“Quando il sé si aggrappa all’altro,
è come gettare fango nell’acqua.
Se il sé è mosso dall’altro,
è come se si versasse olio sul fuoco.”
(Han Shan)
“Quando
ci si aggrappa a qualcosa, la vita è distrutta; quando ci si afferra a
qualcosa, si smette di vivere. È scritto in tutte le pagine del
Vangelo. E questo si consegue con la comprensione. Cercate di capire. E
capite anche un’altra illusione: la felicità non corrisponde
all’emozione, all’eccitazione. Credere che un’emozione derivi dalla
realizzazione di un desiderio è un’altra illusione.
Il
desiderio è portatore di ansia e prima o poi i postumi della sbornia
saltano fuori. Quando si è sofferto a sufficienza, allora si è pronti a
capirlo. Vi nutrite di emozioni: è come nutrire di prelibatezze un
cavallo da corsa, dandogli torte e vino. Un cavallo da corsa non si
nutre così. Quello che serve è cibo buono, solido, nutriente, e anche da
bere. Bisogna che lo comprendiate da soli.
Un’altra
illusione è che qualcun altro possa fare tutto questo al vostro posto,
che qualche sapiente, qualche guru o insegnante possa farlo in vece
vostra. Nemmeno il più grande guru del mondo può fare un passo al vostro
posto. Dovete farlo voi. Siete voi che dovete agire. Nessun altro può
aiutarvi. Siete voi a dover digerire il cibo che consumate, siete voi a
dover capire. Nessun altro può capire in vece vostra. Siete voi a dover
cercare. Nessuno può cercare in vece vostra. E se quel che cercate è la
verità, allora dovete farlo voi. Non potete appoggiarvi a nessuno.
C’è
un’ulteriore illusione, e cioè il fatto che sia importante essere
rispettabili, essere amati e apprezzati, essere importanti. Molti dicono
che abbiamo un’esigenza naturale di essere amati e apprezzati, di
appartenere a qualcuno. È falso. Lasciate cadere questa illusione e
sarete felici. Abbiamo un’esigenza naturale di libertà, un’esigenza
naturale di amare, ma non di essere amati.
È
un problema molto comune: «Nessuno mi ama: come posso, dunque, essere
felice?» E io spiego a questa persona: «Vuoi forse dire che non ci sono
mai dei momenti in cui dimentichi di non essere amata, ti lasci andar e
ti senti felice?» Certo che ci sono. Una donna che è intenta a guardare
un film. Si tratta di una commedia, e la donna ride a crepapelle, e in
quell’attimo benedetto ha dimenticato di ricordare a se stessa che
nessuno l’ama, che nessuno l’ama, nessuno l’ama, nessuno l’ama, nessuno
l’ama…
Lo
stesso vale per tutti voi: finché qualcuno non vi ha detto che non
sarete stati felici senza essere amati, desiderati o attraenti per
qualcuno. Attraverso il contatto con la realtà si diventa felici. Ecco
cosa porta la felicità: un contatto con la realtà, istante per istante. È
qui che troverete Dio; è qui che troverete la felicità. Ma la maggior
parte della gente non è pronta per sentirsi dire queste cose.
Un’altra
illusione è che gli eventi esterni abbiano il potere di farvi del male,
che le persone abbiano il potere di farvi del male. Non è così. Siete
voi che date loro il potere di farlo. Un’altra illusione: voi siete
tutte quelle etichette che la gente vi ha appioppato, o che viete
appioppati da soli. Non lo siete, non lo siete! Dunque non dovete
abbarbicarvi a esse.
Il
giorno in cui qualcuno mi dicesse che sono un genio e che io lo
prendessi sul serio, mi troverei in un bel guaio. Capite perché? Perché
da quel momento in poi inizierei a essere teso. Dovrei mantenermi
all’altezza della situazione, rispondere alle aspettative. Capite?
Dunque, l’unica cosa che dovete fare è mandare in pezzi l’etichetta!
Mandatela
in pezzi e sarete liberi. Non identificatevi con quelle etichette.
Quelle etichette rappresentano ciò che pensa qualcun altro, ciò che
quella persona ha visto in voi in un dato momento. Siete davvero dei
geni? Siete degli svitati? Siete dei mistici? Siete dei pazzi? Che cosa
importa, in realtà? L’importante è continuare a essere consapevoli,
vivere la vita istante per istante.
Com’è
meravigliosamente descritto da quelle parole del Vangelo: «Guardate gli
uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai…
Osservate i gigli del campo… non lavorano e non filano.» Queste sono
veramente parole mistiche, le parole di una persona che si è destata. E,
dunque, perché siete così ansiosi? Siete forse in grado di aggiungere,
nonostante tutta la vostra ansia, un singolo istante alla vostra vita?
(Anthony De Mello, Messaggio per un’aquila che si crede un pollo, Piemme Ed.)
fonte: http://lacompagniadeglierranti.blogspot.it/2017/02/illusioni.html
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