martedì 14 marzo 2017

L'Insegnamento Perduto

 
Avete mai provato a leggere un testo di magia applicata, di alchimia o, in generale, di scienze occulte? Ebbene, tali testi sono solitamente divisi in due parti ben distinte. La prima è sovente un’introduzione piana, serena, avvincente persino. Le parole d’introduzione ai testi dei maghi del nostro passato recente e remoto sono di esemplare chiarezza. Gli intenti sono esposti con sicurezza e con una certa dose di cauta fierezza.

La seconda parte cambia drasticamente registro. La narrazione si fa ardua e contorta. L’introduzione delle terminologie e delle simbologie magico/alchemiche avviene improvvisamente senza intermediazioni. La descrizione delle procedure e dei rituali diviene ben presto incomprensibile.


Possiamo immaginare l’esistenza di una strategia condivisa a monte di tale bizzarra forma di comunicazione. Nei testi infatti sembra esservi tutto senza riserve, eppure la loro comprensione rimane evidentemente per ben pochi eletti.

E’ davvero singolare notare come menti notevoli, assai aperte ed illuminate, siano poi in grado di districarsi tra tali mondi paralleli dalla solo apparente semplicità. La colpa dell’incomprensione è probabilmente nostra. Procediamo applicando le categorie consuete del nostro agire quotidiano: un misto di logica, deduzioni, superstizioni. Il pensiero del mago/alchimista appartiene ad un altro registro. Tale forma mentis possiede molti luoghi in comune con quella dell’artista.


Comprendere la maggior parte dei grandi artisti del nostro rinascimento senza aver preso in considerazione le arti occulte è compito arduo. Anche la comprensione di tanti artisti moderni (come Duchamp ad esempio) è quasi impossibile senza avere almeno un’infarinatura di pratiche alchemiche.


Ancor più complessa è la comprensione della nostra storia moderna e contemporanea senza quella luce supplementare donataci da quelle astruse letture. I totalitarismi del nostro recentissimo passato ed i personaggi che li hanno realizzati, il nostro beneamato risorgimento, l’avvento delle guerre mondiali e la costituzione dell’Europa unita (all’interno della quale sopravviviamo) comunicherebbero ben poco senza lo strumento linguistico del codice occulto, residuo millenario di un antico insegnamento perduto.

Leader mondiali in fila all’audizione da uno sconosciuto astrologo. Dittatori obbedienti alle indicazioni di maghi neri, il cui ricordo è solo una debolissima fiammella. Progetti spaziali e scientifici miliardari prodotti dalla matrice nascosta del pensiero alternativo, quello incomprensibile della magia. Vi sembra troppo?
 
 

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