Riunione fra Putin e Netanyahu
Il presidente
russo Vlady Putin ha consigliato al premier israeliano, in visita a
Mosca, di lasciare da parte le sue vecchie accuse contro l’Iran e di
focalizzare la sua attenzione all’attualità.
“Le sue affermazioni si riferiscono al secolo V a. C. ma da allora il mondo è cambiato, permettici di parlare di questo”, ha enfatizzato il presidente russo, respingendo le accuse di Netanyahu contro l’Iran.
Nel suo incontro avvenuto a Mosca, il premier israeliano ha sostenuto che, circa 2.500 anni addietro, l’Impero persiano cercò di distruggere il popolo ebraico ma non riuscì a farlo, ed adesso l’Iran, erede di quell’Impero, secondo Netanyahu, persegue ancora lo stesso obiettivo.
Dopo aver sostenuto che Teheran ha annunciato apertamente i suoi piani rispetto a questo, Netanyahu ha anche accusato Teheran di voler estendere il suo dominio in Siria, motivo per cui ha richiesto un intervento di Putin rispetto a tale questione.
Nonostante queste sue farneticazioni, il premier israeliano ha ricevuto da Putin l’invito a parlare dei veri problemi e delle crisi regionali esistenti nel mondo di oggi ed anche l’invito di aiutare a trovare una soluzione definitiva.
Il premier israeliano era arrivato a Mosca appositamente per parlare concretamente con il mandatario russo della sua preoccupazione per il decisivo ruolo assunto dall’Iran e dai suoi alleati nella lotta contro il terrorismo nella regione della Siria.
Si tratta della quarta visita del premier israeliano in Russia dall’inizio dell’intervento russo in Siria, iniziato nel Settembre del 2015 ed è prova della grande importanza che viene data alla situazione in Siria dal regime di Israele.
Nel Gennaio passato, Netanyahu, impossibilitato ad affrontare apertamente il potere dell’Iran e la sua influenza nella regione, aveva chiesto udienza al nuovo presidente Donald Trump ed aveva richiesto a questi di ottenere l’appoggio degli USA.
Nota: Netanyahu non si da pace: la sua ossessione paranoica contro l’Iran lo spinge a parlare con tutti i grandi protagonisti della scena internazionale per cercare di coinvolgere anche questi nella sua ossessione anti iraniana. In particolare Natanyahu è preoccupato per il fatto che consiglieri militari iraniani e forze dell’Hezbollah libanese, in appoggio all’Esercito siriano, hanno sgominato i gruppi terroristi takfiri apertamente appoggiati da Israele.
Nel frattempo sono state registrate delle importanti dichiarazioni ufficiali, sia da parte del governo della Siria che di quello dell’Iraq, con cui i premier di questi paesi hanno ribadito che, nell’eventuale ipotesi di una qualsiasi aggressione da parte di Israele, queste nazioni arabe si costituiranno in un fronte unico per contrastare e combattere il comune nemico.
Il messaggio era diretto alle orecchie del premier israeliano e del suo bellicoso ministro, il superfalco Lieberman. Israele è avvisata che qualsiasi azione contro la Siria (o contro Hezbollah) troverebbe una decisa reazione da parte di quello che viene conosciuto come l’Asse della Resistenza.
Fonti: Hispan Tv
Al Mayadeen
Traduzione e nota: Luciano Lago
http://www.controinformazione.info/putin-a-netanyahu-le-accuse-che-fai-alliran-risalgono-al-secolo-v-a-c-fatti-curare/
“Le sue affermazioni si riferiscono al secolo V a. C. ma da allora il mondo è cambiato, permettici di parlare di questo”, ha enfatizzato il presidente russo, respingendo le accuse di Netanyahu contro l’Iran.
Nel suo incontro avvenuto a Mosca, il premier israeliano ha sostenuto che, circa 2.500 anni addietro, l’Impero persiano cercò di distruggere il popolo ebraico ma non riuscì a farlo, ed adesso l’Iran, erede di quell’Impero, secondo Netanyahu, persegue ancora lo stesso obiettivo.
Dopo aver sostenuto che Teheran ha annunciato apertamente i suoi piani rispetto a questo, Netanyahu ha anche accusato Teheran di voler estendere il suo dominio in Siria, motivo per cui ha richiesto un intervento di Putin rispetto a tale questione.
Nonostante queste sue farneticazioni, il premier israeliano ha ricevuto da Putin l’invito a parlare dei veri problemi e delle crisi regionali esistenti nel mondo di oggi ed anche l’invito di aiutare a trovare una soluzione definitiva.
Il premier israeliano era arrivato a Mosca appositamente per parlare concretamente con il mandatario russo della sua preoccupazione per il decisivo ruolo assunto dall’Iran e dai suoi alleati nella lotta contro il terrorismo nella regione della Siria.
Si tratta della quarta visita del premier israeliano in Russia dall’inizio dell’intervento russo in Siria, iniziato nel Settembre del 2015 ed è prova della grande importanza che viene data alla situazione in Siria dal regime di Israele.
Nel Gennaio passato, Netanyahu, impossibilitato ad affrontare apertamente il potere dell’Iran e la sua influenza nella regione, aveva chiesto udienza al nuovo presidente Donald Trump ed aveva richiesto a questi di ottenere l’appoggio degli USA.
Nota: Netanyahu non si da pace: la sua ossessione paranoica contro l’Iran lo spinge a parlare con tutti i grandi protagonisti della scena internazionale per cercare di coinvolgere anche questi nella sua ossessione anti iraniana. In particolare Natanyahu è preoccupato per il fatto che consiglieri militari iraniani e forze dell’Hezbollah libanese, in appoggio all’Esercito siriano, hanno sgominato i gruppi terroristi takfiri apertamente appoggiati da Israele.
Nel frattempo sono state registrate delle importanti dichiarazioni ufficiali, sia da parte del governo della Siria che di quello dell’Iraq, con cui i premier di questi paesi hanno ribadito che, nell’eventuale ipotesi di una qualsiasi aggressione da parte di Israele, queste nazioni arabe si costituiranno in un fronte unico per contrastare e combattere il comune nemico.
Il messaggio era diretto alle orecchie del premier israeliano e del suo bellicoso ministro, il superfalco Lieberman. Israele è avvisata che qualsiasi azione contro la Siria (o contro Hezbollah) troverebbe una decisa reazione da parte di quello che viene conosciuto come l’Asse della Resistenza.
Fonti: Hispan Tv
Al Mayadeen
Traduzione e nota: Luciano Lago
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