Georgi Ivanov e Nikola Gurevski
La voce del popolo sarà ascoltata nelle prossime elezioni
Nonostante provocazioni, pressioni,
minacce e sporchi trucchi, la Macedonia continua con coraggio,
determinazione e vigilanza a ripristinare indipendenza e sovranità
nazionale. La mobilitazione del popolo della Macedonia continua e
cresce, e l’ultimo emissario della “Comunità Internazionale”, Hoyt Brian
Yee, non si aspetta di recuperare dai fallimenti imbarazzanti di
Federica Mogherini e Carl Bildt.
La prossima tappa della rivoluzione
sono le inevitabili elezioni, dove questa troverà il suo culmine
istituzionale: un governo nazionale che garantisce gli interessi dei
cittadini e della sovranità nazionale. Nessuno potrà impedire un governo
democraticamente eletto.
I burattini di Soros, da Zaev in giù, hanno
perso credibilità e rispetto dal popolo macedone. La cosiddetta comunità
internazionale non potrà impedire un governo del popolo, dal popolo e
per il popolo!
Si tratta di una guerra d’indipendenza a cui il mondo assiste ogni
giorno nelle città e nei paesi della Macedonia. Le bugie dei media
internazionali non possono più nascondere la realtà di un popolo che ha
rigettato la malvagia politica di George Soros e della cosiddetta
comunità internazionale che pensavano di spaventare, minare e fare a
pezzi questo piccolo Paese. No, a quanto pare la sofisticata guerra
cibernetica (la “bomba”!) commissionata da una “potente agenzia
d’intelligence occidentale” a Zoran Verusevki per creare un sanguinoso
“scenario ucraino”, è fallita!
Non importa quanti mezzi e mercenari
politici nei Balcani, Europa e altrove siano mobilitati dal vecchio
perdente regime di Obama/Clinton/Bush! Lentamente ma sicuramente, i
dettagli del tradimento iniziano a emergere in Italia e altri Paesi,
sfidando e terrorizzando burattinai e burattini.
No, la piattaforma di Tirana presentata nella capitale albanese dagli emissari della dirigenza perdente di Obama/Cinton/Bush e affidata a Edi Rama… non funziona! L’operazione eterodiretta attuata dal regime super-corrotto di Washington, sconfitto nelle ultime elezioni statunitensi, s’è schiantata contro il muro della volontà popolare. Il piano per innescare le violenze per creare la Grande Albania è fallito. In realtà, i Paesi destinati ad essere vittime di tale sistema criminale, invece, formano un’alleanza inedita contro i nemici comuni.
Paesi condannati dalla vecchia geopolitica imperiale inglese a
combattersi in infinite guerre autodistruttive… ora reagiscono contro il
divide et impera della balcanizzazione. Paesi come Turchia, Grecia, la
Macedonia, Serbia, Bulgaria, Romania, Ungheria, Moldavia e molti altri…
ora vedono bene chi sia il nemico comune.
Anche l’Albania, usata col
massimo disprezzo dalla comunità internazionale e dalle “potenti agenzie
occidentali” come pedina da usare e scartare a piacere dal padrone,
comincia a vedere che Soros, Brennan & co. sono amichevoli quanto
una vipera sotto la camicia. No, la provocazione inaudita, nominando
illegalmente il vecchio terrorista dell’UCK Ali Ahmeti a presidente del
Parlamento, non è gradita ai macedoni, e da alcun Paese rispettoso e
onorato nel mondo! Non c’è dubbio che l’azione di Zaev e complici fosse
destinata ad insultare e provocare chi difende giorno e notte il Paese
il cui governo eletto è stato aggredito da Soros.
Come l’idea di
smembrare il Paese per creare l’illusoria Grande Macedonia è una
provocazione verso qualsiasi Paese dei Balcani e oltre, così la nomina
di Ahmeti a presidente del Parlamento, i cui soldati sono stati
assassinati nel modo più brutale, era un’altra provocazione calcolata.
La comunità internazionale era pronta a considerare tali crimini terroristici come legittima “protesta” per costringere il popolo ad accettare il terrorismo sponsorizzato e controllato dall’estero. Quanto era diversa la musica di tali forze spudorate quando i macedoni hanno reagito al tentato colpo di Stato nel proprio parlamento!
Il sangue e il
terrore delle rivoluzioni colorate di Soros sono stati celebrati come
trionfo della democrazia. Chi può dimenticare come la Gauleiterin
Victoria Nuland istruì i suoi burattini ad occupare con la violenza
governo e parlamento dell’Ucraina? Ma non oggi! Ora a nessuno va
consentito di reagire a un colpo di Stato. Un colpo di Stato accettato
immediatamente dalla ambasciatore nominale degli Stati Uniti, Jess
Baily.
