All'incontro hanno partecipato il vice presidente della
Commissione Europea sulle questioni energetiche Maroš Šefčovič e i
ministri dell'Energia della Georgia, Turchia, Grecia, Albania, Italia e
Bulgaria.
Alla vigilia della sua visita a Baku, Šefčovič
ha notato che questo progetto creerà 30mila posti di lavoro. Inoltre
rafforzerà la cooperazione ed aumenterà la sicurezza energetica.
Secondo il deputato azerbaigiano e vice presidente della commissione Esteri Rasim Musarbekov,
i principali consumatori sono naturalmente la Turchia e i paesi dell'Europa meridionale. Sono loro i clienti. Sono interessati alla diversificazione delle fonti, in quanto la Bulgaria e la Romania sono al momento dipendenti dal gasdotto che passa attraverso l'Ucraina. Alla luce degli eventi in corso, naturalmente, sono interessati alle forniture di gas attraverso 2 reti indipendenti. Pertanto per l'Azerbaigian è importante che il gas che passa attraverso questo percorso possa essere ricevuto dai clienti. Gli investimenti in questo progetto ammontano a quasi 60 miliardi di dollari. Si intendono la seconda fase di "Shah Deniz", così come TPA, Tanaro e le infrastrutture generali.
Naturalmente, quando si tratta di
progetti di questa portata, è certamente necessario un importante
sostegno politico. Gli investitori si preoccipano dei finanziamenti. Ma
senza il sostegno diretto dei leader politici e la partecipazione delle
banche private, l'Azerbaijan non avrà nessuna garanzia sul fatto che i
proventi coprano le spese di realizzazione. Pertanto per l'Azerbaigian è
molto importante il ruolo della politica, ha sottolineato il deputato
del Parlamento azerbaigiano.
Secondo l'analista bulgaro
George Georgiev, per Sofia per questo progetto non è una via d'uscita.
Il volume presupposto di gas non copre il fabbisogno nazionale.
Il
Corridoio meridionale del gas si snoderà lungo quasi 2.000 chilometri
da Baku all'Italia meridionale, passando attraverso la Georgia, Turchia,
Grecia ed Albania. La sua fonte è ancora il giacimento di "Shah Deniz"
nel Mar Caspio con riserve pari a 1,2 trilioni di metri cubi. In futuro
la UE spera di ottenere le forniture di gas dal Turkmenistan e
dall'Iraq. La capacità di trasporto di questo gasdotto prevede di
fornire 16 miliardi di metri cubi di gas l'anno, tra cui 6 miliardi in
Turchia e 10 miliardi in Europa.
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