Parliamo di cose serie e cominciamo a fare i nomi. Veri.
Quali sono le personalità più influenti nel mondo politico-economico, in Italia?
Berlusconi? Letta? Alfano? Cicchitto? D’Alema? Casini? Monti?……
Nessuno di questi.
Sono tutti intercambiabili.
Sono tutte persone di seconda fila il cui compito consiste nell’imbonire
gli italiani, ciascuno secondo le proprie competenze, per far loro
credere di vivere sotto una democrazia e quindi eseguire gli ordini dei
loro veri padroni.
Chi decide in Europa?
Merkel? Van Rompuy? Olli Rehn? Barroso? Draghi?
Nessuno di questi.
Sono tutti intercambiabili.
Sono tutte persone di seconda fila il cui compito consiste ecc., ecc.
Se io vi dicessi che, oggi come oggi, la
persona più importante, più influente, e decisiva, nel campo delle
tematiche sociali in Italia -tanto per fare un esempio- è un certo Carlo
Bozotti, il 99,99% dei lettori si metterebbe a dire sostenendo “ma chi
lo conosce a questo?”.
Infatti.
Qui sta il punto.
Chi decide in Europa è un pugno di uomini, ben allenati, amici tra di loro di lunga data.
Sono una cinquantina.
Costoro, sono la vera cupola che sovrintende ai destini degli europei.
Loro decidono chi governa e chi non lo fa. Loro stabiliscono se l’Italia
avrà le larghe intese, se la Germania avrà la grossekoalition e se è il
caso che il Belgio abbia o non abbia un governo.
Loro decidono quali Leggi far passare in Italia e nel resto d’Europa.
Loro decidono quanti disoccupati ci devono essere o non essere e se le imprese italiane devono o non devono essere pagate.
Sono tutti membri del più potente club del pianeta Terra.
In confronto, il Bilderberg è folclore per nuovi ricchi a caccia di status sociale da esibire.
Ecco, qui di seguito, tutti i nomi suddivisi per nazionalità e ordine alfabetico.
Il Club è nato nel 1982 e fortemente
voluto, allora, da Ronald Reagan che ne affidò l’iniziale cura a Licio
Gelli; costituisce lo zoccolo duro delle persone che prendono ogni
decisione in Europa.
Complessivamente è stato calcolato che hanno a disposizione un budget
intorno a 1,28 miliardi di euro, utili per pagare (e soprattutto coloro)
che si dimostra necessario mettere nella lista della spesa per far
varare leggi, dispositivi, spostare capitali, lanciare leader politici,
ecc.
Il club si chiama ERT EUROPE.
Tranquilli! ecco il link: http://ert.eu/
E’ ufficiale. Non sono più clandestini. Lo erano fino a pochi mesi fa.
Ormai, convinti di aver vinto, si sono
aperti il loro bravo sito dove si presentano per ciò che essi sono,
suddivisi per segmenti, settori di competenze, segmenti di mercato.
I fondatori, circa 30 anni fa, sono le persone che vedete nella
fotografia in bacheca. Loro sono davvero orgogliosi (e lo comprendo)
delle loro origini. Le persone che vedete nella immagine sono:
Karl Beurle (Thyssen), Carlo De Benedetti (Olivetti), Curt Nicolin (ASEA), Harry Gray (United Technologies), John Harvey – Jones (ICI), Wolfgang Seelig (Siemens), Umberto Agnelli (Fiat), Peter Baxendell (Shell), Olivier Lecerf (Lafarge Coppée), José Bidegain (Cie de St Gobain), Wisse Dekker (Philips)Antoine Riboud (BSN), Bernard Hanon (Renault), François-Xavier Ortoli (EC), Pehr G. Gyllenhammar (Volvo), Etienne Davignon (EC), Louis von Planta (Ciba-Geigy), Helmut Maucher (Nestlé).
