Nel libro La mia fanciullezza con Gurdjieff,
Fritz Peters condivide con il lettore i suoi ricordi più preziosi. Uno
di questi è particolarmente interessante perchè mette il dito nel nervo
scoperto della nostra cultura religiosa:
[Gurdjieff] mi chiese di guardare
fuori dalla finestra e di dirgli quello che vedevo. Risposi che l’unica
cosa che vedevo era una quercia. E cosa c’era su quella quercia? Glielo dissi: “ghiande”.
“Quante ghiande?” […] Dissi che pensavo che ce ne fossero parecchie migliaia.
Fu d’accordo, poi mi domandò quante
ghiande sarebbero diventate delle querce. Risposi che pensavo che solo
cinque o sei, forse meno, sarebbero diventate alberi.
Assentì, aggiungendo: “Forse solo
una, forse nessuna. Si deve imparare dalla Natura. L’uomo è anche un
organismo. La Natura fa molte ghiande, ma la possibilità di diventare
alberi esiste solo per poche di loro. Lo stesso accade all’uomo – molti
uomini nascono, ma solo pochi crescono. La gente pensa che questo sia
uno spreco, che la Natura sprechi. Non è così. Il resto diventa
fertilizzante, ritorna nella terra e crea possibilità per un maggior
numero di uomini autentici.
La Natura dà sempre – ma dà solo
possibilità. Per diventare una vera quercia, o un vero uomo, si deve
fare uno sforzo. La mia opera non è per il fertilizzante, tu lo capisci;
è per l’uomo autentico, solamente per lui. Ma devi anche capire che il
fertilizzante è necessario alla Natura: la possibilità per un albero
autentico, per un uomo autentico, dipende anche da questo
fertilizzante.”
Dopo un lungo silenzio, continuò:
“In Occidente si crede che l’uomo
abbia un’anima, data da Dio. Non è così. Niente viene dato da Dio, è
solo la Natura a dare. E la Natura dà solo la possibilità dell’anima,
non dà l’anima. Si deve conquistare l’anima attraverso il lavoro. A
differenza dell’albero, l’uomo ha però molte occasioni.
L’uomo
contemporaneo ha anche la possibilità di crescere a caso – crescere in
modo sbagliato. […]
L’uomo autentico è solo consapevole, desidera solo conquistare la propria anima per un armonico sviluppo. […]
Anche la tua religione – la religione
occidentale – possiede la massima: conosci te stesso. È una massima
importantissima in tutte le religioni. Quando si comincia a capire se
stessi, si comincia ad avere la possibilità di diventare uomo autentico.
Così la prima cosa da imparare è conoscere se stessi con l’esercizio
dell’auto-osservazione. In caso contrario si sarà come la ghianda che
non si trasformerà mai in albero, divenendo concime. Concime che ritorna
alla terra e possibilità per un uomo a venire.”
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