Non non è un paranoico racconto cospirazionista, ma lo scenario seguito questa settimana da America’s Preparathon, un evento nazionale tenuto dal Department of Homeland Security che ha attratto l’attenzione su questo bunker a nord di Charlottesville, Virginia. Lo scopo del bunker è segretissimo, anche se si può facilmente capire che è stato ampliato in questi anni, dall’11 settembre, al costo di decine di milioni di dollari. É la parabola di tutto ciò che va storto nel governo.
Preparathon è stato descritto dallo sponsor, la FEMA, come “campagna basata nell’azione”. La definizione di Washington di azione è sfilare marciare, salutare e seguire gli ordini. Ma c’è una definizione segreta, tra le righe della Costituzione e delle leggi: l’evacuazione del governo da una disordinata e disobbediente America prima che la cittadinanza arrivi e lo prenda. Innumerevoli miliardi sono stati spesi perciò negli anni, in un’orgia di segreti preparativi occulti, per garantirsi che Washington possa difendersi, prendersi cura di sé e sopravvivere comunque.
È volta alla continuità del governo, perfezionatasi negli anni in previsione di invasioni straniere, guerre nucleari, catastrofi, disordini della cittadinanza, impulsi elettromagnetici sulla capitale, errori irreversibile nelle infrastrutture critiche, hackeraggi della rete elettrica, attacchi terroristici, uragani, terremoti, asteroidi dallo spazio. Dalla svolta dell’11 settembre si versano soldi delle tasse su questo mondo sotterraneo del ‘casomai per ogni evenienza’. Se la nostra onnipotente sicurezza nazionale fallisse… beh, Casa Bianca, generali e dipartimenti grandi e piccoli prevedono di lasciare il capitale e mettersi al riparo.
E riguardo le spie?
Come succede a Washington, gli egoistici orditori degli eventi mondiali hanno deciso che, dall’11 settembre, anche loro sono utili alla continuità del proprio governo. Proprio così: gli stessi che non prevederanno il Big One avranno bisogno di un posto dove andare e continuare a scrivere i loro rapporti. Il che ci porta alla Peters Mountain. Quest’anno, per la prima volta, l’ufficio del direttore della National Intelligence ha annunciato che avrebbe partecipato alla Preparathon con qualcosa chiamata National Intelligence Emergency Management Activity (NIEMA). Il DNI semplicemente la descrive come
Come succede a Washington, gli egoistici orditori degli eventi mondiali hanno deciso che, dall’11 settembre, anche loro sono utili alla continuità del proprio governo. Proprio così: gli stessi che non prevederanno il Big One avranno bisogno di un posto dove andare e continuare a scrivere i loro rapporti. Il che ci porta alla Peters Mountain. Quest’anno, per la prima volta, l’ufficio del direttore della National Intelligence ha annunciato che avrebbe partecipato alla Preparathon con qualcosa chiamata National Intelligence Emergency Management Activity (NIEMA). Il DNI semplicemente la descrive come
“quadro, piattaforme e sistemi per consentire al direttore della National Intelligence di guirdare la (comunità d’intelligence) integrata e resistente nel supportare il ‘ciclo dell’intelligence’ per ogni crisi e loro gestione, sia presso la nostra sede che presso le sedi operative alternative“.
Ma descrizione di lavoro, contratti, decisioni
interne e discussioni furtive con fonti di Washington rivelano come tale
poco nota “attività” sia un buco nero da 100 milioni di dollari
all’anno. Nel Response Operations Center (un luogo classificato) i funzionari della vigilanza lavorano continuamente per fornire ciò che viene indicata come “consapevolezza della situazione e sostegno nella crisi”
ai capi della nazione; e se ciò fallisse, evacuare nell’impianto
alternativo classificato che, secondo le fonti, si trova nell’Albemarle
County nella Virginia centrale. Non c’è che un solo candidato, un centro
misterioso in cima alla Peters Mountain, 16 miglia ad est di
Charlottesville, riattivato per 61 milioni di dollari dal 2007.
Per
decenni s’è speculato sulla Peters Mountain, questo prodotto della
Guerra Fredda alla periferia di Washington, parte di una serie di nodi
di comunicazione “induriti” e costruiti per sopravvivere alla guerra
nucleare negli anni ’50. E’ uno dei preferiti del cospirazionismo via
internet, ma nessuno sembra sapere di cosa si tratti, a parte il fatto
che il terreno è ufficialmente di proprietà dell’AT&T. E se ciò non è
chiaro, c’è il logo dell’AT&T sulla cima della montagna, con un
eliporto costruito in tale luogo anonimo nel vuoto delle mappe.
