martedì 30 maggio 2017

Il piano di invasione si intensifica e procede inarrestabile

Migranti come arma

Dal Giornale di Sicilia:

Sbarchi senza fine in tutta la Sicilia: oltre 2.300 arrivi in meno di 24 ore
 
PALERMO. Sbarchi senza fine all’indomani della riapertura delle coste siciliane, dopo lo stop imposto nei giorni del G7 di Taormina.

Questa mattina sono già 1.100 i migranti arrivati fra Catania e il Siracusano, che si aggiungono ai 1.042 sbarcati ieri al porto di Palermo e ai 254 in navigazione verso il porto di Pozzallo su nave Gregoretti.

In 86 sono stati rintracciati, la notte scorsa, nel Siracusano arrivati con due distinti sbarchi: in 41 sull’isolotto di Capo Passero e altri 45 ad Avola. I primi, 19 uomini, 15 donne e 7 minori, sono siriani, afghani e iracheni: secondo quanto ricostruito dal Gruppo interforze di contrasto all’immigrazione clandestina della Procura di Siracusa sarebbero stati lasciati alle 22.30 da una barca a motore di circa 10 metri partita dal porto turco di Izmir. (…………….)

Il secondo sbarco è avvenuto alcune ore più tardi su una spiaggia vicino ad Avola: sono stati lasciati da una barca a vela il cui equipaggio era composto presumibilmente da tre ucraini e che era in viaggio da sei giorni dopo essere salpata dalla Turchia. A bordo 45 migranti (26 uomini, 9 donne e 10 minorenni), iracheni e iraniani di etnia turca, hanno pagato 6.000 euro ciascuno per il viaggio.

Intorno alle 10, invece, è giunta nel porto di Catania la “San Giusto” della Marina Militare con a bordo 929 persone salvate in diverse operazioni, sulla nave 10 salme. Vi sono anche 20 bambini, due di loro hanno perso la madre durante la traversata verso l’Italia. Fonte: Il Giornale di Sicilia

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Facendo riferimento alle ultime drammatiche notizie che provengono dalle coste del sud Italia, possiamo ancora una volta cogliere l’occasione per affermare che l’ondata migratoria che si sta abbattendo sulle coste italiane è diventata ormai una emergenza epocale, che non ha più nulla a che fare con un fattore “umanitario” o una necessità di carattere economico.
 
Come più volte abbiamo sostenuto, ci troviamo di fronte ad un fenomeno che ha tutte le caratteristiche di una invasione pianificata del territorio italiano favorita da oscuri (ma non tanto) interessi che conducono a delle precise centrali di potere sovranazionali.

Questa migrazione di massa incontrollata si deve intendere come una emergenza nazionale che, per dimensioni e complessità, fa impallidire qualsiasi precedente moto migratorio avvenuto nella Storia e qualsiasi evento catastrofico registratosi negli ultimi 50 anni.

Il flusso di migranti economici e non, provenienti da Africa ed Asia e diretto verso il nostro paese, costituisce un fenomeno che, sia per dimensioni – con milioni di individui pronti a spostarsi dall’Africa e dall’Asia in direzione dell’Europa – sia per complessità – politica, economica e, non ultima, culturale – trova del tutto impreparate ed inadeguate le autorità politiche nazionali che dovrebbero fronteggiare questa emergenza.

Al contrario si riscontrano molteplici complicità nella incentivazione del fenomeno migratorio, sia al livello politico ed imprenditoriale, sia nella dimensione criminale da parte di organizzazioni a carattere mafioso.

Mentre la questione dell’ondata migratoria si è ormai posta al centro del dibattito politico sui media, in particolare nelle Tv e sui giornali, si dibatte della questione affrontando gli aspetti relativi connessi dell’accoglienza e dell’integrazione delle masse in arrivo, descrivendo questo come un fenomeno spontaneo quanto ineluttabile, che tocca il nostro paese e che in nessun modo può essere fermato, evitando di menzionare l’impatto diretto che l’immigrazione incontrollata avrà sull’assetto sociale, economico e culturale del paese.

Il problema viene accuratamente sviato e sottovalutato mentre è facile prevedere che l’impatto del fenomeno migratorio potrà essere talmente forte da destabilizzare la situazione sociale dell’Italia nei prossimi anni e ci sono fondati sospetti che sia esattamente questo il fine che si prefiggono le centrali che pilotano e favoriscono le migrazioni di massa.

Il dibattito che si sviluppa sulle migrazioni oscilla fra i fautori e sostenitori dell’abolizione totale delle frontiere e coloro che vorrebbero invece una chiusura totale di queste, oltre che a soffermarsi sugli effetti del fenomeno in tema di insicurezza, indisponibilità di alloggi, emergenza abitativa e resistenze delle popolazioni costrette a subire la convivenza come le masse dei migranti.

