“Sembrate un libero pensatore, capace di immaginare un mondo meno limitato da quella che tutti credono essere la verità…”.
Penny Dreadful
La “verità”. Uno stato di auto convincimento. Dove per “auto”, s’intende qualcosa che “sembra e, quindi, diventa automaticamente, inconsciamente consciamente (una sorta di 'induzione alla prostituzione')”.
Auto convincimento = stimolazione, leva, proiezione, riflesso, interesse, strategia, sogno, desiderio, potere, dominante:
frattalità espansa
che puoi sempre (sempre)
decodificare attraverso il simbolismo sostanziale frattale espanso.
Allora, perché non ti accorgi e non “registri” più alcuna traccia della compresenza immanifesta dominante (la ragione fondamentale per la “forma” sociale reale manifesta “qua, così”)?
Perché l’hai auto esclusa dalla “tua” immaginazione, attraverso la convenzione, che non la prende più in considerazione, dimenticandola di conseguenza.
Quando tutt3 confluisce nell'immagine di Dio o del Diavolo, nella scienza deviata, nella religione, nella spiritualità, nella “politica”, nell'economia del denaro (speculazione, debito), etc. allora, come credi di continuare a ricordare (notando) tale compresenza (seppure, al “top” della gerarchia)?
Non puoi più farlo, temporalmente.
Poiché queste “idrovore artificiali” drenano tutt3 ed il contrario di tutt3, che non è niente ma… “il “vuoto”, che viene riempito di palliativi, in luogo di valori universali (by la "formula").
La giustizia, ad esempio, è un valido argomento in tal senso:
raschiando via il concetto di giustizia ad angolo giro (che non dipende dalla prospettiva singolare, massiva, dominante)
che cosa è rimasto “qua, così”?
“Ci sono forze che non devono essere liberate. Che cosa fanno queste persone? Coloro che sono prescelte…”.
Penny Dreadful
Sono la sottodominante:
l’erba nuova ad ogni estate. Il nuovo raccolto stagionale. Le onde del mare. I cicloni che si abbattono sulla terra, sospinti ed alimentati da… per…
La sottodominante è potenzialmente chiunque “qua, così”.
Il frutto della “tentazione (dominante)”.
Il frutto della “tentazione (dominante)”.
L’emulazione fredda, vacua, vuota, svuotante e svuotata.
Prova a guardare il volto, lo sguardo, di queste persone “di potere”.
Non gli sciamani, bensì, ad esempio:
Mario Draghi.
Ecco. È tutto riportato nel suo volto.
La sua storia è conoscibile attraverso la decodifica frattale espansa, by la “formula”, della sua espressione, della sua serietà, della sua professionalità, della sua determinazione, del suo credo, etc.
Quale (chi) “è”, il peso della storia deviata?
È… qualcosa (qualcun3), che ti schiaccia dentro e che ti costringe ad “auto fare qualcosa” di particolare, fosse anche solo alzarti tutte le mattine, controvoglia o falsamente motivat3, per recarti al/sul/nel “tuo” posto di lavoro.
Dove esiste un/il “padrone” e tu sei il/la “dipendente”.
Anche Draghi non si può sottrarre a questo tipo di incanto.
Anche se, sembra, non avere un/il padrone e anche se le condizioni lavorative sembrano essere del tutto trascurabili, non visto che:
Draghi è “fortunato” a ricoprire un simile ruolo.
Certo, qualcosa che si è meritato, avendo quel mix di preparazione e talento, professionalità, esperienza, sagacia e competenza, tali da permettergli di sbaragliare la concorrenza. Qualcosa che "fa comodo"...
Draghi, sostanzialmente e tuttavia, “non è un essere vivente libero” di…
Egli è, come ogni altr3 “qua, così”, prigioniero di/in una “forma globale” totale;
un immane “motore sempre acceso”, che elabora, processa e calcola… nella maniera in cui è stato programmato per “fare”:
auto manutenere il paradigma sociale, globale
by dominante,
il suo “dispositivo ambientale”
per la climatizzazione dell’ambiente stesso.
Perché il “qua, così” rimane, sempre, “qua, così”?
Non è un loop, se immagini ad hoc, espandendoti Oltre Ogni Orizzonte, anche se “qua, così”.
È un/il loop, solo per quanto riguarda il proprio reiterarsi.
Ma, non è un loop, allorquando lo paragoni ad un “motore sempre acceso”. Vero?
Un motore lo puoi, sempre, spegnere. Un loop, è il livello più complicato da “risolvere”, se affrontato direttamente e convulsamente.
Dunque, un motore. Certamente, è così. Ma… un motore come viene “alimentato”?
