lunedì 2 febbraio 2015

L’Ucraina dopo Poroshenko

POLAND-US-UKRAINE-POLITICS-CRISIS-OBAMA 

Qualcosa di grosso aleggia a Kiev satura, come sempre, di intrighi, bugie, paranoia e aggressività. Qualcosa di grosso, pronto a scoppiare come un brufolo maturo, spargendo tutta la feccia accumulatasi negli ultimi mesi. Ma non infatuiamoci delle immagini, piuttosto concentriamoci sui fatti, dal meno al più importante.
1. Klishko risponde alle manifestazioni di massa contro il suo mandato di sindaco, invece di migliorare in qualche modo il governo (sebbene, va concesso cosa aspettarsi da quel cervello e quella squadra), ha invece organizzato un altro “centro di neutralizzazione delle minacce”, in altre parole, un centro per difendersi da kievani e ospiti.
2. Ajdar, già sciolto, attacca il MoD utilizzando pneumatici, abbattendo porte e con altri ricordi di Majdan.
3. Gli agenti del MVD (ex-soldati Berkut) vicino a Kharkov hanno pestato un propagandista della junta, il capo redattore del menzognero informator.lg, e l’hanno fatto in presenza di Stanko di Hromadske TV e di un altro giornalista pro-junta.
4. I capi della junta non possono spacciare la loro versione su ciò che accade a Debaltsevo e Uglegorsk. Alcuni dicono “è tutto sotto controllo”, mentre altri dicono che Uglegorsk è sotto controllo della Novorossija, a Debaltsevo ci sono panico e tentativi di arresa in massa.
5. I battaglioni di Kolomojskij fanno ancora affari, ma ancor più palesemente di prima ignorando completamente le autorità centrali, Poroshenko e Jatsenjuk. Tutti i rappresentanti delle autorità centrali sono stati respinti a Dnepropetrovsk e Zaporozhe, e ciò è evidente anche a Odessa e altre città.
6. La quarta ondata della mobilitazione come prevedibile è fallita. Con i tentativi di raccattare tutti indiscriminatamente (ma allo stesso tempo senza toccare i nazisti veri, imboscati e che organizzano fiaccolate come a Ivano-Frankovsk), la junta si mette contro le masse.
7. Kiev è inondata da militanti. Sono sempre di più e più attivi.
8. Il capo di SM Muzhenko ha detto che l’esercito russo non c’è in Ucraina, distruggendo un anno di propaganda propalata dai guerrafondai Jatsenjuk e Turchinov.
9. Kaplin, deputato del blocco Poroshenko, sempre più irrita gli altri del gabinetto, dicendo che la guerra nel Donbas non l’ha avviata Putin, ma Turchinov e Poroshenko (cosa assolutamente corretta).
10. Il segretario di Stato Kerry s’è personalmente recato dal FMI per convincerlo a non concedere crediti a Kiev con il pretesto dell'”assenza di riforme”. E’ chiaro a tutti che la junta non può sopprimere il Donbas e destabilizzare la Russia. Il tutto suggerisce che Poroshenko sia così pubblicamente scaricato.

Quindi abbiamo un quadro abbastanza chiaro: il “presidente della pace” viene tolto di mezzo. Un’altra sconfitta a Debaltsevo sarà il grilletto (i nazisti sono in escandescenza mentre il presidente finge che tutto sia sotto controllo). YuraSumy è stupito dalle forze di Novorossia che hanno liberato così velocemente Uglegorsk. Una delle possibili spiegazioni potrebbe essere un accordo, secondo cui Jatsenjuk-Turchinov mollano il saliente per avere la scusa per rovesciare Poroshenko. C’è da sorprendersi? No. Pensateci bene, tutta un’altra “divisione celeste” sarà formata, i settari sanguinari e allucinati non agiscono altrimenti. Ho sempre detto che Poroshenko è il tipico capro espiatorio che sarà sacrificato per far sopravvivere più a lungo gli altri. 

Poroshenko lo prende in considerazione (anche se tardivamente, nessuno con una qualche intelligenza avrebbe accettato di diventare presidente in una situazione del genere), e cerca di neutralizzare Turchinov e Jatsenjuk, anche attraverso Muzhenko e Kaplin. Ma a mio avviso, non ha alcuna possibilità. Non ci saranno paracadutisti russi inviati a Kiev per salvarlo (e non merita tale disturbo), Rostov non è di gomma e nessuno in occidente ha bisogno di un Poroshenko vivo. Così dovrebbe aspettarsi il destino di Gheddafi, e proprio in quel modo, massacrato da una “teppa democratica” in diretta TV. Avrebbe potuto avere una chance se avesse costituito una guardia pretoriana (studia la storia, grassone!) per poter sopprimere l’oligarchia e imporsi come “dittatore democratico e pacificatore”. 