Entrambe queste posizioni risentono di una impostazione di propaganda improntata a concezioni ideologiche astratte piuttosto che soffermarsi ad una analisi della realtà, in particolare delle cause vere che hanno determinato il fenomeno e della pianificazione che si trova dietro di questo.

Sbarco migranti a Catania da nave ONG
Le cause

Se si analizzano le cause del tsunami migratorio non si può non partire dalla destabilizzazione e dal caos delle guerre prodotte dagli interventi militari degli USA e dei loro alleati a partire dall’Iraq, a seguire con la Libia, senza trascurare le intromissioni manu militari nei paesi dell’Africa come la Somalia ed il Sudan, a seguire con la Siria e con l’Afghanistan.

La stessa Africa sub sahariana risente delle tante operazioni che hanno determinato conflitti e sfruttamento neocoloniale delle risorse, provocati dalle grandi potenze (USA, Gran Bretagna e Francia) che hanno determinato un impoverimento delle popolazioni, uno sfruttamento del territorio ed un peggioramento della situazione economica ed alimentare di una buona parte delle popolazioni.

Considerando anche il forte tasso di crescita demografica era naturale aspettarsi una forma di fuga di massa di popolazioni verso la “terra promessa” in cerca di un migliore futuro. Una fuga che poi viene agevolata ed incentivata dalla propaganda di ONG europee ed anglossassoni che inviano loro incaricati a prospettare la possibilità di una migrazione verso l’Europa, con forme di cofinanziamento tra le stesse ONG, le mafie locali, le organizzazioni libiche, tunisine o turche che speculano sul fenomeno della tratta di esseri umani, quelli che si avviano ad essere i “nuovi schiavi” della globalizzazione.

Le complicità
L’attività di queste ONG, che operano per favorire le migrazioni dall’Africa e dall’Asia, era stata a suo tempo da noi ampiamente documentata, oltre che da apposite indagini di cui si erano incaricati i servizi di intelligence dell’Austria e della Serbia. La stessa Frontex aveva denunciato l’attività sospetta delle navi affittate dalle ONG per prelevare dalla costa libica i migranti in accordo con le organizzazioni degli scafisti, tanto da aver indotto prima la Procura di Catania, poi quella di Trapani ed infine quella di Palermo ad aprire una indagine per favoreggiamento della migrazione clandestina. Vedi: Migranti, procuratore Catania: “Con Ong indagini sui trafficanti più difficili

La prima Procura che ha aperto l’inchiesta è stata immediatamente subissata dalle critiche e dalle polemiche che hanno rivelato il losco giro di interessi e di collegamenti politici di cui le mafie interessate al business del traffico di esseri umani dispongono a vari livelli.

Il Procuratore generale, dr. Carmelo Zuccaro, in particolare è stato messo sul banco degli imputati da politici e opinionisti dei media per aver “osato” mettere sotto inchiesta le ONG milionarie che si arricchiscono con il traffico e per aver messo in dubbio la provenienza dei finanziamenti di cui dispongono.

In realtà si sapeva da tempo che dietro queste ONG si nasconde la mano di George Soros, il multimiliardario di origine ungherese, finanziatore di svariate operazioni di sobillazione, dall’Ucraina alle “rivoluzioni colorate” nei paesi dell’Est Europa.

Già nell’anno scorso, da parte del Frontex si sono approntati due dossier, uno confidenziale e l’altro pubblico, in cui si afferma che ai migranti sarebbero state ”date chiare indicazioni prima della partenza sulla rotta da seguire per raggiungere le barche delle organizzazioni non governative”.

Addirittura ci sarebbe stato più di un caso accertato in cui ”le reti criminali hanno adoperato direttamente mezzi navali delle organizzazioni di volontariato per trasportare immigrati”, con evidente contiguità fra alcune ONG e scafisti dalla Libia.

Frontex, nel suo rapporto, ha rilevato che, quanti sono tratti in salvo dalle autorità mentre già si trovano sulle navi delle Ong, ”non sono disposti a collaborare con gli incaricati dei primi colloqui” se non addirittura ”gia’ avvertiti del fatto che non devono cooperare con le autorita’ italiane o europee”.

Da questo si evince quindi che l’immigrazione non è quel fenomeno “spontaneo” che, in Italia, ambienti interessati vorrebbero far credere ma si inizia a comprendere come ci siano precisi segnali di grandi organizzazioni che sospingono l’ondata migratoria verso le coste italiane.

D’altra parte, se qualcuno aveva ancora dei dubbi, vi erano state le dichiarazioni di George Soros in occasione del summit dell’ONU sulle migrazioni, una ammissione del proprio ruolo da parte del grande “sobillatore”, il finanziere ultra miliardario e speculatore, il quale, dopo aver riconosciuto di essere partecipe e sponsor dell’ondata di sollecitanti asilo che sono entrati in Europa nell’ultimo anno e mezzo, aveva voluto presentarsi nelle vesti del “grande benefattore” ed aveva assicurato che attualmente il suo obiettivo è quello di “creare imprese e prodotti” per migliorare le condizioni di vita dei migranti e rifugiati. Vedi: Soros: sveglia Europa, 6 impegni per accogliere un milione di profughi.