Di cosa (chi) si “serve”?
“Qua, così” s’intende.
Bè... se i motori – che, sono più di un secolo che funzionano – vanno, soprattutto, a derivati del petrolio e sfruttando la forza del Sole e delle risorse ambientali (allo scopo di generare corrente elettrica, per permettere il movimento), allora… (omettendo ogni tipo di funzionamento altro) di che cosa (chi) si alimenterà il “motore” per il “qua, così”?
Di tutt3:
te ricompres3.
Infatti, ad un certo “punto”, muori (ti viene da morire)… e, si dice che, sul pianeta tutt3 è soggetto alla morte:
anche il pianeta stesso, prima o poi.
Di certo, un macro evento dalla portata assoluta, dato che la vita sulla Terra esiste grazie al fatto stesso che esiste, appunto, la Terra.
Venendo meno, "questa", che cosa succederà a livello universale?
Che la specie umana si estinguerà?
Dunque, che uno spazio tanto vasto, rimarrà senza vita umana intelligente?
E, allora, a cosa (chi) serve, l’universo se (se) completamente inosservato da esistenza umana?
Il ragionamento (alla Einstein) che “ti viene” da fare è questo, dato che “la versione scientifica ufficiale” narra di assenza di vita intelligente, nello Spazio, oltre a quella umana, sulla Terra.
Capisci, anche da te, che una simile ricostruzione non regge, dal "punto di credibilità" che esista l’universo.
Qualcosa che, per avere un senso compiuto, necessita di una compresenza adatta a prenderl3 in considerazione.A meno che… l’universo sia come un poster, attaccato alle pareti della gabbia (Caverna).
Un rivestimento, adatto ad incutere timore e senso di appartenenza al/nel “qua, così”.
Riesci ad immaginare uno scenario tanto “enorme”?
La delimitazione dello “spazio”, attraverso l’espansione virtuale dello “Spazio”:
un cambio di dimensione, dal momento in cui, la parete è una “faccia sempre esposta verso di te” e l’universo, all'opposto, una volumetria multi dimensionale “sempre esposta al tuo sguardo, mentre ci si perde dentro, immaginando piuttosto che toccando con mano”.
Quale più diabolico e sottile piano per l’auto detenzione “qua, così”?
Lo Spazio è nero, vuoto, freddo, prepotente, etc. ma risultante meraviglioso, magico, suadente, romantico, etc.
Come puoi conciliare queste polarità opposte? Ambendo di – un giorno – andarci dentro, mentre – ogni giorno – lo passi solo ed esclusivamente a fare altro.
Esiste davvero lo Spazio? L’universo. Ciò che “sta attorno” alla Terra…
Non lo sai.Lo sanno solo coloro che “ci sono già andati”. Vero?
E che cosa hanno “veduto”?
Qualcosa, dall'oblò della nave spaziale.
Qualcun3 è, persino, sceso sulla Luna.
Altr3, hanno aperto l’oblò e sono usciti nello Spazio.
Quindi? Quindi, è tutto vero. Non puoi dubitare. È scienza. Ed è la scienza che te lo dice.
Ci sono le “prove”.
Ci sono le immagini, i video e le testimonianze dirette degli astronauti. Persone, come te. La prova provata, vivente, che/di…
Come dubitare?
Sai già, inoltre, che arriverà – abbastanza presto – il giorno in cui, la rotta spaziale si aprirà, divenendo l’ennesimo ritrovato turistico/commerciale:
per cui, non puoi proprio dubitare.
L’apertura della via per “le Americhe”, ha già comportato la “generazione” degli Usa:
la potenza planetaria.
Di converso, l’apertura della rotta spaziale, che cosa comporterà?
Quale tipo di “rigenerazione”?
Sforzi
immaginifici cinematografici hanno portato “a ritenere che”, l’esempio
della colonizzazione terrestre, ad opera delle grandi potenze a spese
dei territori meno “attrezzati (ma aventi risorse da sfruttare)”, significa che “la stessa cosa accadrà anche a livello spaziale”.
Ergo:
nasceranno delle “colonie”
degli avamposti iniziali
che via via, diventeranno vere e proprie città/nazione.
Allora, la storia si ripeterà:
ci saranno tutte le condizioni per “dare il via alla guerra”
per gli stessi motivi
che hanno sempre (sempre) scatenato la guerra, anche sulla Terra.
Ci saranno “nuove “opportunità” e nuove terre e risorse da conquistare.
Sì, perché, sino a quando il paradigma di spinta, centrale, dominante, non verrà meno, allora tutto ciò che si auto genererà potrà essere solo “interesse di parte, nella gerarchia del potere dominante”.
