lunedì 20 marzo 2017

Attacco dell’aviazione USA contro moschea in Siria: 42 morti ma non se ne parla

Caccia bombardieri USA in Siria

Gli aerei della coalizione USA in Siria hanno bombardato ieri una moschea nella provincia di Idlib ed hanno prodotto 42 vittime civili. Una delle tante stragi di civili effettuate dall’aviazione USA in Siria, passate sotto silenzio dai media occidentali.
 
La Russia ha richiesto spiegazioni agli USA circa questo bombardamento contro un obiettivo civile e nel contempo ha esibito i resti di un missile statunitense AGM-114 Helfire nel luogo dove si è verificato l’attacco che ha lasciato sul terreno decine di morti e decine di feriti fra i fedeli che si trovavano nella moschea.

I resti del missile USA Hellfire, fotografati sul posto del bombardamento, non lasciano dubbi sulla implicazione USA nell’attacco, come ha assicurato anche il Ministero russo della Difesa. 

L’offensiva USA ha lasciato 42 morti fra i civili.

Credo che presto dovremo aspettarci dei commenti rilevanti da parte dei nostri soci statunitensi”, ha indicato questo venerdì il portavoce del Ministero Russo, Igor Konashenkov, per poi sottolineare che la fotografia in questione “non lascia alcuna opportunità alla coalizione internazionale diretta dagli USA di passare la cosa sotto silenzio".

Resti missile USA
Nelle dichiarazioni concesse all’agenzia russa Ria Novosti, Konashenkov ha espresso l’opinione che, con questi indizi sul “tragico incidente”, Washington già non potrà scatenare la sua “retorica antirussa”, appoggiandosi sulle campagne mediatiche ben orchestrate in Occidente che coinvolgono i grandi network, dalla CNN alla Reuters, BBC, NBC, Sky News, ecc.. (in Italia la RAI, Media set, i Tg della 7, Il Corriere della Sera, Repubblica, La Stampa, ecc..).

Il responsabile militare ha segnalato altresì all’agenzia russa che risulta una pratica comune che l’Occidente utilizzi prove false per accusare l’aviazione russa o le truppe siriane di presunti crimini di guerra.

Poco dopo il bombardamento ad Al-Joina, il portavoce del Comando Centrale delle Forze Armate USA (Centcom), John Thomas, citato dal New York Times, ha assicurato che un caccia bombardiere  statunitense avrebbe bombardato l’area limitrofa dell’edificio e non la moschea. Le prove raccolte dai russi lo smentiscono.

Idlib è obiettivo frequente degli attacchi aerei della denominata “coalizione anti-ISIS” diretta da Washington. Le autorità siriane hanno sempre messo in questione l’efficacia di tali bombardamenti ed hanno criticato la coalizione per i danni che provoca come per le numerose vittime civili e per le distruzioni attuate sulle infrastrutture.

Per queste vittime non interverranno le ONG come “Amnesty International” o “Human Right Watch”, ed altre che, in occasione dell’assedio di Aleppo, strepitavano contro i bombardamenti ed accusavano i russi ed i siriani di “crimini di guerra”. Un completo silenzio avvolge questi crimini da parte di questi organismi e dai grandi media europei ed occidentali.

Le vittime sono suddivise per categorie dai media occidentali: categoria AA per quelle derivanti dai bombardamenti russi e siriani, categora ZV per quelli dei bombardamenti USA e sauditi (vedi anche Mosul, vedi anche il conflitto nello Yemen). Di questi ultimi è meglio non parlare……

Di recente la Siria ha presentato una urgente richiesta alle Nazioni Unite per far interrompere i bombardamenti USA contro le dighe sul fiume Tigri ed Eufrate che rischiano di produrre una catastrofe nelle città e nelle zone soggette alle inondazioni delle acque. L’ambasciatore della Siria presso l’ONU, Mounzer Mounzer, ha inviato una lettera al Segretario generale António Guterres, ed una al Consiglio di Sicurezza dell’ONU perchè questi organismi intervengano per evitare una catastrofe che coinvolgerebbe centinaia di migliaia di persone che vivono in quelle regioni. Vedi: Siria pide a la ONU que ponga fina a ataques  de EEUU a sus presas


Nota: Sembra che da parte USA ci sia un particolare accanimento nel voler distruggere tutte le infrastrutture della Siria, in particolare i ponti sull’Eufrate, le centrali elettriche, le stazioni di pompaggio di acqua, ed altre infrastrutture che non sono obiettivi militari e che quindi dovrebbero essere esclusi dai bombardamenti. Si comprende che il piano USA è quello di voler punire il paese arabo per non essersi piegato alle direttive di Washington e di aver sempre rifiutato di arrendersi.


Fonti: Hispan TV
Al Mayadeen

Traduzione e nota: Luciano Lago
http://www.controinformazione.info/attacco-dellaviazione-usa-contro-moschea-in-siria-42-morti-ma-non-se-ne-parla/

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