mercoledì 24 maggio 2017

Raffreddamento mari settentrionali in corso







Nelle immagini sopra si vedono le temperature dei mari alla fine dell’estate di alcuni anni (2005, 2007, 2011, 2013, 2014) non troppo distanti dall’attuale. Si evidenzia un mar Glaciale Artico e mari prospicienti con temperature eccezionalmente sopra media in tale periodo (anomalie positive superiori ai 5 C°).

In questo articolo analizzo i cambiamenti importanti osservati nei mari più settentrionali in quest’ultimi 2 anni, in particolare quelli a ridosso del Polo Nord (mar Glaciale Artico, Mar di Barents, Baia di Baffin). Emerge un netto cambiamento di tendenza, al di là del pregresso raffreddamento del Nord Atlantico, soprattutto a ridosso del Mare di Barents e Capo Nord.


Nell’immagine sopra si vede la situazione degli oceani a fine estate 2016. Ciò che emerge è il rientro in media, dopo diversi anni, delle temperature dei mari polari, addirittura nel Mare di Barents i primi accenni di scarti negativi. Il tutto molto probabilmente scaturito dalla formazione del vasto lago d’acqua fredda nel Nord-Atlantico nel 2015, il quale ha  determinato un cospicuo restringimento del raggio d’azione della Corrente del Golfo in un solo anno. Contate che a inizio settembre 2015 ancora erano presenti elevate anomalie positive, specialmente nella zona del Mar di Barents e di Kara.  

Questo evidenzia che il sistema climatico reagisce molto rapidamente ai cambiamenti della circolazione termoalina, suggerendo come un improvviso e rapido cambio climatico nei prossimi anni appaia probabile.

Se dovessimo usare come metro di calcolo la diminuzione avuta, in un solo anno (tra 2015 e 2016), di circa 5 gradi delle temperature dei mari polari, alla fine di questa estate, compariranno i primi consistenti scarti negativi, inaugurando il raffreddamento climatico in modo piuttosto rapido.

Osserviamo ora le SST di questi giorni, comparandole con quelle di altri anni, stesso periodo.




Quello che si può vedere, è che rispetto al 2012, la Corrente del Golfo si è notevolmente ristretta, e il Nord Atlantico è nettamente più freddo. Molto importante è ancora la zona del Mare di Barents e di Capo Nord, la quale 5 anni fa era ancora molto calda; anomalie positive che persistevano anche d’inverno, e non solo nel 2012; una storia che andava avanti più o meno dalla fine degli anni ’80 per quel territorio.

Oltre a Capo Nord, vi è un netto raffreddamento quest’anno del Mar Baltico e Mare del Nord, anch’essi in controtendenza rispetto almeno all’ultimo ventennio. Nel 2012 la corrente calda del Kuro-Shio, evidenziata da una spessa lingua rossa sulla cartina a largo delle coste giapponesi, che appariva ancora pimpante, quest’anno sembra quasi scomparsa, molto affievolita.

Rispetto allo scorso anno, 2016, con il Baltico e il Golfo di Botnia ancora con anomalie positive, quest’anno abbiano acque decisamente più fredde del normale. Il mare di Barents “vede” le prime anomalie negative, nel maggio 2016 ancora lievemente positive.

Rispetto all’anno passato vediamo come ci sia un’ ulteriore estensione del raffreddamento nel Nord Atlantico, con la Corrente del Labrador che ha accelerato il deflusso nell’ultimo mese, spingendo una gran quantità d’acqua fredda  addirittura a ridosso dei Caraibi.

E questo può essere pericoloso, in quanto va a disturbare sul nascere la Corrente del Golfo. El Nino ancora dorme, per il momento.

Volendo fare infine una prima tendenza sull’estate, credo che le anomalie negative sul Mare del Nord, sul Baltico e zona di Barents/Capo Nord incideranno non poco sull’estate europea, qualora si dovessero mantenere tali arrivati al 10/15 giugno.

Questo perché con la metà di giugno si ha in genere la svolta estiva sul clima europeo, con la prima parte del mese mediamente ancora dai pattern circolatori primaverili.

Arrivati al giro di boa stagionale, bisognerà poi vedere se il vortice polare troposferico sarà ancora pimpante come adesso o avrà, almeno in parte, smaltito l’ingente quantitativo d’aria fredda ancora presente.

Dovessero mantenersi, arrivati al 10 giugno, gli attuali scarti negativi sui mari settentrionali europei ed un vortice troposferico ancora freddo e compatto, la seconda metà di giugno e luglio vedrebbero un tempo mediamente assai instabile e perturbato sull’Europa; l’elevato divario termico sia atmosferico (vortice polare più freddo del normale) che marino tra alte e medie latitudini, porterà a frequenti oscillazioni meridiane della corrente a getto polare nei prossimi mesi estivi.

L’Italia ed il Mediterraneo, in presenza di elevate oscillazioni meridiane del jet stream, potrebbero trovarsi in un tempo molto dinamico, con azioni pre-frontali calde alternate ad intense fasi temporalesche, con rischio eventi meteo estremi.

Tuttavia la tendenza necessita di conferme; scioglieremo la prognosi intorno al 10 giugno, con un post dedicato all’estate entrante.


Alessio


fonte: https://www.attivitasolare.com/raffreddamento-mari-settentrionali-corso/ 

Nessun commento:

Posta un commento