Ci sarà un altro Far West. Ma (ma) con la sola variante che non esisteranno “nativ3” da sterminare (dato che la vita intelligente, nello Spazio, non esiste)?
No. Stanne certo:
E anche se (anche se) non esiste la vita nello Spazio, presto inizierà ad esistere:
saranno gli abitanti delle/nelle colonie
saranno i robot
sarà tutto quello che verrà esportato dalla Terra e che si auto genererà nello Spazio.
Di “nativ3” ce ne saranno sempre.
Così come ci sarà sempre un “buon” motivo per sfruttare e sterminare.
Sempre, ovvio, se (se) sempre “qua, così”:
cosa che "anche la vita nello Spazio non si discosta"…
Il “qua, così” è, infatti, il raggio d’azione giurisdizionale di un certo potere dominante.
Dalla Terra può venire esportato. Perché no?
Anzi. Le condizioni sono proprio ottimali, dato che c’è uno spazio infinito e non c’è alcun tipo di vita, pronta a rivendicarne la proprietà. Vero?
Le condizioni sono, sì, perfette (dalla globalità dell’interesse dominante).
Quando è iniziat3 tutt3 ciò?
Come è già iniziato?
Anzi, come “è già successo”?
Cosa (chi) lo ha permesso?
Non te lo chiedi nemmeno, coerentemente con "non lo sai", a partire dalla “forma frattale espansa (memoria)” della realtà manifesta “qua, così”.
Non lo immagini nemmeno…
Eppure, tutto proviene sempre da molto “lontano (nel tempo)”:
una distanza piuttosto bizzarra
non visto che
la storia deviata narra di situazioni che si sono auto succedute “sul posto”
stratificazioni dello/nello spazio
piuttosto che
distanze geografiche o potenziali.
Una eterna marcia sul posto:
un motore sempre acceso.
Quello che sai e che usi, “oggi”, deriva dal passato.
È qualcosa di “già usato e sviluppato” in precedenza.
La locuzione latina absit iniuria verbis (lett.: "sia lontana l'ingiuria dalle parole"), o absit iniuria verbo (con il termine verbum declinato al singolare; lett.: "sia lontana l'ingiuria dalla parola") è una versione alterata di una frase di Tito Livio, che risulta, in origine, absit invidia verbo (Ab Urbe condita, IX, 19, 15), cioè "sia lontana l'ostilità dalla (mia) parola".
Nella sua forma adattata il significato è "non vi sia offesa nelle parole/nella parola", equivalente alle formule italiane "sia detto senza offesa", "sia detto senza voler offendere nessuno"...Il senso, in realtà, non muta di molto.
In entrambi i casi, si sottolinea che il pensiero di chi parla esprime (o vorrebbe esprimere) un concetto obiettivo, non fraintendibile o interpretabile da chi ascolta, e soprattutto non offensivo nei suoi confronti.
Ovvero, un'espressione attenuativa con la quale, normalmente, si accompagnano dichiarazioni che potrebbero apparire offensive, ma dette con franchezza e per amore di verità, o per riferire un giudizio dato da altri.
Link
Come, probabilmente, avrai notato… leggendo di questo passato, respiri sempre “aria di compresente”.
Ci sono gli stessi ingredienti di oggi, della modernità.
Lo stesso modo di doversi difendere o cautelarsi, perché i propri simili attaccano, nella forma sociale che obbliga a farlo, senza però poterlo dimostrare in maniera convincente alla Massa.
Una forma di auto trascinamento in… Un automatismo.
Proprio come continua a succedere, anche, “oggi”, dato che è sempre stato così, dal momento di “è già successo”.
E, ogni volta, “quando la misura è colma…” che cosa succede?
Quello che è sembra, solo, poter succedere:
la trasformazione.
Un modo per sviare l’attenzione e riportarla sempre “sul/nel pezzo”, ma… in una maniera “come se… non fosse così”.
Qualcosa che ha ispirato a credere nell'evoluzione e nella “conquista dei propri diritti”.
Quale tipo di imprenditore ricorre alla formazione di materia, partendo dall'impasto subatomico, molecolare o che dir si voglia?
Sarebbe "troppo comodo". No?
Questa “azione” è – di più – qualcosa di riferibile e riportabile a/verso… Dio (il Creatore). Non credi?
Ma, “qua, così”… chiunque prende ciò che già esiste ed è già presente in loco (natura, ambiente), al fine di poterlo usare “per trasformazione, pro destinazione d’uso” (consumo).
Ergo:
la condizione (livello) “molecolare” non viene mai pres3 in considerazione.
