La visita di lavoro del presidente russo sè svolta
sullo sfondo degli accordi di Minsk, raggiunti pochi giorni prima, e
delle nuove sanzioni contro Mosca varate dall’Unione Europea. A Budapest
Putin era molto atteso, ha detto a “La Voce della Russia” il politologo
ungherese, filosofo e capogruppo del Partito socialista in parlamento
dell’Ungheria, László Kemény:
è stata una visita molto interessante e utile per entrambi. Per l’Ungeria, perché sono stati raggiunti degli accordi importantissimi nel settore dell’energia: il contratto per la fornitura di gas, che avevamo con la Russia, scade in dicembre e bisognava firmarne un altro. La Russia ha fatto un gesto di amicizia senza precedenti:per la prima volta nella storia dei rapporti russo-ungheresi ci ha dato il suo consenso per usare secondo il fabbisogno effettivo la parte del gas che doveva essere fornita in conformità al vecchio contratto, ma non è stata usata. Questo gas lo pagheremo soltanto dopo averlo ricevuto! Putin ha inoltre assicurato che Gazprom potrà aumentare la quantità di gas stoccata nei depositi ungheresi, cosa che Budapest aveva chiesto ancora alla metà dell’anno passato. Ciò significa che le forniture alle famiglie saranno regolari e si potrà forse diminuire le tariffe. Per Viktor Orbán, in quanto capo di governo, significherà più ampi consensi elettorali. Con questo gesto di amicizia anche la Russia ha vinto, dimostrando che nonostante le sanzioni tra gli Stati dell’UE c’è un paese (e forse non è l’unico), con il quale mantiene buone relazioni economiche e politiche.
Secondo
László Kemény, altrettanto importante, almeno per gli ungheresi, è
stato l’inizio della visita, quando Vladimir Putin ha deposto una corona
sulla tomba del Milite ignoto nella Piazza degli Eroi, ha assistito
all’inaugurazione del complesso militare dedicato ai militari sovietici
dopo il recente restauro e ha invitato il presidente ungherese János
Áder alle celebrazioni del 70° della Grande Vittoria che si terranno a
Mosca. Ciò ha riconfermato che la pagina difficile della storia comune,
riguardante i fatti della Seconda guerra mondiale, è stata ormai chiusa.
Il
politologo ungherese ha detto anche che grazie a questa visita a
Budapest Vladimir Putin è diventato più aperto nei confronti
dell’Europa. Durante la sua conferenza stampa alla fine della visita il
leader russo ha parlato della sua comprensione degli accordi di Minsk,
ha detto chi è colpevole della violazione degli accordi (il regime di
Kiev) e ha dichiarato che i paesi occidentali stanno fornendo armi
all’esercito dell’Ucraina. Putin ha assicurato che la Russia è fedele
alla pace e sostiene la tregua. Secondo l’esperto,
Dopo l’Ungheria la stampa occidentale, che normalmente pomuove un solo punto di vista in merito al conflitto in Ucraina, sarà costretta a informare l’opinione pubblica della posizione di Putin, pertanto le parole del presidente russo saranno diffuse in Europa, e questo risultato sarà forse più importante degli accordi firmati a Budapest.
Gli accordi sono 5: sulla cooperazione interregionale, sulla cooperazione nel campo della formazione universitaria e della sanità, sull’apertura di un consolato generale dell’Ungheria a Kazan’ e sulla formazione del personale per le centrali nucleari. Insomma, Viktor Orbán fa capire all’Europa: se continua a criticare la sua politica, troverà sostegno al Cremlino.
Durante la visita la parte russa ha
garantito l’intangibilità degli investimenti dell’Ungheria in Russia. È
stato detto che esistono possibilità di nuovi progetti congiunti nel
settore agroindustriale e in quello dell’energia, ricordando l’esempio
della MOL ungherese già sta sviluppando alcuni giacimenti petroliferi in
Siberia Orientale. Budapest, da parte sua, ha dimostrato di essere
interessata al mercato russo, alla regolarità delle forniture di gas da
parte della Russia, ma soprattutto al transito di gas attraverso la
Turchia. “Europa non potrà fare a meno di gas russo”, “Insensato isolare
la Russia”, “Sanzioni contro Mosca e le contromisure della Russia già
hanno causato dei danni”, “Gli accordi di Minsk sono il punto di
partenza per migliorare le relazioni tra Russia e UE” – questi sono
soltanto alcuni dei commenti fatti dal primo ministro ungherese Viktor
Orbán durante la visita del presidente russo.
Nella Storia ci sono dei
momenti in cui le parole assumono un’importanza e un significato
particolare.
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