
© Photo: RIA Novosti/Nikolay Lazarenko
Barack Obama ha apertamente riconosciuto il ruolo degli Stati Uniti nel colpo di stato avvenuto in Ucraina nel febbraio 2014. Questa ammissione è stata fatta in un'intervista del presidente degli Stati Uniti alla CNN: «Noi abbiamo agito da intermediari nel trasferimento di potere in Ucraina," - ha detto Obama. Nell'intervista con la CNN, Barack Obama ha inoltre espresso il parere che un vero conflitto militare tra gli Stati Uniti e la Russia non sia saggio, tuttavia ha minacciato di "adottare soluzioni militari per proteggere gli alleati."
Rispondendo alla domanda sull'efficacia della politica
degli Stati Uniti nei confronti della Russia, Barack Obama ha espresso
la convinzione secondo cui sia efficace e legata con le "cattive
decisioni di Putin." L'entrata della Crimea nella Federazione Russa, il
presidente americano l'ha definita "svantaggiosa" per Mosca. Tuttavia ha
osservato che gli Stati Uniti "hanno dei limiti negli interventi
militari", "tenendo conto le dimensioni dell'esercito russo" e che
"l'Ucraina non è un membro della NATO." Pertanto Washington è costretta
solo a "sforzarsi affinchè la Russia accusi le più pesanti perdite" e
"esercitare pressioni diplomatiche su Mosca."
"Non penso
che un vero conflitto militare tra gli Stati Uniti e la Russia sia una
decisione saggia per l'America o il mondo," - ha ammesso Barack Obama.
Tuttavia ha osservato che Washington "sta rafforzando i Paesi al confine
con la Russia che sono membri della NATO." "Ho messo in chiaro che
questa linea non può essere attraversata, dal momento che dovremo
intraprendere un'azione militare per proteggere i nostri alleati, questo
dice l'articolo 5 della Carta della NATO," - ha avvertito il presidente
degli Stati Uniti. Poi ha rivelato i piani futuri della Casa Bianca:
"Ci muoveremo su due piani: aumentare la pressione sulla Russia e
rafforzare l'Ucraina."
In un'intervista con RT ha
commentato le dichiarazioni di Barack Obama l'analista militare e
politico ed ex capo dei servizi segreti israeliani Yakov Kedmi,
osservando che Washington non esita più a parlare apertamente dei propri
propositi e tentativi di cambiare i governi non graditi nei Paesi di
tutto il mondo. Ultimamente non sono molto timidi.
Parlano
tranquillamente e agiscono quasi alla luce del sole,"- ha rilevato
Kedmi. Ha sottolineato che durante l'esistenza dell'Unione Sovietica
valeva il principio di non interferenza negli affari interni degli altri
Stati, o almeno si cercava di nascondere il proprio coinvolgimento.
Per
quanto riguarda l'Ucraina, secondo Yakov Kedmi, il cambio di potere non
era fine a sè stesso. Era necessario indebolire la Russia, che negli
Stati Uniti ritengono una delle minacce alla sua egemonia nel mondo:
La Cina e la Russia sono una grave minaccia per gli USA, perché non permettono l'esistenza della loro futura egemonia politico-militare ed economica. Pertanto hanno bisogno di colpire l'elemento che ora considerano più debole: è proprio la Russia.
Kedmi
è convinto che gli Stati Uniti abbiano scelto proprio l'Ucraina per le
sue azioni, dal momento che la sua adesione all'Unione Doganale avrebbe
rafforzato notevolmente l'economia russa, avrebbe aperto la possibilità
di far aderire altri Paesi ed avrebbe portato ad una riduzione
dell'influenza di Washington sull'Europa:
La presentazione della Russia come una minaccia consente loro di conservare il controllo in Europa, spiegandole come sia minacciata dalla Russia. Questo vogliono mantenere.
Commentando
le parole di Barack Obama, secondo cui gli Stati Uniti saranno costretti
a difendere gli alleati della NATO, Yakov Kedmi ha sottolineato: "E'
una precisa dichiarazione: “difenderemo solo i Paesi della NATO”. Cioè
coloro che non sono membri della NATO, sono nelle mani di Nostro
Signore. E' una chiara allusione all'Ucraina: "nessuno combatterà per
voi."
Il testo originale della notizia su RT:
http://russian.rt.com/article/71809
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