“L'Italia è il secondo paese industriale in Europa… nonostante il deficit di competitività… Per mantenere questa posizione è necessario… mettere l'economia nelle priorità del paese… e questa necessità… è una questione politica…”.
Vincenzo Boccia
La “priorità” è già economica, essendo l’economia una forma d’interesse e, l’interesse, la questione prioritaria “qua, così”:
non a caso, infatti, la compresenza immanifesta dominante è interessata a far sì che “tutto si trasformi (senza mai cambiare nella sostanza)”.E, quest3, non è “una questione politica…”.
Semmai, la politica è quest3.Una politica che giunge da “chissà dove, quando, come e perché”.
Senza parlare, poi, del “cosa (chi)” ne regge le redini, il timone, il volante o la cloche.
Eppure, nonostante tutt3, il genere umano “va avanti”, senza mai riuscire ad interrompere una “marcia sul posto”, che non lascia scampo a nulla in termini di alternativa sostanziale.
È giunto il momento di “fermare” questa macchina, perché la perfezione è proprio di questo mondo “qua, così”, non essendo stat3 lasciato nulla al caso (ma)... te ricompres3. Ossia:
la tua origine “è”, perfetta
perlomeno in termini di reale potenziale
seppure
lo hai dimenticato
non visto che
la strategia dominante te lo ha già fatt3 dimenticare (seppure esiste ancora).
Questo “titolo” è una estrapolazione “perfetta”, dal discorso generale (e propagandistico) del Papa.
Qualcosa che “se fermi prima di/che…”, allora, “è” quintessenza.
Non trovi (senza decadere nella politica della sacralità religiosa)?
La società non è “senza passato”; infatti, un passato (storico deviato) viene narrato.
Ergo:
ce l’ha (anche se non coincide con tale racconto, di parte. Anzi, è proprio il racconto di parte, che autorizza ad andare Oltre Ogni Orizzonte, credendo a/in una versione più “espansa” di un simile passato).
La frase del Papa, allora, è simbolica sostanziale frattale espansa, poiché:
un passato originale lo possiedi
anche se sei possedut3 da un passato deviato
ergo (in una simile condizione) conseguentemente
vivi in un "reality show senza scopo…”.
“Senza scopo”? Questo, proprio, no.
Perché, anche nell'incanto più profondo, uno scopo c’è sempre ed è, nella fattispecie, proprio la valenza dell’incanto stesso:
Un simile “perché” ti costringe sia a subirne gli effetti, sia – tuttavia – a risalire all'origine della ragione fondamentale (questo, nel lungo termine, poiché “è” potenziale. Ovvio, può succedere in ogni momento ma – ma
– è piuttosto nel lungo termine che succede, dato che sei nell'incanto
dominante e, in una simile condizione, non è semplice ed immediato… auto
liberarti. Non immaginando nemmeno che sei in un simile “stato”).
Questo “lungo termine (tempo)” permette alla dominante, protetta dall'AntiSistema, di prevedere ogni “tua” mossa “qua, così”. Per cui, capirai anche da te che:
è arduo anche se sempre potenziale (possibile).
La questione è 1) la tua grande concentrazione di massa, 2) giurisdizionale, adatta ad agire in/per 3) delegazione frattale espansa sul sistema operativo frattale espanso, il cardine attorno al quale e per mezzo del quale… tutto può, o non può, "auto" realizzarsi.
Una forma di tecnologia (“purtroppo”, per tutt3 gli amanti del “naturale”, laddove la natura è anch'essa, già, una creazione e dunque un “parto tecnologico, di parte”)…
La realtà manifesta “qua, così” è perfetta. E lo “è”, solo da una certa angolazione del “senso, non solo, logico”:
l’impressione che “ti ha”
relativamente al fatto che il pianeta è consumato sino alla possibilità, aberrante, di auto distruggersi “da sé”
è, giustappunto, solo una impressione (una solida apparenza).
Nella
sostanza delle “cose”, ti dicono – infatti – che lo stesso pianeta
abbia già incontrato, nel passato, epoche molto più tremende di questa e
che, tutto sommato, ne sia sempre riemerso in uno stato completamente resettato,
rispetto a quelle logiche che lo hanno portato più, e più, volte… sino
al punto di non ritorno, salvo – ogni volta – sfiorarlo, al fine di
rientrare nell'ambito della continuazione esperienziale, nello/sullo
stesso piano auto succedutosi nel frattempo.
Le ere glaciali, i grandi sommovimenti geologici, lo spostamento di masse enormi di acqua (omettendo la fase iniziale di formazione e consolidamento delle condizioni adatte alla vita umana, animale e vegetale)… hanno già procurato sconvolgimenti tali, da risultare – per delle ipotetiche forme intelligenti di vita contemporanee, agli eventi stessi – come la “fine”.
Eppure, “ora” sei ancora qua a respirare aria, mangiare prodotti della Terra e bere acqua potabile.
“Tutto si trasforma…”. No?
Senza, alcuna, “fine”.Eppure, credi – poiché convint3 – che morirai “qua, così”.
Lo credi, dato che sei abituat3 a “vederlo”.
Tutt3, attorno a te, nasce (si manifesta) e, poi, inesorabilmente sembra morire. Eppure, la vita continua.
Il pianeta c’è ancora, nonostante tutto.
