venerdì 10 marzo 2017

La spersonalizzazione della singolarità osservante.


L’osservazione non è solamente un atto passivo (infatti, che cosa è la creazione, se non osservazione a tuttotondo?).
Non è il semplice guardare. È, anche di più.
È, ad esempio, interesse (la creazione "è"... interesse).
Qualcosa che risente, appunto, di una personalizzazione (nella forma gerarchica del paradigma). Qualcosa che “giunge indirettamente dall'alto”: 
dalla compresenza immanifesta dominante (dal vertice distaccato, dell’edificio reale manifesto).
Questo avviene dal momento in cui “è potenziale (possibile)”.
Ma non è un valore assoluto, sganciato dal tipo di forma di potere, applicato alla realtà da manifestare e che, dunque, si manifesta (a livello di grande concentrazione di massa, giurisdizionale, dominante).
Non è scritto da nessuna parte che qualsiasi “legge (fenomeno)”, implementat3 nella realtà manifesta “ad immagine e somiglianza”, sia un valore assoluto.
Qualsiasi “dispositivo” di questa entità, risulta reale (e si manifesta ad hoc) nella misura in cui esprime e raffigura, nella sostanza, l’Autorità massima compresente nello stesso “piano” da controllare, poiché controllabile e per questo motivo, allora, controllato.
Qualsiasi “legge” è un optional (e lo comprendi meglio, osservando le leggi sociali umane):
qualcosa che descrive una “relazione”
sia indiretta che diretta
causale
con la ragione fondamentale
“a monte” di tutt3 “qua, così”.
Questa “relazione”, è il filo logico di ogni “discorso”, che occorre seguire al fine di risalire qualsiasi “fiume di corrente convenzionale”. 
Un trait d’union che tende a sfuggire (non per ragioni naturali), in quanto ché… è proprio la dominante ad avere adottato una simile strategia.
Per cui, tutto si comporta (in)direttamente nella stessa maniera.
Ma, come mai succede tutto questo? Per quale caratteristica ambientale?
Perché, se è vero che qualsiasi legge è sempre una conseguenza della grande concentrazione di massa, dominante (tutto è relativo all'assoluto fondamentale “qua, così”, rimanendo sempre e comunque in un “rapporto di parentela relativo a…, ma non in senso assoluto infrastrutturale, a livello di sistema operativo frattale espanso), la caratteristica frattale espansa è, all’opposto, una concezione nativa, originale, implementata a livello di sistema operativo frattale espanso (Spazio Sostanza):
una necessità d’altro tipo, livello e consapevolezza
l’esperimento by umanità stessa
condotto nei confronti del rilievo dominante (una compresenza virale, impianto e radice della condizione di malattia, di tentazione e corruzione dell’animo e, dunque, dello stato stesso di originalità primeva umana).

Riassumendo:
ogni “legge, nel ‘qua così’”
è un valore relativo (in relazione con…)
sempre
riferibile alla compresenza immanifesta dominante (assoluto di parte).
L’unica legge inalterata, poiché inalterabile (prevista a livello di infrastruttura frattale espansa originale) è la caratteristica frattale espansa (lo "strumento" per accorgersi sempre dello stato delle cose, disciolte dalla realtà potenziale assoluta a quella manifesta, relativa alla grande concentrazione di massa, dominante).
Una legge fondamentale composta; una “tri-unità”:
legge
strumento
memoria.
Ciò che rende possibile “la personalizzazione della realtà manifesta, a partire dall'intensità coerente dell’osservazione”
Qualcosa che necessita di un certo “mix” d’ingredienti, nell'atteggiamento “in proiezione”, della personalità emittente, dal proprio campo d’irraggiamento (o grande concentrazione di massa).
A sua volta, come in una partita non locale a scacchi – allo stesso tempo - la spersonalizzazione della singolarità osservante, continua a personalizzare l’osservazione e, dunque, l’ambito osservato (che riceve questo tipo di “attenzione”, così come i raggi solari attivano i processi, programmati, vitali… in ogni condizione caratteristica, che dipende dagli stessi raggi solari, al fine di azionare fasi più avanzate del processo di/pendente).