Karl Beurle (Thyssen), Carlo De Benedetti (Olivetti), Curt Nicolin (ASEA), Harry Gray (United Technologies), John Harvey – Jones (ICI), Wolfgang Seelig (Siemens), Umberto Agnelli (Fiat), Peter Baxendell (Shell), Olivier Lecerf (Lafarge Coppée), José Bidegain (Cie de St Gobain), Wisse Dekker (Philips)Antoine Riboud (BSN), Bernard Hanon (Renault), François-Xavier Ortoli (EC), Pehr G. Gyllenhammar (Volvo), Etienne Davignon (EC), Louis von Planta (Ciba-Geigy), Helmut Maucher (Nestlé).
Questo era il nucleo storico. Alcune di
queste persone non esistono più, decedute, come Umberto Agnelli, Harry
Gray e altri ancora. Alcune aziende sono state incorporate da altre e
quindi i rappresentanti sono cambiati. Ma il progetto, la strategia e la
finalità del 1982 rimane la stessa: gestire l’Europa Occidentale come
piace a loro.
Controllano il 75% della produzione mediatica europea. Mediaset la
controllano attraverso gli incroci azionari trasversali e Berlusconi non
lo hanno mai voluto dentro perchè lo considerano inattendibile e
inaffidabile, troppo individualista per i loro gusti, gli danno ordini
dall’esterno. Controllano le borse, i mercati, gli investimenti
industriali. Stabiliscono le assunzioni nelle corporation, nelle aziende
statali strategiche, le commesse militari, chi deve andare su, chi deve
andare giù, chi deve andare a dirigere i canali televisivi, i giornali,
le banche.
Le persone di questa lista, tutte
insieme, hanno 1.500 uffici (perfettamente legali) a Bruxelles nei quali
si dedicano e si occupano di lobby gestendo i rapporti con le apposite e
specifiche commissioni europee.
Parlare quindi di Berlusconi o di Letta è inutile; sono persone che non contano nulla.
Questi sono quelli che decidono.
La loro attività è stata spulciata,
monitorizzata e analizzata nell’ultimo anno da un migliaio circa di
folli internauti (tra cui il sottoscritto) disseminati in Europa e
California e dalla prossima settimana, partendo dalla Francia, inizia il
processo di presentazione pubblica della cupola. Un gruppo di
giornalisti investigativi anglo-americani, in accordo con un gruppo di
intellettuali francesi e austriaci, hanno prodotto un documentario nel
quale raccontano le gesta dei 15.650 impiegati a pieno regime che
lavorano a Bruxelles per questa organizzazione al fine di fare business.
Puro business. Loro sono i monarchi, noi siamo i loro sudditi. Per
queste persone noi non esistiamo come esseri umani, siamo -come ha ben
sintetizzato il grande sociologo Zygmunt Bauman- un danno collaterale.
Il loro obiettivo strategico, in questa
fase attuale, consiste nel distruggere ogni tentativo di costruire
modelli di cittadinanza attiva e di opposizione ai partiti che loro
controllano e finanziano in Europa. Dalla prossima settimana, inizia la
diffusione in diverse città di Europa del documentario intitolato “The
Brussels Bussiness” e diretto da Friedrich Moser e Mathieu Lieuthert che
verrà proiettato in diverse città europee e poi diffuso anche in rete.
Successivamente, comunicherò dove e quando è possibile vederlo a Roma,
Milano, Palermo, Bologna.
E’ intorno a questo club che si gioca la
partita d’Europa; è fondamentale, quindi, conoscerne la genesi, la
modalità di comportamento, la strategia di impiego. In tal modo sarà
utile poter cominciare a parlare delle questioni vere sapendo chi sono
gli interlocutori veri, di cui in televisione e sul cartaceo non
sentirete mai neppure una parola al riguardo.