Certo, obietterai:
il pianeta ha un ciclo di vita molto più lungo di quello degli esseri, che sopravvivono sul pianeta.
Anche questa è logica.
Di più, una forma di logica che attanaglia come una serpe chiamata paura. Paura proprio di morire.
Di non esistere più. Di scomparire nel nulla, dal quale – sembri – già provenire.
Senza risposte fondamentali, poiché senza memoria di lungo termine (frattale espansa) e senza esperienza (originalmente accumulata e non deviata)…
Un perfetto loop. Non c’è che dire.
Una forma intelligente di auto intrattenimento, che tende ad escludere dal giogo – proprio – la ragione fondamentale del tutt3, stesso.
Pensi, forse, che l’informazione auto esistente (e conservata segretamente) sul/nel pianeta, sia quella circoscritta, ad esempio, in una enciclopedia?
Pensi che ti abbiano detto tutto “qua, così”?
No. Sì, che lo pensi. Ma, non lo puoi mai ammettere del tutto, pienamente, nemmeno a te stess3.
Perché, ti sembra di avere troppo da “perdere”, abbracciando una simile “via”. Poiché, tutt3 “qua, così” tende ad occupare il tuo tempo. Infatti, la Massa è sempre 1) preoccupata e 2) occupata a/in…
Con le parole, questo spazio (potenziale) non ci gioca.
È altro, quello che succede.
Non a caso, il feedback ambientale è sempre (sempre) molto scarso (alias: temuto e, quindi, ignorato attraverso l’impianto dell’apparente indifferenza).
A livello massivo, infatti, simili argomenti interessano, da sempre (anche quando sconfinano nella strategia, auto disinnescante, del complottismo: una forma di comoda modalità di esilio, censura, filtro preventivo, etc.), allo stesso modo del giogo d’azzardo e della “scommessa”.
Se (se) tutto ciò che emerge da/in questo spazio (potenziale) fosse “spettacolo”, allora:
la gente si ammasserebbe
così come assedia i social media (gossip = dipendenza. Auto test della verità ed auto ammissione d'informazioni personali ed interpersonali).
Ma (ma) tutto questo non accade
(in/per questo spazio del potenziale). Il che si ritraduce (significa)
in termini di simbolismo sostanziale frattale espanso, che:
si tratta di una difesa preventiva AntiSistemica
il “tuo” comportamento (risposta, feedback, contrasto).
Ergo:
sei “usat3”.
E lo sei anche se non te ne accorgi, non lo puoi ammettere, non lo credi per nulla veritiero, etc.
Succede e “basta”. Il tuo parere non conta più. Dato che “è già successo”…
Allora, sai che cosa “fa” questo spazio (potenziale)?
Continua imperterrito a “trasmettere (segnale portante altr3)”.
Non importa se sembra non succedere mai nulla, dato che “succede sempre qualcosa”…
Ricordi?
Nel “lungo termine”.
Sei dispost3 ad utilizzare tutta la tua vita “qua, così”, per riuscire a “bucare lo schermo”? Andando al di là degli “usi e costumi” e, così, rischiando di “perdere tutt3”?
Questo spazio (potenziale), sì.
È una promessa. Qualcosa che ha la consistenza di un ramoscello di legno nella corrente di un fiume sempre in piena… Ma tant'è.
Fino a quando lo si potrà fare. Ergo:
anche, apparentemente, staccando la spina ma (ma) lasciando, comunque, l’impronta frattale espansa (una sorta di “virus”).
"Spegnendo" Internet, questo spazio (potenziale) ritornerà nell'oblio. Vero?
Ma 1) sarà esistito comunque e 2) continuerà ad esistere.
Non ci credi?
Nel tempo, probabilmente, dimenticherai.
Ma, sempre “nel tempo”, questa Opera esisterà sempre da qualche parte. E nessuna operazione di “bonifica ambientale” potrà riuscire ad eliminare completamente, qualcosa che “si trasforma senza mai cambiare”…
I Bollettini sono, anche, su molti Pc.
Alcuni sono stati stampati.
Molti sono “finiti” nella mente delle persone.
Ossia, nulla che non si possa resettare o “bruciare”.
Però, il fatto portante, centrale, è quello che a) sono conservati a livello di memoria frattale espansa, b) hanno una impronta frattale espansa, c) costituiscono valenza frattale espansa e d) esistono, anche, a livello di feedback ambientale (come il significato simbolico sostanziale delle piramidi, ad esempio).
Qualcosa che nell’AntiSistema può essere sempre deviato, auto deviando te. Ma, qualcosa che, puntualmente, ti caratterizzerà eternamente, essendo divenuto anche “parte di te”…
Reale potenziale = (anche la) realtà espressa da/in questo spazio (potenziale).
Comprendi? “Nulla si crea. Nulla si distrugge. Tutto si trasforma…”:
utilizzando questa legge, di parte
questo spazio (potenziale)
è “già” entrato nel “giro del fumo ‘qua così’”.
Diventandone proprio una “parte”, ma (ma):
auto conservando la propria “immagine e somiglianza”
ossia
non “svendendo la propria ‘anima’”…
“Fai…”.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2017
Bollettino numero 2030
prospettivavita@gmail.com https://sacroprofanosacro.blogspot.it/2017/03/la-priorita.html
Nessun commento:
Posta un commento