Ciò che è "nor(male)/legale" oggi... può sempre cambiare "domani".
NYC: multa a chi affitta casa...
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Automobili: guidare sarà fuori legge? Arrivano i piloti automatici.E se in un futuro, nemmeno troppo lontano, agli esseri umani fosse vietato di guidare le automobili, perchè considerati troppo pericolosi rispetto ai "piloti automatici"?A lanciare la provocazione è Elon Musk, uno che di auto se ne intende, essendo il fondatore della famosa Tesla, la rivoluzionaria casa automobilistica specializzata in supercar elettriche.Queste le sue parole, pronunciate durante la conferenza organizzata dalla società high-tech Nvidia al McEnery Convention Center di San Josè, California:
"Avremo auto senza guidatore in un lasso di tempo piuttosto breve", e riguardo al pilota automatico ha aggiunto:
"lo vedo come un problema ormai quasi risolto: sappiamo quello che dobbiamo fare e lo faremo nel giro di alcuni anni".
Ma come se non bastasse, ha concluso:
"Penso che diventerà la normalità, come salire su un ascensore", ed effettivamente un tempo, ha ricordato, sugli ascensori c'era del personale poi è stato sostituito dai comandi elettrici, la stessa cosa che accadrà con le auto.
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A
livello frattale, questa (con)vergenza sull’automatismo completo del
"parco automobilistico", in grado di “garantire quel livello di
sicurezza, sufficiente, (ri)chiesto dalle autorità, per rilasciare il
permesso di attuazione”… significa che:
- la tecnologia è pronta (ti guida) per guidarti in toto
- il modello di intenzione/potere, che è dietro alla tecnologia, è pronto per un’accelerazione sui tempi relativi al tuo controllo, sempre più integrale
- il Nucleo Primo è sempre più radicato in ogni processo che ti veicola automatica(mente) verso la direzione (pre)impostata.
I
"morti" vivranno automatica(mente), per sempre, nel/sul Web. La loro
"opera vitale" (le tracce della loro esistenza) verrà conservata.
Oppure, nasceranno dei software (aziende private) in grado di fiutare i "contenuti insignificanti dei morti", cancellando ogni loro (ri)cordo (altri automatismi)?
Non solo...
Déjà-vu, quando il cervello ti gioca brutti scherzi.
Siamo immersi in una situazione e ad un tratto abbiamo la sensazione di aver già vissuto quell'esperienza:
il fenomeno ha ora finalmente una spiegazione scientifica.Durante il film "Matrix", Neo e Trinity si imbattono in un déjà-vu.
Lei gli dice "È un'imperfezione di Matrix, capita quando cambiano qualcosa", il che era anche il presagio di un evento catastrofico da cui fuggire.
Nel nostro mondo il fenomeno ha finalmente una spiegazione scientifica, e soprattutto più credibile di quella data nel film dei fratelli Wachowski.Secondo una ricerca condotta dalla Clinica neurologica dell'Università "Magna Graecia" di Catanzaro, a provocare il déjà-vu sarebbe un'anomalia del cervello.
Lo riferisce l'Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare del Cnr.
"Finora non esisteva una risposta scientifica definitiva che spiegasse il funzionamento del déjà-vu, fenomeno psichico presente in circa l'80% della popolazione normale e che consiste nell'erronea sensazione di aver già visto un'immagine o vissuto un avvenimento o una situazione. Finora non è stata trovata una spiegazione plausibile a questo affascinante fenomeno, anche perché si è sempre studiato il déjà-vu in condizioni di normalità, senza mai considerare la condizione patologica".
Finora, appunto…Link
- déjà-vu, fenomeno psichico presente in circa l'80% della popolazione normale (ancora lo squilibrio “naturale” 80/20 = testimonianza frattale della frattalità espansa, che redistribuisce per “pesi e misure” le grandi concentrazioni di massa compresenti; nella fattispecie, il Nucleo Primo è l’agglomerato di massa principale per giurisdizione e prospettiva)
- nel nostro mondo (He He)
- il fenomeno ha finalmente una spiegazione scientifica (quale?)
- a provocare il déjà-vu sarebbe un'anomalia del cervello (?)
- si è sempre studiato il déjà-vu in condizioni di normalità, senza mai considerare la condizione patologica (hai capito? La condizione di deja-vu è “patologica”. Ossia, sei malato/a ed ovviamente… necessiti dunque di “nuove cure”. Capito?)…
Presente in circa l'80% della popolazione:
business (as)servito all’interesse maggiore; quello dei sottopoteri (in)consci del Nucleo Primo e, quindi, del Nucleo Primo stesso… al quale è molto utile che tu rimanga “qua, così”. Senza memoria e senza capacità alcuna di (ri)tornare in te.
