallelo
prosegue il suo corso ovviamente anche all’estero dove improbabili bellimbusti
in tenuta rigorosamente ‘all black’ fingono appunto di sgozzare l’occidentale
di turno in una pantomima nauseante di pessimo gusto, reiterata però con orgoglio
e gioia festante dai media di regime.
Tutto ciò ha vari nomi:
controllo mentale di massa, propaganda, ipnosi collettiva … e non si tratta
certo di una novità. Una piccola novità però c’è ed è il distacco profondo che
si è venuto a creare tra ciò che viene spacciato per reale e ciò che invece
reale lo è davvero. Il divario è oggi così incisivo che la baracca della
finzione non regge più il confronto. Il ‘re è definitivamente nudo’.
Nella brutta sceneggiata della
politica assistiamo allo stesso paradosso. Le scaramucce nelle camere non
riguardano più neppure lontanamente le vite dei sudditi, così come le vicende
di Beautiful non possono incidere sulle nostre esistenze.
Credo che dell’esistenza
di questo mondo parallelo ed artefatto si siano accorti tutti o quasi. Il passo
successivo è prendere atto che questa messinscena è finalizzata a coprire chi
detiene realmente il potere sulle vite materiali di tutti noi. Occorrerà forse
ancora qualche tempo.
Nel frattempo vorrei
consigliare agli spettatori attoniti della finzione politica di rivolgere le
loro attenzioni altrove. Alla lirica per esempio, oppure alla letteratura rosa
o alle ‘spy-story’ … almeno avranno il piacere di assistere sempre ad una costruzione
fantastica ma perlomeno ben sceneggiata, interpretata e diretta, con attori
degni di questo nome e, spesso, con colonne sonore interessanti e piacevoli.
Prestare attenzione alla
finzione imposta infatti rischia di donargli energie. Le simbologie occulte
della finzione poi entrano comunque nel nostro inconscio e lavorano anche a
nostra insaputa, ciò nonostante i filtri culturali e critici che siamo in grado
di elevare a nostra protezione.
Occorre quindi recidere decisamente
il canale di collegamento esistente tra noi e le finzioni. Pensare ad altro, a
noi stessi per esempio oppure alla meravigliosa consuetudine alla parola che il
genere umano coltiva da sempre come sua inseparabile arma alleata. Altro che fucili,
missili e aerei militari.
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