(Immagine presa dal web) |
Avete mai visto un bel tramonto, o ascoltato la pioggia battente cadere?
Se, come me, riuscite ancora a stupirvi per gli spettacoli che offre la
natura, vuol dire che potete vivere il miracolo dell'esistenza. In una
società tecnologica come la nostra, dove la gente va sempre di fretta
senza avere ben chiara la meta, si da tutto per scontato, quasi come se
ci si aspettasse chissà quale straordinario evento per potersi stupire.
Ogni giorno vengono scoperte nuove tecnologie, nuovi sistemi per
migliorare la vita alle persone e, dopo poco tempo, queste invenzioni
vengono subito dimenticate. In questa società si mira più a fare che ad
ESSERE. Così facendo si rincorrono delle chimere che non si
raggiungeranno mai. Si è, inoltre, perso il vero significato
dell'esistenza, immersi come si è nei propri pensieri, lavori o futilità
quotidiane.
Molti credono che il miracolo sia la tecnologia, la scienza, la scoperta
di civiltà dimenticate. Nessuno sembra più ricordare le proprie origini
divine e il fatto che il miracolo, quello vero, siamo noi stessi,
nessun altro evento lo può essere.
Se solo pensassimo a quante funzioni riesce a svolgere il nostro corpo
in maniera miracolosa, ci stupiremmo per il fatto stesso di essere vivi e
respirare. Solo chi è centrato su di Se riesce a cogliere l'essenza del
momento, il miracolo del silenzio racchiuso nel frastuono mentale
quotidiano che tutto sembra pervadere.
Il miracolo è racchiuso nelle cose semplici, quelle che spesso si danno
per scontate. Vivere è già un miracolo, ESSERE FELICI è un altro
miracolo. Sempre meno persone sembrano essere felici, sempre più persone
vanno avanti senza un preciso obiettivo.
Il problema di questo modo di vivere e pensare è legato alla mancanza di
stupore nelle persone di oggi. Si è perso quel senso di gratitudine nei
confronti dell'esistenza. Quando si da tutto per scontato, non si ha
motivo di ringraziare Dio per ciò che si ha. Se non si è capaci di
apprezzare ciò che si ha e ci si perde nel fare, non si può avere
l'opportunità di ESSERE.
Se prendiamo la vita di una persona comune e chiediamo a questo soggetto
come se la passa, egli, com'è ormai abitudine nei paesi occidentali,
risponderà che ha un sacco di problemi al lavoro, non è felice della sua
vita e così via fino a poter riempire delle enciclopedie. Nessuno, o
pochi, diranno di stare bene e di vivere nel QUI E ORA, prendendo la
vita COME VIENE.
Il malessere che la gente tende a vivere in maniera sempre più evidente
ai nostri giorni è dovuto al fatto che ci si concentra troppo su CIO'
CHE NON SI HA e poco su CIO' CHE SI POSSIEDE GIA'. Se le persone che si
lamentano del tempo riuscissero a ringraziare Dio di essere sane e di
avere un lavoro, scoprirebbero quanto male si sono fatte nel corso della
loro vita a causa del loro modo di pensare negativo.
Invece di continuare ad aspettare il miracolo, concentrandoci su ciò che
ci manca, impariamo a ringraziare Dio per ciò che ci HA GIA' DATO.
Quando riusciremo a fare questo, CREEREMO NOI STESSI IL MIRACOLO.
Impariamo a pensare positivo, osservando i doni che Dio ci ha fatto.
Impariamo ad ESSERE il silenzio, il vuoto, il nulla. Proprio attraverso
l'annullamento del chiacchierio mentale possiamo riuscire a vivere
l'unione con Dio. Questo è il vero miracolo, tutto il resto potrà
esistere oppure no.
Bisogna aprire gli occhi ed osservare ciò che ci circonda diventando, al
contempo, responsabili della realtà che viviamo. Impariamo a
riconoscere il fatto che ciò che non ci piace possiamo sempre cambiarlo,
basta volerlo. Smettiamola di cercare sempre i lati negativi della
nostra vita. Piuttosto, impariamo a concentrarci e a ringraziare Dio per
ciò che di buono abbiamo già ottenuto. Tutto è un dono e un miracolo.
Riconoscendo ciò riusciremo a trasformare una monotona routine
quotidiana in un miracolo. Questo miracolo si chiama esistenza.
Vincenzo Bilotta
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