Avete mai
provato a leggere un testo di magia applicata, di alchimia o, in generale, di
scienze occulte? Ebbene, tali testi sono solitamente divisi in due parti ben
distinte. La prima è sovente un’introduzione piana, serena, avvincente persino.
Le parole d’introduzione ai testi dei maghi del nostro passato recente e remoto
sono di esemplare chiarezza. Gli intenti sono esposti con sicurezza e con una
certa dose di cauta fierezza.
La seconda parte
cambia drasticamente registro. La narrazione si fa ardua e contorta. L’introduzione
delle terminologie e delle simbologie magico/alchemiche avviene improvvisamente
senza intermediazioni. La descrizione delle procedure e dei rituali diviene ben
presto incomprensibile.
Possiamo
immaginare l’esistenza di una strategia condivisa a monte di tale bizzarra
forma di comunicazione. Nei testi infatti sembra esservi tutto senza riserve,
eppure la loro comprensione rimane evidentemente per ben pochi eletti.
E’ davvero
singolare notare come menti notevoli, assai aperte ed illuminate, siano poi in grado di
districarsi tra tali mondi paralleli dalla solo apparente semplicità. La colpa
dell’incomprensione è probabilmente nostra. Procediamo applicando le categorie
consuete del nostro agire quotidiano: un misto di logica, deduzioni,
superstizioni. Il pensiero del mago/alchimista appartiene ad un altro registro.
Tale forma mentis possiede molti luoghi in comune con quella dell’artista.
Comprendere la
maggior parte dei grandi artisti del nostro rinascimento senza aver preso in
considerazione le arti occulte è compito arduo. Anche la comprensione di tanti
artisti moderni (come Duchamp ad esempio) è quasi impossibile senza avere
almeno un’infarinatura di pratiche alchemiche.
Ancor più complessa
è la comprensione della nostra storia moderna e contemporanea senza quella luce
supplementare donataci da quelle astruse letture. I totalitarismi del nostro
recentissimo passato ed i personaggi che li hanno realizzati, il nostro
beneamato risorgimento, l’avvento delle guerre mondiali e la costituzione dell’Europa
unita (all’interno della quale sopravviviamo) comunicherebbero ben poco senza
lo strumento linguistico del codice occulto, residuo millenario di un antico
insegnamento perduto.
Leader mondiali
in fila all’audizione da uno sconosciuto astrologo. Dittatori obbedienti alle
indicazioni di maghi neri, il cui ricordo è solo una debolissima fiammella.
Progetti spaziali e scientifici miliardari prodotti dalla matrice nascosta del
pensiero alternativo, quello incomprensibile della magia. Vi sembra troppo?
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