Detto argomento è, semmai, qualcosa che viene riferito all'alchimia misteriosa del passato, alla magia, alla divinità, alla creazione dal nulla, etc.
Nemmeno la genetica si muove attorno al concetto di creazione, in tal senso. La genetica arricchisce o impoverisce (riprogramma), ma non va a creare dal nulla.
Così come il “mito”, narra del Dottor Frankenstein, che mettendo
insieme pezzi di cadaveri, ed utilizzando l’elettricità, ridona vita a
ciò che era nella condizione di morte già avvenuta.
Questo personaggio non affronta la situazione, dal punto di vista della conoscenza molecolare della vita (corpo umano).
Si “limita” al livello fisico, organico ed elettrico.
Come se tutto ciò che “c’è più sotto” risponde di conseguenza (come se il corpo è sede di una interfaccia user friendly, in grado di celare i meccanismi fondamentali, che - comunque - rispondono alla sollecitazione esterna, di/in superficie).
Una risposta in leva. Una non località. Automatismi. App…
La materia, già formata, è tenuta assieme da una forza - da forze, intrappolate ed, allo stesso tempo, formanti livelli - che è molto simile ad una maledizione o ad una promessa, intento, attenzione, interesse, etc.
Smuovere questi cardini è quantomeno oneroso.
Serve la chiave per la decodifica del “disegno”, dell’intreccio, della trama… Perché “a monte” vi è la polarizzazione originale, e la ragione fondamentale…
Il gap d’energia è una differenza di potenziale, rispetto al “dove sei ora ‘qua così’” vs il “reale potenziale”.
Devi averne la forza (grande concentrazione di massa), a livello giurisdizionale.
Perché si tratta di... un conflitto di interessi.
La forma della materia, che ha preso la materia, si muove (si trasforma o cambia del tutto) solo se hai più “forza (giurisdizionale, grande concentrazione di massa)”…
Per questo motivo “qua, così” ti sembra di non avere alcun “potere”…
Dimenticandolo, hai dimenticato tutt3, compreso il “è già successo”.
Il perché “ora” sei invas3 da vicende molto più datate anche dell’antichità, che non riesci più a sostenere (mettere assieme). Perché ti manca un tassello chiave del puzzle:
l’ordinamento sensoriale direzionale fondamentale (la direzione del vento, la sua corrente, il suo senso, il “a monte”)…
Smuovere anche “solo” a livello giurisdizionale la forma della materia (interagire), è un problema di focus e di energia (credo e fare), poiché la realtà manifesta “qua, così” è lottizzata a partire dalla dominante, alle sottodominanti
che per interesse hanno a cuore praticamente tutt3, compresa la tua
giurisdizione, dove puoi ancora “fare” qualcosa di molto incisivo…
Questi “custodi” amministrano ogni ambito del reale AntiSistemico, togliendoti ogni fiducia di poter... creare e rifletterti nella forma materica…
“Tu pensi che il passato possa tornare?
Fa ben altro. Non ci abbandona mai… è ciò che siamo…”.
Penny Dreadful
È ciò che siamo… “qua, così”.
Ciò che sei (“è”) è, invece, qualcosa che si riflette e traspare sempre, in ogni “caso e variante”.
Il passato non è solo un certo tipo di passato (che ti viene narrato a livello di scienz3 deviat3)”.
Il passato non è, nemmeno, solo il “è già successo”.
Il passato è, di più, quello che hai già dimenticato “qua, così”:
il motivo della “tua” dimenticanza
è
quello, proprio, di cancellarti dalla memoria la valenza del reale potenziale.
Il
“è già successo” si mantiene sempre nel compresente, poiché non è il
tuo passato, perché “non è quello che sei”, ma solo quello che ti sembra
di essere “qua, così”…
“Quello che non è stato scoperto, lo inventiamo noi. Nessuna differenza. Tu dì al pubblico che una cosa è vera, e lo è…”.
Penny Dreadful
Ricordati che devi morire… (per questo, allora, tendi a morire).
Tempo fa, ci fu un Bollettino che riportava l’immagine di Dio che “sembra eseguire un intervento genetico, cellulare”, operando quindi ad un livello altro, rispetto al “generare e non creare… con il fango”, come inneggiato, invece, nel Bollettino di ieri:
bada bene che tutto questo non è incoerente ed in contrasto.
Ci sono dei livelli.
E ogni livello è intrecciato e dipende/consegue/comanda/obbedisce/coordina ed è coordinato, allo stesso tempo.
Sino al livello del “vertice distaccato”, che da “a monte”… regola ogni flusso verso “valle”.
La ragione fondamentale, inosservata nel “qua, così”.
