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REUTERS/ Yasin Bulbul/Presidential Palace
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan potrebbe venire meno all'accordo sull’immigrazione con l'UE entro un mese, prima del referendum sulla riforma costituzionale, che è previsto per la metà di aprile.
Ankara
non subireebe grandi perdite, ma le conseguenze politiche sarebbero a
favore dell leader turco ha detto il vice direttore dell'Istituto
d'Europa dell'Accademia Russa delle Scienze, Vladislav Belov.
La scorsa settimana il Ministro degli esteri turco Mevlut Cavusoglu
ha parlato della possibilità di revoca dell'accordo con l'UE.
Belov ha anche parlato del peggioramento delle relazioni tra Turchia e Olanda, il che testimonia la determinazione di Ankara di portare questa situazione ad un livello più avanzato di crisi". "Erdogan è ben consapevole che UE dovrà sempre considerare la Turchia, in quanto paese membro della NATO, con basi militari sul proprio territorio, strettamente relazionata alla crisi siriana e alla situazione in Iraq, e non può semplicemente ignorarla.
fonte: http://sptnkne.ws/dNZW
In precedenza, il Ministro degli affari europei turco Omer Celik ha detto che Ankara non vede più alcun motivo di rispettare l'accordo sull'immigrazione con l'Unione Europea. Il funzionario ha anche osservato che la Turchia ha adempiuto agli obblighi previsti dal documento mentre i paesi europei non hanno mantenuto la parola.
Questi eventi hanno portato la questione in secondo piano, ma nella situazione attuale c'è un netto deterioramento delle relazioni con i principali paesi dell'Unione Europea, e la richiesta di una serie di politici di prendere una posizione comune dell'UE nei confronti della Turchia potrebbe causare la revoca dell'accordo" ha detto Belov."In linea di principio, la Turchia è pronta a rompere l'accordo nei mesi di giugno o luglio 2016. La ragione è la risoluzione del parlamento tedesco di giugno per la condanna dei crimini dell'impero Ottomano e sul riconoscimento del genocidio degli armeni. La Turchia era indignata ed era pronta a revocare l'accordo, se non fosse avvenuto il tentativo di colpo di stato a metà luglio.
In questo egli non perderebbe in nessun modo finanziariamente. Vi ricordo che fino a marzo 2016 diversi milioni di profughi si trovavano sul territorio della Turchia, e Ankara di questi si è occupata in qualche maniera e ora farà fronte alla situazione attuale, quindi le minacce sono reali e ci si deve aspettare il peggio, in termini di rapporti politici tra l'UE e la Turchia", ha aggiunto Belov."Erdogan gioca sul campo politico interno: dichiara che l'Unione Europea è un partner ostile che interviene negli affari interni della Turchia e che vieta ai ministri e ad altri politici di parlare nelle piazze nazionali. E, questo peggioramento delle relazioni è avvenuto proprio ora, un mese prima del referendum sull'estensione dei poteri del presidente e sulla riforma costituzionale per mano di Erdogan.
Belov ha anche parlato del peggioramento delle relazioni tra Turchia e Olanda, il che testimonia la determinazione di Ankara di portare questa situazione ad un livello più avanzato di crisi". "Erdogan è ben consapevole che UE dovrà sempre considerare la Turchia, in quanto paese membro della NATO, con basi militari sul proprio territorio, strettamente relazionata alla crisi siriana e alla situazione in Iraq, e non può semplicemente ignorarla.
Il consiglio elettorale supremo della Turchia ha stabilito il 16 aprile come data del referendum sulla riforma della costituzione, che cambierà la forma di governo da parlamentare a presidenziale."Quindi la mia previsione è che la Turchia interromperà il contratto, e prima del referendum probabilmente. D'altronde ce lo si aspettava già dall'anno scorso. Dopo non avrebbe molto senso continuare a ricattare l'Europa. Non è detto che la mia previsione si realizzi, ma credo che Erdogan lo farà", ha concluso l'esperto.
Nell'ambito di questi accordi, la Commissione europea ha anche proposto al parlamento europeo e al Consiglio UE di rimuovere le restrizioni sui visti per i cittadini turchi. In precedenza, Erdogan aveva annunciato l'intenzione di uscire dall'accordo sull'immigrazione, se l'Unione Europea non avesse garantito il regime senza visto per i cittadini turchi.Ankara e Bruxelles da metà marzo 2016 hanno concordato un piano per affrontare la crisi migratoria. Il documento prevede, in particolare, la restituzione di tutti i clandestini, arrivati in Grecia dal territorio turco, e l'accoglienza degli immigrati legali siriani in UE provenienti dalla Turchia "uno per volta".
fonte: http://sptnkne.ws/dNZW
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