domenica 1 marzo 2015

Il Giappone vuole sbarazzarsi del trizio


Nel 2014 il Giappone ha annunciato una gara d'appalto per lo sviluppo di tecnologie e sistemi per il trattamento dei rifiuti radioattivi liquidi di trizio, accumulati a seguito dell'incidente nella centrale nucleare "Fukushima 1".

Per partecipare alla gara d'appalto sono pervenute 29 domande. Le 3 società leader provengono dal Canada, Stati Uniti e Russia. La Russia è rappresentata dalla "RosRAO", impresa specializzata nel trattamento dei rifiuti radioattivi. Nel 2016 in Giappone verrà effettuata la presentazione dei modelli degli impianti per purificare l'acqua dal trizio. Il governo giapponese ha intenzione di mettere in produzione il progetto di maggior successo.


Una filiale della "Rosatom", l'impresa per la gestione dei rifiuti radioattivi "RosRAO", ha la possibilità di aiutare realmente i tecnici giapponesi per smaltire i rifiuti radioattivi liquidi a base di trizio accumulatisi nell'impianto di Fukushima. Nella centrale "Fukushima-1" si è sviluppata una situazione critica per l'accumulo di enormi volumi di rifiuti radioattivi liquidi, pari a circa 800mila metri cubi. Questa situazione ha attirato l'attenzione della commissione dell'AIEA, che questo mese ha monitorato le condizioni della centrale. Il problema dell'acqua radioattiva, secondo il rappresentante dell'agenzia, continua ad essere "il più delicato di quelli che devono essere affrontati a breve termine."

Gli esperti dell'AIEA hanno indicato alla direzione dell'impianto la necessità di controllare lo scarico delle acque nell'oceano affinchè risultino il meno evidenti possibili le tracce di particelle radioattive.

Qui si racchiude la questione principale. Ora a "Fukushima-1" stanno testando il sistema di purificazione dell'acqua che viene utilizzata per raffreddare 3 reattori. Il sistema è pensato per 62 tipi di sostanze radioattive, ad eccezione del trizio. La concentrazione di trizio è di molte volte superiore ai limiti massimi ammissibili fissati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Nel 2014 il Giappone ha annunciato una gara d'appalto per lo sviluppo di tecnologie e sistemi per il trattamento dei rifiuti radioattivi liquidi di trizio, accumulati a seguito dell'incidente nella centrale nucleare "Fukushima 1". Per partecipare alla gara d'appalto sono pervenute 29 domande. Le 3 società al comando provengono dal Canada, Stati Uniti e Russia.

La Russia è rappresentata dalla "RosRAO", impresa specializzata nel trattamento dei rifiuti radioattivi. Quale sia il vantaggio della tecnologia russa lo spiega alla radio "Sputnik" il responsabile del progetto, il giovane ricercatore russo Sergej Flora:
Otteniamo una più alta concentrazione della sostanza a parità di costi rispetto a quella dei nostri concorrenti. Infatti dopo la purificazione i rifiuti radioattivi liquidi si presentano come acqua distillata mescolata con trizio. La sfida consiste nel creare un'installazione attraverso cui durante tutto il ciclo di purificazione il trizio venga raccolto per lo smaltimento. In linea di principio queste tecnologie già esistono e sono utilizzate: ad esempio sono la distillazione e lo scambio isotopico catalitico. Il nostro metodo è la combinazione ottimale di queste tecnologie, è molto più economico e permette di affrontare al meglio il problema…
Il governo giapponese ha stanziato per ciascuno dei partecipanti al progetto 9,6 milioni di dollari per elaborare un progetto dimostrativo. I tecnici della "RosRAO" si sono già messi al lavoro. Racconta il direttore dell'impresa "RosRAO Alexander Bogutsky:
Sarà un modello di scala 1 a 100 rispetto al progetto industriale. Questo modello mostra la legittimità e l'efficacia della nostra tecnologia. In questo caso legittimità significa la conferma nel raggiungere un determinato parametro, ossia la purificazione dell'acqua inquinata da trizio e la sua inclusione in una matrice speciale per lo smaltimento. Per i giapponesi è particolarmente attuale. Ora abbiamo tutto nello stadio di progettazione e costruzione, il montaggio vero e proprio del campione inizierà nella seconda metà dell'anno…
La presentazione dei modelli deve essere implementata dalle aziende entro la fine di marzo 2016. In caso di promozione del modello dimostrativo, gli autori del progetto russo possono pretendere la creazione di un impianto commerciale su larga scala per la purificazione dei rifiuti radioattivi con un alto contenuto di trizio nei pressi della centrale "Fukushima-1".

 
Liudmila Saakyan

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