L’intervento genetico rappresenta la riprogrammazione (software) ad “immagine e somiglianza”. Le caratteristiche comportamentali della materia.
Mentre la generazione (plasmare l’hardware) avviene attraverso il “verbo”, l’azione intelligente, intenzionale, mentale, ideale, etc. della grande concentrazione di massa, giurisdizionale a livello planetario, immanifesta, dominante.
Il Golem, fatto di fango, è come un robot senza propria volontà, alias:
da programmare.
Il Golem programmato è l’Adamo ed Eva:
l’umanità del/nel post “è già successo” by dominante.
La somiglianza umana, con la scimmia, ricorda proprio il “generato e non creato”;
l’intervento genetico, invece, è ciò che ha “trasformato (evoluto)” la successione intergenerazionale, una tantum.
Per questo, la scimmia è rimasta tale.
Perché serviva come materiale, già pronto e disponibile (formato), da plasmare però ad “immagine e somiglianza” altra (una somiglianza, per quanto riguarda la “zavorra” dominante, che si è costruita “casa” nel migliore dei modi possibili, potenziali ed immaginabili, dal “a monte” del proprio vantaggio by “è già successo”).
Il livello atomico, a cosa ha portato? Alla bomba atomica. Ad un’arma… Alle centrali nucleari:
ad energia ad alto rischio che, fra l’altro, rilascia scorie radioattive, poi, da smaltire ambientalmente…
Questo
spazio (potenziale) mette “ordine” tra le pagine confuse della storia,
della leggenda, della metafora, dell’antichità, della scienza deviata,
etc. che narrano tutt3 della stessa “vicenda”:
la tua ("modern3 Ulisse")
nel “qua, così”.
Il
livello atomico obbedisce all'input intenzionale. È ciò che c’è sotto
all'interfaccia “user friendly”. Ciò che non si vede e che hai, dunque,
già dimenticato. La scienza deviata lo sta ricordando, ma perdendosi dentro…
L’interfaccia è intelligente, alias, è programmata per “ascoltare (la voce più risonante giurisdizionalmente)”.
Modificare la materia, interagendo a/da quel livello, è… hackerarla (introducendosi in qualcosa che già funziona, originalmente).
Qualcosa che, comunque, se la grande concentrazione di massa, giurisdizionale, non è d’accordo, allora, non succede, oppure, se succede qualcosa è solo quello che deve succedere secondo autorizzazione (strategia).
Penetrare la materia, isolandone la composizione, è agire ad altro livello e – molto spesso – è, perdercisi dentro. Fare ricerca è continuare a cercare = ricercare (incanto, loop).
La materia, allo stato in cui “è”, appare, è sensibile alla intenzione della mente umana.
Ma, di più, della grande concentrazione di massa, giurisdizionale.
E ciò che la trasforma, avviene – anche – da un livello estraneo a quello molecolare/atomico, che risponde conseguentemente…
La tecnologia ricorda sempre più questa modalità ambientale.
In leva, non localmente, ubiquamente, wireless:
i dispositivi obbediscono
anche se
tu non conosci il loro più intimo funzionare
né
la loro più profonda “natura”
ti basta avere le "istruzioni per l'uso".
Il motore “qua, così” è sempre acceso:
per questo “consuma tutt3”
dato che deve alimentarsi per generare (e non creare) altro (che) “qua, così”.
E questo “motore” risponde di conseguenza, all'input dominante (la grande concentrazione di massa, giurisdizionale in ambito planetario, in/per delegazione frattale espansa).
L’input viaggia attraverso l’ambiente, diventando anche un’onda, ma essendo – di più – una/la “particella”:
compresenza fisica immanifesta dominante.
La dominante (la parte virale) si avvale del Dominio (la parte fisica):
rintraccia, dunque, il Dominio
poiché è “in carne ed ossa”
e, dunque
è compresente sulla/nella Terra.
Il motore va fermato, però. Altrimenti, il suo funzionare interferisce con te ed il tuo esistere.
Allora, prima di fermarlo a livello planetario, ferma la tua parte di questo motore globale, giurisdizionale.
Espandi la tua consapevolezza:
aumenta di/in compresenza, by la “formula (una guida)”.
Ferma la tua parte di motore AntiSistemico “qua, così”.
E, poi, continua a “Fare…” attendendoti un feedback ben preciso:
la risposta ambientale frattale espansa
relativa a quell’assolut3 che “già” sei.
Il ritorno della memoria. Il ricordare il dimenticato e “già successo”. La tua esperienza pregressa e sempre attuale.
“Fai…”.Il tuo valore aggiunto. La tua quintessenza…
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2017
Bollettino numero 2036
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