martedì 28 marzo 2017

Monta la campagna mediatica contro la Russia di Putin per violazione dei “diritti umani”

Mosca manifestazione non autorizzata 

I media europei, con quelli italiani in testa, montano una campagna di diffamazione mediatica contro la Russia di Putin.

Ci risiamo, il vecchio vizio di interferire nelle situazioni di altri paesi e di sobillare dall’interno per ottenere un cambio di regime non abbandona mai le centrali del potere atlantista. Il metodo ha funzionato con vari paesi dell’Est Europa (ad es. in Ucraina) e del Medio Oriente ma adesso l’Occidente vuole utilizzarlo contro la Russia.
 
Naturalmente il pretesto è quello della “difesa dei diritti umani” e della “libertà di espressione” a cui l’Unione Europea è sempre attentissima quando si tratta di paesi ritenuti ostili agli interessi degli USA e della NATO (Russia, Iran, Venezuela, Nord Corea, ecc.).

Il pretesto è stato offerto dalla repressione attuata dalle autorità di Mosca contro una manifestazione di protesta non autorizzata organizzata da Alexey Navalny, presunto leader dell’opposizione a Putin (secondo le agenzie occidentali).

La giornata di protesta era stata convocata da Navalny sotto lo slogan “Dimon (diminutivo di Dmitri, ndr.), la pagherai”.

Obiettivo dei manifestanti, Dmitri Medvedev, il premier russo, che secondo l’attivista è tra gli uomini più corrotti della nomenklatura russa. Le proteste erano programmate in 99 città, ma in 72 le autorità locali hanno negato il permesso. A marciare oggi erano migliaia. Paperelle in mano, scarpe da tennis al collo, una marcia pacifica., dicono le fonti occidentali.

La manifestazione a Mosca è stata repressa dalla polizia in quanto non autorizzata, il leader dell’opposizione lo stesso Navalny è stato fermato dalla polizia. Prelevato e caricato su un furgoncino. La folla ha circondato e assaltato il veicolo, centinaia di persone hanno cercato di impedire l’arresto, “fascisti, liberatelo”. E ancora, “Vergogna”.

Immediatamente sono apparsi titoloni sui giornali atlantisti (in Italia Repubblica, La Stampa, Il Corriere della Sera, ecc..) per accusare la Russia di repressione del dissenso, di violazione dei diritti umani, tutta una serie di accuse per mettere in cattiva luce il Governo di Mosca. La stessa Mogherini, alto rapp.te della UE ha lanciato una sua dichiarazione: “violata la libertà di espressione”, ha detto con cipiglio severo.

Strano però che le autorità della UE siano così sensibili ai diritti umani quando questi vengono presumibilmente violati a Mosca ma tacciono se questi sono violati a Kiev, a Rijad (Arabia Saudita), o nelle stesse città nordamericane quando la polizia USA fa il tirassegno con i ragazzi neri che girano la sera nei sobborghi.

Ad sempio non hanno manifestato indignazione i rappresentanti della UE o dei governi atlantisti quando a Kiev sono stati incarcerati gli oppositori dal governo golpista e quando sono stati asssassinati giornalisti oppositori del governo filo atlantista, come Oles Buzina, giornalista e scrittore, grande protagonista dei talk show televisivi, e schierato su posizioni apertamente filo russe.

Non hanno protestato le autorità della UE quando è stato ucciso Sergej Sukhobok, titolare di un sito internet e di un piccolo giornale che contrasta la politica del governo ucrainao e sostiene le ragioni della gente del Donbass ribelle. Poco prima, , altri killer avevano compiuto un’identica missione sotto casa di Oleg Kalashnikov, ex deputato del Partito filorusso delle Regioni e considerato un grande oppositore dei movimenti che hanno protestato l’anno scorso sulla Majdan di Kiev e che adesso guidano il Paese.

A proposito di diritti umani, neppure si sono fatte sentire le autorità della UE ed i governi atlantisti per denunciare le violazioni dei diritti umani compiute dagli USA e dall’Arabia Saudita nello Yemen dove si sta realizzando il genocidio della popolazione grazie all’intervento militare delle forze aeree USA e Britanniche in appoggio a quelle saudite. Proprio a Sana’a, capitale dello Yemen, ieri si è tenuta una manifestazione contro i bombardamenti della coalizione USA-Arabia Saudita ma, nonostante un milione dipersone in piazza, l’evento non è stato neppure menzionato dai giornali europei. Meglio focalizzare la manifestazione di qualche centinaio di oppositori a Mosca, questa fa notizia, l’altra no.

Proteste in Yemen contro bombardamenti sauditi e USA
A questo punto sembra evidente anche agli stupidi che l’apertura tutti i TG ed i titoloni sui grandi giornali sull’arresto del dissidente russo e dei manifestanti rientrano in una campagna mediatica che tende a “distrarre” l’opinione pubblica dalle stragi che statunitensi, britannici e sauditi  stanno compiendo in Medio Oriente.

230 persone (donne e bambini in maggioranza) uccise la scorsa settimana dall’aviazione USA a Mosul, altre centinaia di civili uccisi dalle bombe americane e saudite nello Yemen, una moschea centrata la settimana prima in Siria con decine di vittime fra i fedeli e centinaia di feriti.

Per questi crimini non abbiamo sentito la condanna indignata della Mogherini e neppure quella di Hollande, di Gentiloni e della Merkel. Risulta vero che se non ci fosse, un Vlady Putin si doveva inventare, un “parafulmine” per i media occidentali su cui far scivolare tutta l’indignazione dei grandi media ed un comodo espediente per distrarre l’attenzione dai grandi crimini dei “portatori di democrazia”.


Luciano Lago 


fonte: http://www.controinformazione.info/monta-la-campagna-mediatica-contro-la-russia-di-putin-per-violazione-dei-diritti-umani/

Nessun commento:

Posta un commento