La scienza è deviata. Le sue teorie sono un modo per in(gabbia)rti per tacito assenso. Così come... "la storia è (de)scritta dai vincitori".
In(fatti), tu come rispondi a questi nuovi “studi” che, regolar(mente), appaiono lungo la “tavola imbandita del sociale”?
Nell’unico modo che ti hanno lasciato disponibile:(con)seguendo, senza scelta.
Puoi tranquilla(mente) infischiartene, è vero, ma… se ci pensi bene, "è uguale". Il risultato ottenuto è sempre lo stesso, perché – comunque – non (ri)esci mai a “dire la tua”.
In un Mondo in competizione nella "finta concorrenza tra le (p)arti, che recitano la prop®ia p(arte)", che cosa puoi immaginare che (ri)accada anche (d)entro di te?
Memoria, uno studio dimostra che i nostri ricordi sono in competizione tra loro.I nostri ricordi sono in concorrenza tra di loro. Lo dimostra uno studio dei ricercatori della Birmingham University e della divisione Mrc Cognition and Brain Sciences di Cambridge, che sono giunti a questa conclusione isolando il meccanismo adattivo della memoria.Al contrario di quanto di solito si immagina, la memoria non funziona come un supporto fisico sul quale vengono scritte delle informazioni, una specie di deposito, ma costituisce un processo dinamico che seleziona a monte le informazioni da eliminare, ne archivia altre e lascia che altre ancora possano rafforzarsi oppure venire meno.Le due teorie più diffuse sul funzionamento della memoria vogliono, da una parte, che i vecchi ricordi siano scalzati da quelli nuovi, che si sovrapporrebbero ad essi senza cancellarli e, dall’altra, invece, che alcuni ricordi privi di particolare importanza si indeboliscano progressivamente fino a scomparire.Ora lo studio in questione dimostra la validità della seconda ipotesi.
Utilizzando la risonanza magnetica funzionale gli scienziati hanno fotografato le aree cerebrali di 24 partecipanti monitorati mentre veniva chiesto loro di ricordare alcune informazioni. È stato così possibile osservare il meccanismo attraverso il quale, nel momento in cui veniva richiamato un ricordo, si attivava la soppressione dei meccanismi corticali che presiedono ricordi concorrenti.Dati che i ricercatori interpretano ritenendo che dimentichiamo le informazioni che interferiscono con il recupero di un altro ricordo. Come se la nostra mente necessitasse di fare nuovo spazio rimuovendo ricordi che potrebbero confondere i meccanismi di archiviazione e recupero di altri. I ricordi, insomma, si danno il cambio.
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È un modello di riduzione asfittica, relativo ad un “qualcosa” (il luogo mentale), potenzial(mente) infinito.
È un collo di bottiglia ma, per tua fortuna, “non è solo così”:i ricercatori interpretano ritenendo che…Ok?
È solo un’altra “teoria”:
- i ricercatori (che fanno? Continuano a ri cercare, senza mai ri trovare. Girano in tondo ad… un fulcro d’interesse, che prevede proprio questa circonvoluzione del pensiero e, di conseguenza, della Massa)
- interpretano (è un “secondo loro”, dunque)
- ritendendo che (una teoria, appunto)...
Ma, una “teoria”, di turno, “frattal(mente) parlante” (nulla è per caso e “tutto è vero”):
- le due teorie più diffuse sul funzionamento della memoria vogliono, da una parte, che i vecchi ricordi siano scalzati da quelli nuovi, che si sovrapporrebbero ad essi senza cancellarli e, dall’altra, invece, che alcuni ricordi privi di particolare importanza si indeboliscano progressivamente fino a scomparire.
- ora lo studio in questione dimostra la validità della seconda ipotesi...
- alcuni ricordi privi di particolare importanza si indeboliscano progressivamente fino a scomparire:
- ecco come sei “finito/a qua, così”
- hai “progressiva(mente) dimenticato”
- ti sei “indebolito/a nel tempo”
- fino a far “scomparire una parte dei tuoi (ri)cordi”.
Il Nucleo Primo è all’alba di tutto ciò.
Vivendo sul Pianeta e scambiandolo per quello che non è/è diventato, hai continuato a “respirare” (nutrirti) dell’influsso (Anti)Sistemico by Nucleo Primo, che per ispirazione ha “(s)piegato” tutto, conseguente(mente)…
Va tutto come una (con)seguenza, scivolando lungo la via inclinata di questa (ri)forma di reale...