Invece il presidente ucraino ha svolto intrighi insulsi e inutili per controllare il Parlamento, ubriacandosi all’estero. Nel periodo dei torbidi, il potere non è nelle mani di coloro ai quali è stato concesso su carta, ma di quelli che hanno più fanteria. Poroshenko non l’ha mai capito (a differenza di altri, da Kolomojskij a Parubij e Ljashko). Mentre altri oligarchi mantengono i loro bravi fuori dai combattimenti mobilitando invece gli sciocchi tali da farsi ammazzare, Poroshenko non ha formato una guardia personale, affidandosi invece al potere dello Stato (che non esiste proprio). La stupidità va punita, quindi il risultato è prevedibile.

Ora possiamo smettere di divinare se Poroshenko sopravviverà o meno, e invece analizzare ciò che l’equilibrio di potere in caduta si lascerà.
1. Il potere sarà ancora più concentrato nel triumvirato Turchinov-Jatsenjuk-Nalivajchenko (controllati dai sorveglianti statunitensi nei ministeri).
2. la legittimità del governo sprofonderà (anche se alcuni parlano di governo “legittimo e democratico”). Soprattutto agli occhi degli europei, che ancora più si convinceranno di sostenere una consorteria di neonazisti.
3. Il mantenimento del potere sarà attuato da formazioni di neonazisti armati che brutalmente sopprimeranno eventuali manifestazioni “anti-governative”, anche quelle puramente sociali.
4. Kolomojskij sarà ancora più incontrollabile.
5. Una gran parte del segmento “presidenziale” della Rada sarà lacerato per spartire le risorse da utilizzare come premio altrui. Il “blocco di opposizione” storcerà il naso, come sempre, perché alienata al massimo dalla realtà, esistendo solo per sopravvivere ed incapace di reazioni tempestive.
6. I “falchi” USA si adattano per disperazione, perché “non possono cedere, ma neanche non far cedere”. Se perdono la partita Ucraina, appariranno perdenti davanti all’intero pianeta che saprà che la Russia può sconfiggerli quando vuole. Non possono più vincere. Continuando tale politica perdente in Ucraina, perdono anche posizione in Europa. E’ una situazione perdente e Washington adotta sconsideratamente la variante peggiore (molto probabilmente le “sessioni di autostima” di Obama hanno avuto effetto e crede sinceramente di aver fatto “a brandelli l’economia della Russia”). Nel complesso, un ulteriore sostegno alla junta dagli Stati Uniti dopo il rovesciamento di Poroshenko, li screditerà ulteriormente, con il rifiuto dell’UE di partecipare a tale disavventura (abbandonando il controllo statunitense). La junta di Kiev post-Poroshenko, anche se riceverà aiuti dagli Stati Uniti (denaro e armi), continuerà a sedersi su uno sgabello da una gamba sola, la gamba dei battaglioni neonazisti.
In conclusione, sia che si abbia un miglioramento, se Poroshenko resiste (il che è improbabile), allora dovrà spazzare via tutti i raggruppamenti dei “falchi”; se no, sarà impossibile avere un regime dittatoriale a Kiev. In ogni caso, la società ucraina continuerà ad immunizzarsi dai nazisti.


Aleksandr Rodzhers, Freepublish, – Fort Russ

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Nota: Rodzhers probabilmente è troppo ottimista sulle possibilità di sopravvivenza di Jatsenjuk e Turchinov. Non avendo battaglioni neonazisti, cosa li terrebbe al potere? L’unica cosa che possono sperare è che Jarosh, Beletskij, ecc. (sempre che non si sterminino tra loro) abbiano bisogno di una faccia accettabile, da presentare a livello internazionale. Sulla “sregolatezza” di Kolomojskij, le sue ultime azioni suggeriscono che lui e i suoi battaglioni, che secondo Rodzhers sarebbero il baluardo del regime post-Poroshenko, hanno altre idee, cioè consolidare il controllo su Dnepropetrovsk, Zaporozhye e qualche altra parte del Paese, ma non necessariamente a Kiev. Ciò presuppone anche che i battaglioni neonazisti che ha formato e finanziato gli rimangano fedeli, invece di usare la sua ricchezza come “risorsa”. I neo-nazisti hanno fatto un accordo troppo grave, liberare l’Ucraina dagli oligarchi rimanendogli fedeli.

Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
https://aurorasito.wordpress.com/2015/02/01/lucraina-dopo-poroshenko/ 

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