Se dobbiamo comprare un’auto, un mobile per la casa, o prendere un
appartamento in affitto, o scegliere un posto per andare in vacanza,
giriamo, ci confrontiamo, valutiamo, ponderiamo.
Raramente, quando una persona ha un tumore, impiega tempo a valutare le
varie terapie possibili dedicando a tale problema un numero di ore anche
solo uguale a quello dedicato per scegliere l’auto nuova o la nuova
cucina.
Tutto ciò non ha senso, in un’epoca come la nostra dove, tramite
internet, riviste, libri specializzati, possiamo accedere a tutte le
informazioni in nostro possesso e valutare al meglio.
Il presupposto di un buon professionista, in qualsiasi campo operi, è
che non solo conosca il proprio settore di specializzazione e il metodo
che egli stesso utilizza, ma che conosca anche tutte le possibili
alternative degli altri metodi, le controindicazioni, i vantaggi, e sia
in grado di fare una comparazione meditata e ragionata tra il suo metodo
e quello di altri specialisti.
Se ad esempio andaste da un avvocato e gli chiedeste di recuperare una
somma, pretendereste che costui conosca la differenza pratica tra
emettere un decreto ingiuntivo, fare una causa ordinaria, un
procedimento di urgenza, e ogni altra opzione, e vi proponga la
soluzione più adatta; e se un ingegnere vi costruisce una casa si
presuppone che conosca i vari materiali da costruzione, le
caratteristiche del luogo su cui la casa sorgerà, ecc., in modo da
valutare l’opzione migliore. Non vi fidereste certamente di un
professionista che adotta un solo metodo, o un solo materiale, senza
conoscere gli altri.
Ora, purtroppo, dal momento che la scelta dell’oncologo è una scelta
spesso irreversibile, a maggior ragione occorre essere sicuri della sua
preparazione ed evitare i medici che praticano una determinata cura
perché è l’unica che hanno insegnato loro all’università e che non si
sono minimamente informati di tutte le possibilità di cura offerte dalle
medicine alternative, o da settori diversi della medicina tradizionale.
Qualora vi imbatteste in un oncologo del genere, il danno infatti sarebbe irreparabile.
Sottoponete quindi all’oncologo il seguente test. In teoria tale gesto
potrebbe essere interpretato come una mancanza di fiducia nei suoi
confronti e molti potrebbero offendersi; ma, tenendo presente che qui è
in gioco la vostra vita, il medico dovrebbe essere in grado di capire il
vostro stato d’ansia e, se tiene davvero alla vostra salute, risponderà
con pazienza, vi guiderà nella scelta dei complementi fitoterapici e
alimentari migliori, vi proporrà cure alternative non praticabili nella
struttura in cui egli opera, ecc.
Se è intellettualmente onesto, ove non conoscesse (cosa possibile)
sostanze come il ganoderma, l’artemisia, ecc., si informerà e poi vi
farà sapere il suo parere.
Se rifiuterà, vuol dire che tiene più al suo orgoglio che alla vostra
vita, e quindi è meglio che andiate da un altro, che faccia passare il
suo amor proprio in secondo piano e che dimostri di conoscere veramente
il panorama delle cure possibili.
Se lo ritenete troppo orgoglioso per sottoporsi al test vero e proprio,
fategli qualche domanda sporadica, e se vedete che ignora i metodi e i
protocolli citati, fuggite a gambe levate. Significa che l’oncologo in
questione, al di là di ciò che ha imparato all’università, non ha mai
letto o studiato nulla di diverso, e quindi non è in grado di sapere
come curarvi al meglio.
Conosce la terapia Di Bella? Di quali farmaci e sostanze si compone?
Quali effetti collaterali e quali vantaggi ha, rispetto al metodo che propone lei?
Conosce il protocollo Pantellini?
Che vantaggi e svantaggi ha rispetto al metodo da lei prosposto?
Conosce la psico-oncologia e in particolare Hamer?
Cosa ne pensa?
Conosce la medicina antroposofica e la cura a base di Iskador, praticata alla Lukas Klinik di Basilea?
Cosa ne pensa?
Conosce il metodo Gerson?
Dal punto di vista dietetico quali cibi consiglia e quali sconsiglia?
Conosce il protocollo D’Abramo?
Me lo consiglierebbe come aiuto?
Conosce l’Aloe, l’Artemisia, la Formula di René Caisse, il Ganoderma, e altri rimedi fitoterapici?
Cosa ne pensa?
Se non sa rispondere, se non vuole rispondere, se liquida la questione bollando come sciocchezze tutte le ricerche effettuate in questo campo, vuol dire che il medico non è informato, non si aggiorna, e costituisce quindi un pericolo per la vostra salute o quella dei vostri cari.
MPDS
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