Amazon: droni per consegnare i pacchi, autorizzati i primi test.Tra qualche anno i libri che avete ordinato su Amazon potrebbero venirvi recapitati non dal tradizionale corriere espresso ma da un drone, che atterrerà nel vostro giardino per deporvi il pacchetto e poi si librerà nuovamente nell'aria.
A un anno dalla richiesta, l'azienda statunitense ha finalmente ricevuto dalla Federal Aviation Administration (Faa) l'autorizzazione per avviare i test su velivoli comandati a distanza per la consegna di pacchi.
I prototipi, che fanno già mostra di sè sul sito internet di Amazon, potranno volare solo di giorno e i risultati dei collaudi dovranno essere condivisi mensilmente con la Faa, si legge nel comunicato dell'agenzia federale. Inoltre i droni non potranno uscire dal campo visivo dell'operatore, un limite che, finchè non verrà rimosso, non consentirà ad Amazon di sviluppare su larga scala il programma, battezzato "Prime Air".
L'obiettivo dell'ad del gruppo, Jeff Bezos, è recapitare merci via drone in trenta minuti ai clienti iscritti al piano "Amazon Prime" che, al prezzo di 99 dollari all'anno, garantisce consegne più veloci e altri vantaggi.
Il manager aveva illustrato per la prima volta il progetto nel 2013, intervistato dalla Cbs. All'epoca Bezos aveva stimato che sarebbero serviti quattro o cinque anni per lo sfruttamento commerciale dei droni-pony express.Link
La robotizz(azione) sociale è iniziata o, meglio, è entrata in una fase più apparente. Il significato più “avanzato” di una simile situazione è sempre quello a livello frattale. E frattal(mente) ciò significa che:
sei sempre più "amministrato"
e sempre più "distante" da te.
Il Nucleo Primo “serra le fila” e affonda la presa.
L’obiettivo che (ri)copre le (pre)tese a livello superficiale è sempre quello "per business", ma all’insegna del "progresso".
Una copertura per qualcosa di molto più “utile” al potere che stringe le proprie spire sul Pianeta intero…
Chi decide per te?
E tu hai qualche possibilità di “(inter)cedere per il tuo futuro”, con queste decisioni prese così distanti da te?
Il Padiglione Usa a Expo presenta il cibo del futuro.In apertura del Simposio South Bites del 14 marzo, ciclo di conferenze legate al tema cibo del festival dell'innovazione South by Southwest, il team di lavoro del Padiglione Usa a Expo Milano 2015 ha presentato un intervento sull'innovazione e sul suo ruolo nel nutrire nove miliardi di persone entro il 2050.I relatori intervenuti - fra cui Mitchell Davis, Chief Creative Officer di Friends of the USA Pavilion, Jeff Dunn, Chief Carrot Officer di Bolthouse Farms, Max Mullen, co-fondatore di Instacart, e Kaitlin Yarnall, Deputy Creative Director di National Geographic— concordano sul fatto che le modalità in cui produciamo, distribuiamo, vendiamo, compriamo, prepariamo e consumiamo il cibo, così come il modo in cui gestiamo gli scarti alimentari, sono sempre più influenzati dall'innovazione e della tecnologia, e possiamo solo immaginare ciò che questo comporterà in futuro.
I relatori hanno poi concluso che la scienza, l'innovazione e la tecnologia sono necessari per affrontare temi critici e urgenti quali i cambiamenti climatici, la scarsità d'acqua, l'urbanizzazione e altri elementi che agiscono sul nostro sistema alimentare."Siamo di fronte a grandi sfide, ma sono estremamente ottimista sulla base di quello che cominciamo a veder emergere dalla comunità imprenditoriale", ha affermato Jeff Dunn, Chief Carrot Officer di Bolthouse Farms.
Nel discutere delle ultime tendenze, Dunn ha quindi osservato:
"Dipende tutto da come riusciremo a innovare, rendendolo migliore, il profilo nutrizionale dei cibi freschi venduti alle persone, rendendoli più naturali. E le tecnologie e le innovazioni in arrivo sono numerose".Il programma legato all'innovazione del Padiglione Usa, prevede anche il progetto Feeding the Accelerator, che offrirà ad un massimo di dodici team l'opportunità unica di partecipare ad un acceleratore di business delle migliori realtà attive in campi scientifici e tecnologici legati all'alimentazione, aiutandoli a realizzare soluzioni innovative per le sfide globali legate alla nutrizione.