I migranti che arrivano in Libia grazie all’aiuto delle ONG sono sottoposti forme di vero e proprio schiavismo che sono state peraltro documentate e filmate. La Libia è divenuta oggi sede di un fiorente “mercato degli schiavi” favorito dalle aperture buoniste verso l’immigrazione di massa.

Questo avviene nello stesso paese che una volta godeva delle migliori condizioni (economiche e di sistema sociale) di tutta l’Africa, dove l’intervento militare della NATO, prospettato nel 2011 (non dimentichiamolo) da una propaganda mediatica che insisteva sulla necessità di “salvare la popolazione” dal “tiranno” Gheddafi, hanno determinato l’effetto della guerra tra bande, dell’insorgere del terrorismo islamista, del caos generale e dello schiavismo a cui sono sottoposti i migranti che arrivano dall’Africa sub sahariana. Vedi: Migranti rapiti e venduti al mercato

Quale sia l’obiettivo lo abbiamo chiarito già in passato: la destabilizzazione del sistema sociale esistente in Italia ed in altri paesi europei è l’obiettivo previsto dalle centrali di potere che utilizzano le migrazioni come arma geopolitica.

Occorre considerare che la politica di migrazione di massa verso l’Europa presenta due principali utilità per l’oligarchia economica mondialista:  
1) come elemento di trasformazione etnica degli Stati (nel lungo termine);  
2) come mano d’opera di riserva che sia utile per le multinazionali quale strumento di riduzione dei salari ed incremento dei profitti delle mafie a medio e lungo termine.
Bisogna comprendere che la principale finalità di lungo termine delle centrali mondialiste è quella di sostituire le identità nazionali e distruggere la cultura originaria che si oppone al mercato globale e che rivendica l’autonomia delle comunità locali, sostituirla con una massa indifferenziata di varie etnie e culture che risulti più facilmente omologabile al sistema e che non abbia i mezzi culturali per opporsi alla catechizzazione del nuovo ordine. Per questo fine è utile combattere (o infiltrare) tutte le istituzioni tradizionali e decostruire persino la cultura e la coscienza storica dei popoli.

L’Italia è inevitabilmente in prima linea sul fronte del Mediterraneo, ed è il paese più esposto all’arrivo di questo tsumani di ondata migratoria dalla Libia e dal Nord Africa e paga il prezzo di una classe politica accondiscendente, servile ed inadeguata che pensa di trarre profitto e di compiacere le grandi Organizzazioni Internazionali che sospingono il fenomeno. Si profila già la richiesta di alcune parti politiche di dare uno status definitivo agli immigrati che consentirebbe di attribuire loro il diritto di voto e l’utilizzo come nuova base di consenso per i partiti della sinistra mondialista.

L’immigrazione di massa non è quindi un fenomeno spontaneo ma piuttosto un fenomeno provocato e come tale costituisce una delle armi più formidabili di cui dispongono le oligarchie “mondialiste” (coloro che operano per l’affermazione di un nuovo ordine mondiale) per imporre l’annientamento delle identità delle Nazioni.  

Un possente strumento geopolitico a disposizione delle centrali di potere sovranazionali. Le migrazioni hanno sempre costituito una arma come dimostrano anche gli esempi recenti delle guerre nei Balcani che hanno consentito di creare stati artificali come il Kosowo e la Bosnia.

Le centrali sovranazionali, che pilotano il fenomeno delle migrazioni di massa, costituiscono una delle branchie di quel mostro che si chiama grande finanza sovranazionale e che dispone di questo e di altri strumenti possenti per imporre un processo di trasformazione delle Nazioni destinato a realizzare in prospettiva il “nuovo ordine mondiale” (NWO), si il supremo obiettivo agognato dalle “elites” finanziarie mondiali.

Si prospetta quindi quella che sarò la battaglia decisiva delle Nazioni europee per la loro sopravvivenza in questo secolo: difendere e preservare la propria identità nazionale, culturale ed etnica o lasciarsi sommergere nel cosmopolitismo e lasciar imporre lo schema della società multiculturale, globalizzata ed uniformata al mercato unico, con i suoi effetti sicuri di decadenza economica, culturale e di perdita di sovranità ed autonomia nazionale a favore di istituzioni dominate dalla finanza, obiettivo questo conclamato delle forze mondialiste e delle centrali di potere finanziarie e sovranazionali.


Luciano Lago


fonte: http://www.controinformazione.info/il-piano-di-invasione-si-intensifica-e-procede-inarrestabile/

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