lunedì 4 luglio 2016

Il miracolo dell'esistenza

(Immagine presa dal web)
 
Avete mai visto un bel tramonto, o ascoltato la pioggia battente cadere? Se, come me, riuscite ancora a stupirvi per gli spettacoli che offre la natura, vuol dire che potete vivere il miracolo dell'esistenza. In una società tecnologica come la nostra, dove la gente va sempre di fretta senza avere ben chiara la meta, si da tutto per scontato, quasi come se ci si aspettasse chissà quale straordinario evento per potersi stupire.
 
Ogni giorno vengono scoperte nuove tecnologie, nuovi sistemi per migliorare la vita alle persone e, dopo poco tempo, queste invenzioni vengono subito dimenticate. In questa società si mira più a fare che ad ESSERE. Così facendo si rincorrono delle chimere che non si raggiungeranno mai. Si è, inoltre, perso il vero significato dell'esistenza, immersi come si è nei propri pensieri, lavori o futilità quotidiane.
 
Molti credono che il miracolo sia la tecnologia, la scienza, la scoperta di civiltà dimenticate. Nessuno sembra più ricordare le proprie origini divine e il fatto che il miracolo, quello vero, siamo noi stessi, nessun altro evento lo può essere.
 
Se solo pensassimo a quante funzioni riesce a svolgere il nostro corpo in maniera miracolosa, ci stupiremmo per il fatto stesso di essere vivi e respirare. Solo chi è centrato su di Se riesce a cogliere l'essenza del momento, il miracolo del silenzio racchiuso nel frastuono mentale quotidiano che tutto sembra pervadere.
 
(Immagine presa dal web)
Il miracolo è racchiuso nelle cose semplici, quelle che spesso si danno per scontate. Vivere è già un miracolo, ESSERE FELICI è un altro miracolo. Sempre meno persone sembrano essere felici, sempre più persone vanno avanti senza un preciso obiettivo.
 
Il problema di questo modo di vivere e pensare è legato alla mancanza di stupore nelle persone di oggi. Si è perso quel senso di gratitudine nei confronti dell'esistenza. Quando si da tutto per scontato, non si ha motivo di ringraziare Dio per ciò che si ha. Se non si è capaci di apprezzare ciò che si ha e ci si perde nel fare, non si può avere l'opportunità di ESSERE.
 
(Immagine presa dal web)
Se prendiamo la vita di una persona comune e chiediamo a questo soggetto come se la passa, egli, com'è ormai abitudine nei paesi occidentali, risponderà che ha un sacco di problemi al lavoro, non è felice della sua vita e così via fino a poter riempire delle enciclopedie. Nessuno, o pochi, diranno di stare bene e di vivere nel QUI E ORA, prendendo la vita COME VIENE.
 
Il malessere che la gente tende a vivere in maniera sempre più evidente ai nostri giorni è dovuto al fatto che ci si concentra troppo su CIO' CHE NON SI HA e poco su CIO' CHE SI POSSIEDE GIA'. Se le persone che si lamentano del tempo riuscissero a ringraziare Dio di essere sane e di avere un lavoro, scoprirebbero quanto male si sono fatte nel corso della loro vita a causa del loro modo di pensare negativo.
 
(Immagine presa dal web)
Invece di continuare ad aspettare il miracolo, concentrandoci su ciò che ci manca, impariamo a ringraziare Dio per ciò che ci HA GIA' DATO. Quando riusciremo a fare questo, CREEREMO NOI STESSI IL MIRACOLO. 
 
Impariamo a pensare positivo, osservando i doni che Dio ci ha fatto. Impariamo ad ESSERE il silenzio, il vuoto, il nulla. Proprio attraverso l'annullamento del chiacchierio mentale possiamo riuscire a vivere l'unione con Dio. Questo è il vero miracolo, tutto il resto potrà esistere oppure no.
 
Bisogna aprire gli occhi ed osservare ciò che ci circonda diventando, al contempo, responsabili della realtà che viviamo. Impariamo a riconoscere il fatto che ciò che non ci piace possiamo sempre cambiarlo, basta volerlo. Smettiamola di cercare sempre i lati negativi della nostra vita. Piuttosto, impariamo a concentrarci e a ringraziare Dio per ciò che di buono abbiamo già ottenuto. Tutto è un dono e un miracolo. Riconoscendo ciò riusciremo a trasformare una monotona routine quotidiana in un miracolo. Questo miracolo si chiama esistenza. 

 
Vincenzo Bilotta
 
 

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