Il programma prevede anche una serie di workshop, seminari, lezioni, discussioni e laboratori con interventi da parte di ospiti importanti, chef ed esperti provenienti dal vasto spettro del sistema alimentare. Eventi hackathons da 36 ore daranno ai team la possibilità esclusiva di confrontarsi per creare soluzioni innovative a problemi specifici sui temi della tecnologia e del cibo attraverso il networking.
"Gli Stati Uniti sono leader mondiali nell'innovazione e il programma Feeding the Accelerator esemplifica come il nostro Paese, e il Padiglione Usa, si impegnino per trovare una risposta alla grande sfida di nutrire 9 miliardi di persone entro il 2050.
Abbiamo raccolto un gruppo sorprendente di menti collaborative provenienti da aziende private e dal mondo accademico, per fungere da cassa di risonanza per alcune fra le più promettenti soluzioni alimentari - mi rende fiero vedere come gli americani siano alla guida in questo contesto", ha affermato Doug Hickey, Commissioner General del Padiglione Usa a Expo Milano 2015.Link
- dipende tutto da come riusciremo a innovare, rendendolo migliore, il profilo nutrizionale dei cibi freschi venduti alle persone, rendendoli più naturali. E le tecnologie e le innovazioni in arrivo sono numerose
- gli Stati Uniti sono leader mondiali nell'innovazione e il programma Feeding the Accelerator esemplifica come il nostro Paese, e il Padiglione Usa, si impegnino per trovare una risposta alla grande sfida di nutrire 9 miliardi di persone entro il 2050
- abbiamo raccolto un gruppo sorprendente di menti collaborative provenienti da aziende private e dal mondo accademico, per fungere da cassa di risonanza per alcune fra le più promettenti soluzioni alimentari
- mi rende fiero vedere come gli americani siano alla guida in questo contesto
Abbiamo raccolto un gruppo sorprendente di menti collaborative provenienti da aziende private e dal mondo accademico, per fungere da cassa di risonanza per alcune fra le più promettenti soluzioni alimentari…
- in questo “gruppo”, tu, dove sei?
- non ci sei, vero? Sei solo contenuto!
- le multinazionali Usa… ti (usa)no.
"Dipende tutto da come riusciremo a innovare, rendendolo migliore, il profilo nutrizionale dei cibi freschi venduti alle persone, rendendoli più naturali. E le tecnologie e le innovazioni in arrivo sono numerose".
La tecnologia (progresso) che rende più “naturale”, un alimento “venduto alle persone”…
Whatsapp: ultima frontiera dello spaccio di droga.Una volta erano i luoghi più appartati dei giardinetti pubblici, o gli angoli bui delle stazioni, ora ci si mette in contatto e ci si accorda per la compravendita di droga ed ogni sorta di sostanza stupefacente attraverso WhatsApp.Cambiano i tempi e le modalità, ma le storie di base sono le medesime di sempre:
una ragazzina di Triuggio era stata trovata in stato confusionale a una fermata del bus a Monza, e durante il ricovero in neuropsichiatria infantile aveva raccontato agli investigatori come si era procurata la Ketamina che l’aveva quasi uccisa.
Gli inquirenti, dall’episodio avvenuto nel 2014, hanno avviato una lunga e delicata indagine denominata “Sballo 2.0”:
in pratica la polizia di stato è riuscita a scovare una complessa rete di giovani e giovanissimi, tutti italiani ed insospettabili, che spacciavano marijuana, hashish, cocaina e droghe sintetiche.Gli indagati al momento sono 61, tra i quali 8 arrestati e 5 giovani sottoposti all’obbligo di dimora:
tutti sono accusati di spacciare sostanze stupefacenti usando WhatsApp, la popolare applicazione per telefonini, e Facebook.Link
La scusante (il capro espiatorio)?
È l’uso "che si fa" della tecnologia, che fa la differenza. Ergo:è sempre “colpa/responsabilità” tua!
In(tanto)… un certo tipo di tecnologia ti viene dato in “pasto” o, meglio, tu vieni “mangiato” da un certo tipo di tecnologia.
Alla sua mercè, senza scelta autentica, senza alternativa sostanziale, tu (con)segui… senza la capacità/forza di… “accorgerti”.
Si sono
inventati i “diritti sull’opera propria”. È un tuo diritto. No? Il
libro che scrivi tu è tuo, per cui, visto che lo vendi, nessuno te lo
può copiare per (re)distribuirlo senza il tuo permesso. Giusto?
Sacrosanto, vero?