Sono suddivisi in settori:
Competition Policy
Chairman: Jacob Wallenberg Convenor: Wolfgang Kopf Contact: Roeland Van der Stappen
Competitiveness
Chairman: Peter Löscher Convenor: Contact: Roeland Van der Stappen
Energy & Climate Change
Chairman: Bruno Lafont Convenor: Vincent Mages Contact: Kimberley Lansford
Raw Materials
Chairman: Convenor: Gunnar S. Jungk Contact: Roeland Van der Stappen
Societal Changes
Chairman: Carlo Bozotti Convenor: Tjerk Hooghiemstra Contact: Kimberley Lansford
Trade and Market Access
Chairman: Nils S. Andersen Convenor: Anders Würtzen Contact: Roeland Van der Stappen
CFO Task Force
Chairman: Peter R. Voser Convenor: Simon Henry Contact: Roeland Van der Stappen
(n.d.r: per CFO si intende tutta la normativa europea che riguarda finanza pubblica, suo impiego, sua tassazione, sua normativa)
Il nostro bravo Bozotti che dirige e
coordina tutti gli aspetti legati alle politiche sociali in Europa è uno
dei più importanti imprenditori italiani, leader nella produzione dei
semi-conduttori, che ha il compito di assumere il controllo di tutta la
produzione elettronica imbavagliando la rete. L’importanza del suo nome e
della sua posizione è venuta fuori grazie al pragmatismo anglo-sassone.
Un blogger, infatti, che si occupa di finanza, è rimasto colpito dal
fatto che per ben tre volte il nostro concittadino entrasse dentro
importanti aziende, le facesse fallire, e quando erano decotte poi
venisse saldato con parcelle principesche. In una pubblicazione on line
di cui avete qui il link http://www.electronicsweekly.com/
si chiedeva come mai ciò avvenisse, e poi si è dato da fare e ha
costruito per noi la biografia di questo imprenditore, gentilmente
condivisa con il popolo della rete http://www.leadersmag.com
Qui di seguito c’è la biografia del nostro sconosciuto imprenditore: Carlo
Bozotti has held his current position since March 2005. He is the sole
member of the Management Board and chairs the company’s Corporate
Executive Committee and Corporate Strategic Committee. Bozotti also
serves as Vice-Chairman of the Board of Directors at ST-Ericsson SA. He
joined SGS-ATES (later renamed SGS Microelettronica), a predecessor
company to STMicroelectronics, in 1977. Ten years later, SGS
Microelettronica of Italy merged with Thomson Semiconducteurs of France
and is today STMicroelectronics, which is among the leading
semiconductor companies worldwide, Bozotti became General Manager of the
Telecom Product Division and, subsequently, he was promoted to Director
of Corporate Strategic Marketing and Key Accounts, and later, to
Corporate Vice President, Marketing and Sales, Americas. In 1994,
Bozotti was appointed Corporate Vice President for Europe and the
Headquarters Regions. From 1998 to 2005, he served as Corporate Vice
President and General Manager of the Memory Products Group. In 2011,
Bozotti began a second (nonconsecutive) term as the President of the
European Semiconductor Industry Association (ESIA).
He graduated with a degree in Electronic Engineering from the University of Pavia, Italy.
He graduated with a degree in Electronic Engineering from the University of Pavia, Italy.
Queste sono le persone che “stanno facendo oggi l’Europa e hanno fatto l’Europa così come oggi essa è”.
E’ compito di ogni europeo pensante, di ogni professionista della
comunicazione, di ogni intellettuale, di ogni libero cittadino,
diffondere i nomi e ogni mansione e caratteristica pertinente di questi
personaggi. Sapere chi sono e che cosa fanno e come lo fanno è
fondamentale per aumentare le possibilità statistiche di poter vincere
la battaglia europea per fermare questo massacro e avviare un processo
di rifondazione dell’Europa dei Diritti Civili, della Cultura, della
Civiltà.
Se non sappiamo neppure chi sono come possiamo minimamente pensare di essere in grado di poterli contrastare?
di Sergio Di Cori Modigliani
Fonte: ☛ comedonchisciotte.org
Tratto da: ☛ sergiodicorimodiglianji.blogspot.it
http://guardforangels.altervista.org/blog/il-club-della-cupola-europea-del-business/
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