Questa “spersonalizzazione” è, guarda non caso, proprio quello che “è già avvenut3 ‘qua così’”, a partire dal momento di “è già successo”:
dall’avvento della dominante…
Nella equi potenzialità, appartenente ad ogni singolarità, infatti, la dominante ha agito attraverso due scelte strategiche epocali:
1 rendendosi immanifesta, seppure sempre compresente (facendosi dimenticare, nel tempo intergenerazionale)
2 agendo in/direttamente sulle singolarità, attraverso il condizionamento AntiSistemico ambientale “qua, così”, in maniera tale da “spersonalizzare l’osservazione”.
Ossia, intercedendo su quella parte della circuiteria radiotrasmittente/ricevente (Human Bit), che meglio si adatta/va ad essere “intercettata ed hackerata”:
ogni singolarità umana
auto disinnescata globalmente
per mezzo della forma sociale emersa “qua, così”.
Sapendo perfettamente che, l’altra parte della circuiteria (la legge frattale espansa) è per sua natura, assolutamente, inviolabile… poiché facente parte del sistema operativo frattale espanso.
Il ricordo di ciò è, quindi, impresso in qualsiasi “fattezza” reale manifesta… anche se “qua, così”... proprio per via naturale frattale espansa, nella qualità tri-unitaria di:
memoria frattale espansa.

  
Un dato di fatto ambientale, del quale non ti accorgi, poiché sei auto disinnescat3 “qua, così”.
Questo “non risultare” è il risultato di una esatta forma strategica, dominante, permessa “democraticamente”… proprio dalla ripartizione tri-unitaria frattale espansa che, da un lato permetta la formazione di grande concentrazione dominante (legge e strumento) e dall'altro rende sempre possibile ricordare tutto quello che “è già successo” in qualsiasi adattamento, di parte, della realtà manifestata in una certa forma, persino, dominante.
La memoria è, dunque, in una forma condizionata ambientale, che agisce sulla portanza dell’osservazione, attraverso la spersonalizzazione delle singolarità che osservano (e che conservano la caratteristica di modificare l’ambiente, attraverso la “relativa, propria” osservazione).
Ma, esiste sopra a tutto la memoria frattale espansa, al di là di qualsiasi forma d’interferenza:
essendo, essa stessa, parte della tri-unita fondamentale, frattale espansa.



  
La codifica dell’accaduto, è globale, certa e sempre compresente ad un livello che supera ogni dipendenza, convenzionale “qua, così” di grado culturale, preparazione, talento, predisposizione, lignaggio, appartenenza, credo, etc.
Tuttavia, questa memoria fa maggiore breccia in te, nella misura in cui proviene da una “profondità del ricordo, più lungimirante”.
Cioè, puoi ricordare con una intensità diversa, qualora:
la memoria (di ciò che “è già successo”) è in una indiretta relazione di deduzione ambientale frattale espansa
oppure
la memoria (di ciò che “è già successo”) è in una diretta relazione con la tua esperienza “ad angolo giro”.
È, persino, logico:
se sei tu, direttamente. a ricordare qualcosa del tuo passato
questo ha una incidenza e rilevanza maggiore
in termini di consapevolezza e “fare”
rispetto al dedurre la stessa situazione
senza per/con questo
ricordare direttamente attraverso la tua esperienza.
Ok?
Per questo motivo, “non ricordi direttamente, da te”.

  
Per questo motivo, la dominante ha agito AntiSistemicamente, in maniera tale da cancellarti la memoria, soprattutto, di lungo corso
Attraverso la deduzione, infatti, “qua, così” non ritrovi la stessa “carica significativa”, che ti può dare il ricordare direttamente dalla tua esperienza.
Infatti, nonostante tutto, “qua, così” hai ormai troppo da “perdere”, per permetterti di dare retta e peso a delle “sciocche deduzioni senza senso”. Vero?
Non hai pensato al comandamento?
Non dice ‘non uccidere in guerra’, e poi partono tanti altri ragazzi della parrocchia… Io mi sono già arruolato, papà. Non potevo fare altrimenti. Stanno partendo tutti gli altri”.
La battaglia di Hacksaw Ridge
Attraverso la tua spersonalizzazione, la realtà manifesta rimane come blindata, in una forma “qua, così”. In maniera tale che rimanga la sola dominante a deciderne ogni tipo di forma, caratteristica e fattezza.
Ora, la memoria logico/deduttiva (frattale espansa) è davvero così poco centrale in te?
Ha, seriamente, un peso tanto irrilevante?
La “morale, metafora, etica”, il “simbolismo”, la “sostanzialità, quintessenza”, etc. non hanno proprio più nulla da “dirti”, secondo te?
Anche in assenza di memoria diretta, relazionata alla tua esperienza, non riesci proprio a fare nulla “lato tuo/umanità, centrale”?
In chi/cosa credi “qua, così”?
Nel “lavoro”? In Dio? Nel tempo che passa inesorabilmente, consumando tutt3? Nel “denaro”?
No. Non credi in nulla di tutto questo. Hai sempre e “solo”paura per/di...
Accorgiti…
La convenzione è un palliativo. Un riempitivo del vuoto che ti si è aperto dentro “qua, così”.
Un nulla di fatto che, in ogni “caso”, comunque… ti riempie, sazia e mantiene nell'oblio.
“Fai…”.
 
  

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2017
Bollettino numero 1998
 

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