Ma, allora, perché la tecnologia in vendita legal(mente), per(mette) – da sempre – di clonare, copiare, duplicare, etc. la tua opera?
Perché “sei in democrazia”? Perché sei libero e hai dei diritti inviolabili?
See.
Perché sei chiamato alla auto responsabilità?
Naa… Perché i livelli in gioco sono molteplici e gli interessi, pure.
La "corsa alla competizione" è una mis(t)ura di interessi, che s’intrecciano e che con(corrono) “sopra di te”.
Sono questi interessi ad essere in competizione fra loro, non il genere umano individuo per individuo (effetto).
Le
organizzazioni, inconsapevoli dell’esistenza del Nucleo Primo, come te,
si fanno la guerra (dei "poveri", cartello per cartello, lobby per
lobby, etc. rispondendo ad hoc all’imprinting ricevuto sottilmente).
Che cos’è una N(azione)?
È un “confine che non esiste nella geografia del territorio”.
È un “confine che esiste solo sulla geografia de(scritta) da una mappa”.
È un “confine che esiste solo sulla geografia de(scritta) da una mappa”.
Qualcosa che può venire da te (raggiungerti), che abiti "lì" da tempo immemorabile, e dirti che “sei su una proprietà privata, appartenente a xyz”.
He He… questa è tecnologia e progresso.
L’alternativa, improvvisa(mente) quale diventa?
Beh… 1) andartene 2) pagare un “affitto” 3) venire cacciato con la forza ma... “legal(mente)” 4) venire arrestato oppure, a seconda dei tempi, morire sul posto.
Questa è autentica alternativa? Questa è scelta?
Sostanzial(mente), se lo (ri)esci a pensare sei un automa.
Diviso/a e separato/a… non puoi fare altro.
Il progresso decreta l’avanzamento di qualcosa, che non sei tu… se non nella misura in cui, “ti lasci andare, conformandoti sino a giungere ad un compromesso tale da farti risultare in affitto persino dentro di te”.
Quale “canone” paghi al potere che “ti ha”?
Beh… quale, se non la Vita, che da tua diventa “tua”.
Nel
solco dell’aratro, (ri)conosci solo ciò che la larghezza artificiale del
cammino, ti per(mette) di (ri)uscire a percepire. Persino
l’immaginazione e la creatività sono schiacciate dalle "ali a tenaglia"
di un simile percorso (pre)stabilito perché (pre)visto…
Accorgiti e fermati.
(Ri)vivrai un deja-vu:
qualcosa che hai già vissuto più volte – “prima” - e che ora, ti dicono, “è una patologia”.
Se non sei nel tuo terzo stato, sei in quello altrui.
E… “ciò che lasci, viene preso”.
Il costo del tuo “affitto” è la (con)seguenza di un “patto”, che ogni (ri)nascita ti obbliga e vincola a rispettare, anche se supponi di pensare diversa(mente). All’origine hai posto una “firma”, probabil(mente) su “carta bianca” che, poi, ha (ri)assunto la forma contr(attuale) auto limitante.
E, poi, (ri)corda anche “solo” questo:
- la storia deviata ti ®acconta che
- le guerre d’invasione e conquista
- si sono da sempre combattute
- a qualsiasi latitudine del Globo.
Cioè:
tu sei già stato/a invaso e conquistato.
per questo, "ora", in te c'è una regione che chiamano (gli esperti) "in conscio" (nel conscio)
completa(mente) inaccessibile a te, se non imparando tecniche che, certa(mente), sono disinnescate alla fonte.
Pensa, frattal(mente), a tutte quelle attività che crescono all’ombra della Mafia.
Attività “pulite, lecite, legali… utili alla società”.
Attività che, in parte, osservi sempre senza clienti, fra l’altro.Attività che, ti chiedi: “ma come fanno a sopravvivere”?Attività insospettabili e persino “troppo grandi per fallire”.
Attività gestite da professionisti in giacca e cravatta o in tailleur e tacchi alti…
Attività delle quali “sei portato/a a doverti fidare”.
Che giro segue il denaro?
Da dove (pro)viene?
Che modi hai per scoprirlo?Quanta energia ci metti nello scoprirlo?
Quanto te ne (im)porta?
Quanta paura c’è in te?
“Alcuni ricordi, privi di particolare importanza, si indeboliscono progressivamente fino a scomparire”…
Definisci meglio:
privi di particolare importanza…
un "dettaglio" che fa la differenza... please.
Ergo:
che cosa hai dimenticato "allegra(mente)"?
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro 2015/Prospettivavita@gmail.com
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