venerdì 20 marzo 2015

Riprogrammare l’appetito per nutrirsi davvero

vera fame

Avete mai avvertito la sottile differenza tra fame e appetito? Se sí, avete mai mangiato con vera fame?? O siete sempre stati in balia di questa costante sensazione di “qualcosino”? Non è vero che spesso mangiamo perché l’orologio ci dice che è ora? Perché sentiamo un “buco” nello stomaco? O perché “è pronto”?

La fame è il bisogno fisiologico di mangiare, essa si manifesta attraverso una sensazione o percezione fisiologica e quindi involontaria causata da uno stimolo interno percepito dai nostri nervi sensori e da questi trasmesso al cervello. E ‘una sensazione di buco nello stomaco, di vuoto, di dilatazione, di rilassamento, che dallo stomaco attraversando l’ esofago sale verso la gola, la bocca e il naso, una sensazione gradevole e piacevole anche se può essere pressante. 

La fame è una sensazione positiva e piacevole – non si sente una morsa allo stomaco. Con fame anche una banana o una verdura saranno piacevolissimi da mangiare. Al contrario, l’appetito è qualcosa di specifico, voglia di cioccolata, patatine, un biscotto o un pezzo di pane, tutti cibi che causano assuefazione. Pochissimi avranno davvero sentito la sensazione di fame fame. Bisognerebbe digiunare per sentirla davvero e molti hanno quasi paura di non mettersi il pane in bocca tutti i giorni. Eppure sarebbe un atto cosí naturale. A questo punto, chiedo di distinguere tra vera fame e falsa fame.