Un colpo di Stato accettato dai vari Mogherini, Bildt e galoppini
di Soros e Wall Street. La verità è che la banda di Soros cerca
disperatamente di far esplodere la Macedonia e una guerra nei Balcani.
Ha i suoi ordini, ma non può eseguirli. Il popolo di Macedonia è deciso e
i suoi leader, statisti del calibro di Georgi Ivanov e Nikola Gruevski,
non possono essere comprati o intimiditi. La filosofia della banda
Soros è: distruggi ciò che non puoi controllare.
Ma questa volta non
funziona. La potenza dei sorosoidi diminuisce col denaro finora
garantito da Washington. Questi cani pazzi non hanno più fiducia nel
loro padrone e cercano di fare branco, giocandosi tutto ciò che gli è
rimato sulla roulette della storia. Perdono e di brutto!
Vedasi il relitto dell’era Victoria Nuland, Hoyt Brian Yee, viceassistente del segretario di Stato per gli affari europei ed eurasiatici. Nella maniera usuale, tale galantuomo del regime passato si è presentato a Skopje. Perché?
Ovviamente per spingere il Presidente
Ivanov e i macedoni a cedere non al governo statunitense, ma alla cricca
corrotta Obama/Clinton che viene rapidamente risucchiata nella
discarica della storia. Non c’è serio osservatore che non veda la
coincidenza dell’arrivo frenetico di Yee con la provocazione di
Zaev/Ahmeti. No, non funzionerà signor Yee. No, non funzionerà, signor
Baily!
La Macedonia è mobilitata, vigile, decisa. Le provocazioni non
funzioneranno. E la Macedonia non è assolutamente isolata. Sempre più
Paesi e movimenti nei Balcani e altrove osservano con entusiasmo la
magnifica resistenza dei macedoni. Una rete di partiti e Paesi amici
esprimerà sempre più concretamente simpatia al Paese.
La piovra Soros,
invece, affronta studio e avversione disgustata da sempre più Paesi.
Molti media e organizzazioni negli Stati Uniti denunciano con forza
Soros, spaventato dall’amministrazione Trump, specialmente per ciò che
teme nel prossimo futuro. E questo è ciò che il Ministero degli Esteri
della Russia aveva da dire sull’ultimo tentato golpe nel Parlamento
della Macedonia:
“Siamo molto preoccupati dagli ultimi sviluppi nella Repubblica di Macedonia. Il 27 aprile, l’opposizione che ha perso le elezioni parlamentari ha tentato d’impadronirsi del potere con l’elezione del Presidente dell’Assemblea (Parlamento) sostanzialmente con la forza, di propria iniziativa e in violazione delle regole. Gente è stata ferita nella lotta tra manifestanti ed “impostori”, e alcuni sono stati ricoverati in ospedale. I rappresentanti ufficiali dell’Unione Europea, gli ambasciatori di certi Pesi europei e degli Stati Uniti, senza esitazione hanno elogiato il nuovo “presidente del parlamento” che tra l’altro è un ex-capo del cosiddetto National Liberation Army pro-albanese. La risposta ben coordinata e veloce, senza dubbio, attesta come tali eventi fossero stati pianificati con la connivenza segreta dei “curatori esteri” dell’opposizione macedone. Ciò conferma ancora una volta che l’attuale crisi politica nella Repubblica di Macedonia è dovuta alla grave interferenza negli affari interni del Paese. Assistiamo all’impudente manomissione dei risultati elettorali con la rimozione del governo legittimo dal potere. I successivi sviluppi di tale scenario, i tentativi di cambiare il Paese secondo la cosiddetta “piattaforma Tirana”, sono ancor più rischiosi, e la situazione potrebbe degenerare in un conflitto, anche interetnico… l’occidente ovviamente asseconda i sostenitori della Grande Albania”.
No, Hoyt Brian Yee ha già fallito nel piano per spaventare i leader
della Macedonia. Dovrebbe essere preoccupato, molto preoccupato, invece,
per la sua futura carriera. Anche Soros presto non potrà sostenere i
suoi agenti. Le provocazioni di Zoran/Ahmeti sono definitivamente
fallite.
Il popolo esprimerà la propria volontà nelle prossime elezioni.
Anche gli elettori del SDSM possono vedere chi sia il loro falso capo.
Tutte le persone libere del mondo guardano con orgoglio Ivanov e
Gruevski. La Macedonia riconquisterà libertà e futuro!
Umberto Pascali
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
https://aurorasito.wordpress.com/2017/05/08/dopo-le-false-rivoluzioni-di-soros-una-vera-in-macedonia/
Nessun commento:
Posta un commento