lunedì 6 marzo 2017

Gli USA pretendono di fare la lista e giudicare i paesi che violano i “diritti umani”

Detenuti negli USA

Le scorso Venerdì il Dipartimento di Stato USA ha distribuito la sua informativa annuale sui Diritti Umani nel mondo, un pamphlet che consiste nella minuziosa descrizione dello stato dei diritti umani nei vari paesi del mondo. Con l’uscita del rapporto, il Dipartimento di Stato USA non ha perso l’occasione per salire in cattedra ed impartire la sua “lezione di diritti umani” agli altri paesi ed in particolare ai paesi considerati “ostili” agli interessi occidentali, ovvero un sermone riservato  in particolare all’Iran, alla Siria, alla Russia, a Cuba, alla Corea del Nord, al Venezuela, ed a qualche altro paese.

Risulta curioso che il Dipartimento di Stato USA si riservi il diritto di criticare altri Stati per le supposte “violazioni dei diritti umani” trascurando di guardare in casa propria ove non si può certo sostenere che la democrazia USA sia così rispettosa dei diritti umani come vorrebbe far credere.

Washington si autodefinisce come la “culla della libertà” e della “democrazia” ma la realtà è ben diversa da quella che vogliono far apparire.

 Molti rapporti dei media e delle associazioni internazionali a difesa dei diritti umani, sia all’interno che all’esterno degli Stati Uniti, hanno rivelato come gli Stati Uniti calpestino sistematicamente i diritti umani dei cittadini di tutti i ceti sociali. Vedi: Diritti umani violati negli USA ed in Arabia Saudita

Nel 2015, più di 560 mila persone in tutti gli Stati Uniti erano senza casa, il 25 per cento dei quali erano minorenni; nelle carceri dilaga la corruzione, viene praticata la tortura e le detenute subiscono molestie sessuali e aggressioni di ogni tipo. Tuttavia gli USA pretendono di costituire un esempio nel mondo per i diritti umani.

Negli Stati Uniti, molti degli adolescenti, in particolare quelli di razza nera ed ispanici, sono oggetto di abusi da parte delle forze di polizia e alcuni di questi soccombono, riportando gravi lesioni; un quarto dei ragazzi di età fra i 13 ed i 24 anni, muore negli scontri a fuoco con la polizia; spesso vengono colpiti preventivamente, senza che abbiano manifestato alcuna intenzione aggressiva. La polizia, nel solo 2015, ha colpito a morte 965 ersone molte delle quali senza un giustificato motivo.

A Baltimora ed a Chicago si sono verificate forti proteste per l’uccisione senza motivo di ragazzi di colore disarmati e questo ha dato luogo a manifestazioni di piazza e disordini. Episodi simili si sono registrati negli USA, l’anno scorso in Louisiana , in Minnesota ed in altre località con il seguito di proteste e disordini.

Fra la gente di colore, è ormai diffusa la convinzione che la polizia faccia del tirassegno con i giovani di colore nei sobborghi di alcune città americane. Nonostante questo Washington vuole impartire lezioni agli altri sul rispetto dei “diritti umani”.

Inoltre l’uso delle armi da fuoco negli USA è largamente fuori controllo e costituisce una grave minaccia alla vita dei cittadini: nel 2015 ci sono stati 51.715 casi di violenza con uso di armi da fuoco che hanno prodotto 13.136 vittime e 26.493 feriti. Un numero record che non ha riscontro in qualsiasi altro paese al mondo.

Non è un mistero che gli USA hanno anche il record di detenuti rispetto a qualsiasi altra nazione. 

Con un tasso di 737 detenuti ogni 100 mila abitanti, gli Usa sono il paese col maggior numero di prigionieri al mondo (2,4 milioni), più che in Cina, in Russia ed in qualsiasi altro paese. Vedi: Negli USA un quarto dellla popolazione mondiale dei detenuti

Per non parlare dei casi documentati di tortura e violazioni dei diritti nei confronti dei detenuti politici inviati nel carcere di Guantanamo a Cuba dove può esser inviato chiunque possa essere indicato come un “pericolo per la sicurezza nazionale”.

Detenuti torturati a Guantanamo
Inoltre grazie al “Patriot Act”, emanato dall’Amministrazione Bush ed alla sua estensione fatta dall’Amministrazione Obama, qualunque persona, anche cittadino USA, che sia considerata un “pericolo per la sicurezza nazionale”, può essere eliminato mediante l’utilizzo dei droni senza pilota, con totale potere discrezionale da parte del potere esecutivo, senza alcuna sentenza di Tribunale. Vedi: Licenza di uccidere i cittadini senza processo

In base alla stessa legislazione di emergenza l’FBI e l’Intelligence USA possono metter sotto controllo e spiare tutte le comunicazioni telefoniche, internet e postali di ogni persona, conferendo un potere senza limiti alle forze di polizia e militari.

Considerando questa situazione e le accuse fatte contro il proprio paese per una presunta “violazione di diritti umani”, descritte come esecuzioni arbitrarie ed illegali e “condizioni di detenzione che mettono in pericolo la vita dei detenuti”, il cancelliere dell’Iran, Bahram Qasemi, ha rigettato il rapporto presentato dal Dipartimento di Stato come non veritiero ed ha ribaltato le accuse su Washington.

Protesta contro le carcerazioni
In particolare Qasemi ha ricordato la lunga storia di violazione dei diritti umani degli Stati Uniti ed ha affermato che Washington non si trova nelle condizioni di poter di valutare la situazione dei diritti fondamentali negli altri Stati.

“Il Governo statunitense non ha la potestà nè dovrebbe giudicare in forma unilaterale e totalmente politicizzata la situazione mondiale dei diritti umani.

In particolare il diplomatico iraniano ha ricordato, oltre ai molteplici casi di violazioni dei diritti umani a livello mondiale commessi dagli USA, il recente decreto dell’Amministrazione Trump che proibisce l’ingresso in territorio USA di cittadini di sette paesi a maggioranza mussulmana, considerato questo una aperta violazione dei “diritti umani”.


Juan Manuel De Silva

Vedi: Hispan Tv

fonte: http://www.controinformazione.info/gli-usa-pretendono-di-fare-la-lista-e-giudicare-i-paesi-che-violano-i-diritti-umani/

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