LA VERA FAME è una sensazione che si verifica principalmente nella parte bassa della gola, proprio come la sensazione della sete, ma un po’ più basso, circa dove appare la concavità tra le ossa del collo, nella parte inferiore del collo. La sensazione potrebbe essere descritta come simile a un dolore sordo. LA SENSAZIONE ALLO STOMACO che comunemente associamo con la fame è spesso il risultato del restringimento delle sue pareti muscolari dopo aver completato l’operazione digestiva dell’ultimo pasto. Se una sensazione di fame è accompagnata da sensazioni di svenimento, morsi di stomaco, mal di testa, o altri disagi, in realtà è un segno di ritiro da sostanze nocive”. Tratto da THE 80/10/10 DIET di Dr. Douglas Graham
Di seguito dei passi illuminanti tratti da Raw Secrets – I segreti dell’alimentazione crudista di Frederic Patenaude
“La falsa fame scompare in poco tempo, ricompare ancora, poi di nuovo sparisce. Al contrario, la vera fame persiste. Di conseguenza, per poterla distinguere, sarà sufficiente attendere un’ora o poco più.
Secondo Shelton, ‘L’appetito è una contraffazione della fame’, ‘L’appetito è una creatura dell’abitudine e della routine e può essere suscitato da differenti circostanze quali l’ora del pranzo, la vista, il gusto e l’odore dei cibi, perfino l’idea di mangiare può provocare l’appetito. Anche i condimenti e le salse possono destare l’appetito’. Ma non è vera fame. L’appetito è falsa fame. Questa vera fame non si accompagna ad alcun sintomo. Non si avverte né mal di testa, né alcun malessere. Le idee sono chiare, la mente lucida, si è ottimisti, felici, tranquilli, sereni. La vera fame non viene necessariamente all’ora di pranzo, come nel caso della falsa fame. Essa può presentarsi spontaneamente in ogni istante della giornata, ma non in piena notte. Di notte, infatti, i muscoli sono rilassati ed anche lo stomaco, che è un muscolo, si rilassa. Durante il riposo notturno non è pronto per impastare il cibo. Tuttavia, se sentiamo vera fame prima di mezzanotte, allora alcune foglie di lattuga dovrebbero calmarla e assicurarci un buon riposo.”
“Secondo Fletcher, per distinguere la vera fame dalla falsa si osservi come nella vera fame ‘l’acqua coli in bocca’. Per distinguerle basterebbe attendere da mezz’ora ad un’ora: la vera fame persiste, mentre la falsa scompare con tutti i suoi sintomi morbosi ed ingannatori. […] la fame autentica è sempre piacevole e gradevole, per insistente che sia. Un vuoto allo stomaco accompagnato da contrazioni ritmiche, una sensazione di rilassamento che dallo stomaco sale verso la gola attraverso l’esofago: tutti questi sintomi sono gradevoli e piacevoli. Nei casi di denutrizione e mancanza di riserve, il soggetto può avvertire una fame diffusa, un’incapacità al lavoro e alla concentrazione, si sente ‘mancare’. Ma queste sensazioni scompaiono rapidamente in poche settimane man mano che si ricostituiscono le riserve. Allora la fame diventa meno frequente. Con la fame il soggetto diventa vivace, la sua mente pronta e lucida, di umore ottimista e sereno.”
Shelton paragona l’appetito alla voglia di nicotina, alcool, thè, caffè, ecc. ‘Nessuno può mai avere fame di queste sostanze avvelenanti’, egli scrive. ‘Infatti esse non servono ad alcun bisogno fisiologico e, di conseguenza, sono sempre nocive. Nessuna richiesta fisiologica per queste sostanze può determinarsi casualmente.’ ‘Capita talvolta – continua Shelton – che l’appetito si accompagni a varie sensazioni di malessere e perfino di dolore, sensazioni di debolezza, di esaurimento nervoso, di rodimento dello stomaco, di gorgoglii intestinali, nausea, emicranie, ed altre sensazioni morbose.’ Ci si sente ‘mancare’ e in quel momento bisogna affrettarsi a mangiare. Ma poi, con il miglioramento del potere digestivo, le riserve sono più sostanziose, la fame si fa meno frequente ed è più piacevole sopportarla. Con il vecchio regime di cibi cotti e denaturati non si digerisce che il 20%, il resto all’indomani passa nelle feci. Al contrario, con il nuovo regime di alimenti vivi [NDR: si riferisce alla dieta crudista] si digerisce il 90%, le feci sono poco abbondanti, modellate e inodori. Questo è il motivo per cui, nell’attesa che aumenti il potere di digestione, il passaggio da una tappa all’altra provoca un’insistente richiesta di cibo. In questo caso la fame è un sintomo di denutrizione che occorre subito soddisfare. La fame è un principio sacro nella nostra vita, che bisogna rispettare in ogni circostanza. L’errore più comune e grave è di riempire il proprio stomaco perchè è ora di pranzo, per prescrizione medica, passatempo sociale o per compiacere ospiti e commensali.”
Concludo in assoluto accordo con Rosanna Gosamo autrice di Meglio Crudo:
“Quando iniziamo a mangiare (con la fame vera), anche un cibo semplicissimo come frutta o verdura senza condimenti ci sembra delizioso. Continuando a mangiare, per un certo periodo, rimaniamo estasiati dalle sensazioni piacevoli che il cibo produce sulle nostre papille gustative. Ad un certo punto, ecco che il sapore si “spegne”, quel cibo non ci sembra più così attraente e risulta meno appetibile. Questo vuol dire che abbiamo raggiunto la quota giusta di quell’alimento; con questo cambio di sensazioni il corpo ci segnala che va bene così, per il momento non ha più bisogno di quei nutrienti.”
“Instaurare questo tipo di dialogo con il proprio corpo, riconoscerne la modalità comunicativa, è importante per rimanere snelli e in salute. Chi si alimenta con caffè, cibi salati, burro, formaggio, alcol, dolci raffinati, cibi industriali, bibite gassate, ecc., non è in grado di percepire queste delicate informazioni. Rimane preda di desideri compulsivi verso questo o quel cibo particolare, esattamente come succede nelle crisi di astinenza da sostanze stupefacenti. Quando dite: “Ho una irrefrenabile voglia di pizza!”, oppure “Non riesco a fare a meno del caffè”, o ancora “Non toglietemi il cioccolato!”, ebbene, si tratta di dipendenza, esattamente come per le droghe.”
“La fame vera non richiede cibi speciali per essere soddisfatta e gode della naturalità e della freschezza degli alimenti. In definitiva, un corpo sano è programmato per dare i segnali giusti per mantenersi in salute.”

Dioni aka Riccardo Lautizi

fonte:  http://www.dionidream.com/riprogrammare-lappetito-per-nutrirsi-davvero/

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