Il
governo egiziano deve affrontare molti intrighi interni ed esterni
degli ancora potenti Fratelli musulmani. In effetti, gli USA sono ancora
disposti ad ascoltare i Fratelli musulmani, nonostante la distruzione
di molte chiese cristiane copte e l’assassinio di innocenti da parte dei
loro sostenitori.
Se le masse non fossero scese in strada e il Generale
Abdelfatah al-Sisi non avesse resistito alla tirannia dei Fratelli
musulmani, questa nazione sarebbe stata “annichilita”. Inoltre, i
cristiani sarebbero diventati dei dhimmi sottoposti a persecuzione
continua; la popolazione sciita sarebbe stata perseguitata; le donne
segregate; la modernizzazione dimenticata ed economia, magistratura e
strutture sociali affrontare la cupa realtà dei Fratelli musulmani.
Nonostante questo, nazioni come USA, Qatar e Turchia, a fianco del porto
sicuro del Regno Unito, hanno giocato la carta dei Fratelli musulmani.
Pertanto, nella stessa settimana in cui molte persone sono state uccise
dagli islamisti nel Sinai, gli Stati Uniti ancora una volta ascoltano i
Fratelli musulmani a Washington. L’Investigative Project on Terrorism riferisce che una delegazione è stata incontrata nei corridoi del potere a Washington.
La fonte afferma:
“La delegazione ha cercato aiuto per restaurare l’ex-presidente Muhammad Mursi e i Fratelli musulmani in Egitto. Parlamentari, ministri e giudici dell’era Mursi hanno costituito il Consiglio rivoluzionario egiziano ad Istanbul, in Turchia ad agosto, allo scopo di rovesciare il governo militare egiziano. La sede è a Ginevra, in Svizzera“.
I cristiani
interessati dal ruolo degli USA negli affari interni dell’Egitto sono
ancora una volta allarmati dagli intrighi di Washington. Michael
Meunier, riporta Investigative Project on Terrorism, dice:
“La Fratellanza era dietro le violenze che hanno travolto l’Egitto dalla caduta di Mursi, ha detto all’IPT Meunier da Cairo. Ha osservato che le chiese copte furono incendiate dai sostenitori della Fratellanza, e la Cattedrale di San Marco di Cairo fu attaccata dagli islamisti durante il mandato di Mursi“.
Investigative Project on Terrorism inoltre riferisce:
“Meunier ha avuto parole lapidarie per il dipartimento di Stato, affermando che l’incontro con tale delegazione favorisce la percezione che gli Stati Uniti siano dietro l’ascesa al potere della Fratellanza ed acuisce le tensioni tra egiziani e statunitensi“.
Nella stessa settimana in
cui intrighi dei Fratelli musulmani hanno ancora avuto voce a
Washington, l’Egitto è colpito da attacchi terroristici. Tale realtà
irrita il popolo egiziano, perché il governo attuale del Presidente
al-Sisi ha bisogno di respiro per stabilizzare lo Stato.
La BBC riferisce:
“Almeno 26 persone sono state uccise in una serie di attacchi degli islamisti nel nord della penisola egiziana del Sinai… Un’autobomba e mortai hanno colpito obiettivi militari nella capitale del Nord del Sinai, al-Arish, uccidendo numerosi soldati… Altri attacchi hanno avuto luogo nelle vicine città di Shayq Zuwayid e Rafah, al confine con Gaza“.
Ansar Bayt al-Maqdis, gruppo taqfirita
fedele al SIIL (Stato islamico), ha rivendicato gli attacchi
terroristici. Va anche sottolineato che le relazioni del SIIL con la
Turchia sono note, perché video mostrano convogli militari turchi
entrare nelle aree del SIIL, nel corso degli intrighi contro la Siria, e
così via. Pertanto, con Erdogan e il governo della Turchia pro-Fratelli
musulmani e crescenti attacchi terroristici dalla scomparsa di Mursi, è
chiaro che tutto punta sugli intrighi interni ed esterni contro il
governo centrale di al-Sisi. La delegazione, riferisce l’Investigative Project on Terrorism, includeva
“Abdul Mawgud Dardary, membro in esilio e parlamentare egiziano dei Fratelli musulmani; e Muhammad Gamal Hashmat, membro in esilio del Consiglio della Shura dei Fratelli Musulmani e parlamentare egiziano“.
Il
presidente al-Sisi deve continuare a sostenere la tanto necessaria
stabilità dell’Egitto, perché molti intrighi interni ed esterni
minacciano lo Stato nazionale. Tale realtà indica che le minacce interne
dei Fratelli musulmani devono essere bloccate, perché tale movimento si
propone di utilizzare il malcontento politico.
Pertanto, i leader
politici sotto le bandiere del socialismo, liberalismo e altre non
devono fare il gioco dei nemici dell’Egitto. In effetti, bisogna solo
guardare all’ingerenza dei vari movimenti militanti taqfiri in Libia,
Iraq, Siria, Yemen e altre nazioni vicine, per vedere che l’Egitto ha
bisogno di stabilità politica ed economica. Se ciò non si
materializzasse, l’Egitto continuerà ad essere sottoposto a minacce
estere e sovversione interna dei Fratelli musulmani e l’ingenuità di
movimenti ben intenzionati creerà solo ulteriore instabilità. Pertanto,
l’Egitto non ha bisogno di nazioni come gli USA che danno “ai portavoce
dei falsi Fratelli musulmani” un posto per attaccare l’Egitto.
Boutros Hussein e Lee Jay Walker, Modern Tokyo Times,
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
https://aurorasito.wordpress.com/2015/01/30/gli-islamisti-aggrediscono-legitto-mentre-washington-li-ospita/
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