“Ho sempre sentito storie secondo cui fosse una base per missili nucleari o un cruciale centro di comunicazione. Ma la più bella era la voce secondo cui il 12 settembre 2001, una batteria antiaerea sia salita sul monte senza scenderne. C’è la grande e larga strada asfaltata che sale in cima, la Turkey Sag Rd., e una strada sterrata su cui gli autoarticolati salgono di continuo su per la montagna con carichi coperti. C’è ogni segnaletica governativa su proprietà private e divieti di transito. Da Gordonsville di notte la cima della montagna viene illuminata come un albero di Natale con molte luci blu, cosa che mi sembra strana, e si vedono autoveicoli circolarvi“.
Scesi
nella tana del coniglio cercando conferme su questo bunker della
comunità d’intelligence, spulciando i registri dell’Albemarle County e
il catasto alla ricerca di progetti, edifici e dati fiscali della
particella catastale descritta come appartenente alla AT&T, anche se
è indicata come “terreno residenziale vacante” privo di valore.
I
permessi di costruzione presentati alla contea dal 2007 sono
B200701545AC datato 03/07/07; B201302542ATWR datato 29/10/13;
B201402314AC datato 12/11/14, per un ammontare di 61124583,00 dollari in
modifiche interne ed esterne, tra cui la costruzione dell’eliporto, un
nuovo ingresso del bunker, “alterazione di spazi interni” e
installazione di due nuove antenne paraboliche.
Quindi tale terreno
residenziale vacante privo di valore, e che ha ricevuto decine di
milioni di dollari in costruzioni, è ovviamente qualcosa di diverso
dall’apparenza. La contea, nell’utile visura delle proprietà GIS, mostra
che il terreno residenziale “vacante” ospita chiaramente diversi
edifici. Google e Bing hanno immagini satellitari della cima della montagna, mostrando le stesse strutture e il progredire delle costruzioni dal 2007.
Le
due grandi strutture in cima alla montagna, alla sinistra
dell’eliporto, si presume siano comignoli di ventilazione induriti e
potenti antenne per telecomunicazioni. Le due antenne paraboliche
aggiunte dopo l’11 settembre sono ormai evidenti, suggerendo
comunicazioni autonome e continue.
Nulla
nel bilancio federale o nei registri della contea suggerisce una
qualsiasi presenza del governo, e nulla si riferisce alla NIEMA o
comunità d’intelligence, come secondo fonti che hanno lavorato per il
DNI e la sua attività di continuità, descrivendo il Warning, Alert and Mobilization System
(WAMS) nazionale volto ad avvisare un gruppo scelto di dirigenti della
comunità d’intelligence su quando raggiungere il bunker. L’allarme
proverrebbe da “Il comunicatore”, un sistema di notifica automatica che
assumerebbe due forme: avvisi per tutti e avvisi ai “prescelti”. Poiché
Washington è nota per la congestione del traffico, i cosiddetti
prescelti che dovrebbero allontanarsi da Washington pochi minuti dopo la
notifica, si riunirebbero per esservi trasportati dagli elicotteri.
Abbiamo inviato un avanguardia ad indagare sulla Peters Mountain Road
questa mattina, per vedere se davvero ci fossero uomini armati del
governo degli Stati Uniti e relative insegne d’avvertimento ai passanti
di stare alla larga. La “strada chiusa” significa strada chiusa e perciò
s’è rifiutato di proseguire. Le mappe della contea non mostrano la
strada chiusa o limitata in alcun modo (sotto a sinistra, 36-11A SCC).
Direi che sia prerogativa di coloro che vivono nell’ombra.
Il
bunker è stato costruito ed è regolarmente funzionante, pronto a
collegare i bunker di Mount Weather, Raven Rock e Olney che costellano
da ovest, nord ed est la capitale. Mentre il governo, e ora la comunità
dell’intelligence, si agitano per proteggersi dal disastro, piloti di
elicotteri, autisti, guardie e tutto il resto dei non prescelti (anche
quelli che lavorano per le stesse organizzazioni) si suppone ne restino
fuori, secondo uno scenario che trovo difficile da immaginare. Come
funziona esattamente tale gloriosa evacuazione dei pochi eletti?
“Tesoro vado in una montagna segreta per sopravvivere all’Armageddon, buona fortuna“.
E i funzionari e la gente di Charlottesville, rannicchiati nel buio a
fissare la montagna resa bluastra di notte dalla potenza dei generatori?
Beh, dovranno semplicemente aspettare che il rapporto dica che sia
tutto pronto o tutto finito, e in quel caso Peters Mountain sarà
un’isola solitaria preparatasi al futuro nulla. C’è un anche un rapporto
nel caso, che va presentato ogni 12 ore: si chiama IC Health and Status report, su condizione e stato della comunità d’intelligence.
William M. Arkin PhaseZero
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
https://aurorasito.wordpress.com/2015/05/03/la-montagna-segreta-in-cui-le-spie-si-nasconderanno-quando-washington-sara-distrutta/
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