giovedì 9 marzo 2017

Il filo di ragno


Il Buddha Shakyamuni passeggiava un giorno nei Cieli, lungo le rive del Lago del Fiore di Loto. Negli abissi del lago, il Buddha vedeva gli inferi. E scorse un uomo chiamato Kantaka, morto da alcuni giorni, che si dibatteva e soffriva tra i tormenti infernali. Shakyamuni era animato da una compassione profonda, amava soccorrere le anime dannate che avessero compiuto anche una sola buona azione nella loro esistenza.

Kantaka era stato un ladro e aveva condotto una vita dissoluta. In una circostanza, tuttavia, aveva agito generosamente. Un giorno aveva visto sulla sua strada un grosso ragno e, nonostante la voglia di schiacciarlo, l’aveva lasciato in vita, proseguendo il cammino. Shakyamuni lesse, in quell’azione generosa, uno spirito buono e fu preso dal desiderio di aiutarlo.

Fece dunque discendere, nelle profondità del lago, un lungo filo di ragno, che penetrò negli inferi, fino a raggiungere Kantaka. Quando Kantaka vide quel filo, come una robusta corda d’argento, si disse che certamente sarebbe stato difficilissimo salire lungo di esso, ma che doveva tentare, tanto era ardente il suo desiderio di uscire dall’abisso.

Prese dunque a salire; sempre più in alto… sempre più in alto… aiutandosi con le mani e con i piedi, e facendo immani sforzi per non scivolare. L’ascesa era lunga. Giunto a metà del cammino, il ladro guardò verso il basso, verso gli inferi ormai lontanissimi. In alto scorgeva la luce, e non aveva altro desiderio che raggiungerla.

Salì ancora e poi, volgendosi verso il basso con un ultimo sguardo, il ladro vide una gran folla che si arrampicava lungo la corda, sin dagli infimi abissi dell’inferno. Kantaka fu allora colto dal panico: la corda poteva a malapena reggere il suo peso, e dunque avrebbe certamente ceduto e tutti, lui compreso, sarebbero precipitati nuovamente negli abissi!

«Voi dovevate rimanere nell’inferno! Ma perché mi avete seguito?» urlò verso coloro che stavano salendo dietro di lui. In quel preciso istante il filo si spezzò, esattamente sopra le mani di Kantaka, e tutti sprofondarono negli abissi tenebrosi. Nello stesso istante, il sole risplendette sopra il lago, sulla cui riva il Buddha stava passeggiando. 

(Taïsen Deshimaru)


fonte: http://lacompagniadeglierranti.blogspot.it/2017/01/il-filo-di-ragno.html

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