Molti esseri umani sulla Terra si sono accorti di venire
manipolati, in molti modi differenti. A subire la manipolazione non sono solo
le nostre menti od i nostri corpi ma tutta la biosfera, ossia quella
sottilissima fascia del globo terrestre in grado di accogliere la Vita.
La manipolazione fisica è quella più direttamente evidente
perché percepibile dai nostri sensi, senza necessità di codici di lettura
specifici od apparecchiature particolari. La manipolazione mentale invece è più
difficile da scorgere perché inficia proprio l’organo preposto per
individuarla. E’ come se un virus di un computer si fosse infiltrato
nell’interfaccia dell’antivirus con la finalità accessoria di impedire il
proprio disvelamento.
Questa operazione è stata sottile e subdola. I codici di
lettura del reale che adoperiamo ogni giorno sono stati sapientemente
manipolati al fine di darci una visione delle cose parziale ed eterodiretta. Non
siamo stati abituati sin da piccoli ad osservare con gli strumenti più adatti
la realtà, non siamo oggi in grado di percepirne le anomalie.
Un celebre esperimento di un antropologo francese ha
condotto alcuni indigeni africani in un appartamento ammobiliato nel centro di
Parigi. Alla domanda su come gli sia apparso, gli indigeni riferivano di averlo
trovato vuoto. Era per loro vuoto perché non possedevano i codici di utilizzo
degli oggetti posti al suo interno. Un divano o una cucina oppure un tavolo
erano per loro oggetti muti senza funzione e senza senso. La stessa cosa accadde
all’antropologo quando visitò le minimali abitazioni degli indigeni. In quelle
capanne c’era tutto: una zona cottura, una dispensa, una zona conversazione ed
una zona letto ma l’antropologo non aveva notato nulla perché non possedeva i
codici di lettura di quella specifica realtà.
Possiamo desumere quindi che di tutto ciò che ci circonda
non ne percepiamo che una piccola parte. Dei tanti sistemi ed apparati posti al
nostro intorno non riusciamo a coglierne che piccoli scampoli, quelli che siamo
stati educati a riconoscere.
I codici di lettura del reale ci sono stati imposti sin da
piccoli nelle scuole di regime, seguendo un protocollo educativo totalmente
fuorviante. Sono state escluse dalle nostre capacità la possibilità di
osservare ciò che è latente, obliquo, oscuro. Lo scientismo fine settecentesco
ha sostituito l’intuito e le capacità sottili di percezione, rendendo il tutto
un mero costrutto materiale senza senso.
Il rapporto tra la percezione e la realtà è stato oggetto
di studio obbligato del secolo appena passato. Non siamo però ancora riusciti a
comprenderne le potenzialità. Osservare è un po’ creare, non in modo meccanico
e causale ma eterico, sottile. Percepire è interagire. Interagire porta a dover
comprendere. Se manca l’oggetto dell’interazione manca la percezione del suo
esistere, non manca certo l’oggetto.
Così, sulle basi di una parzialissima visione del mondo,
ci confrontiamo con chi non possiede neppure un briciolo di coscienza di se.
Utilizzare i codici sbagliati equivale a non vedere e quindi non comprendere ed
a reagire scompostamente qualora qualcuno voglia offrire uno spunto di
‘realismo’.
Acquisire codici nuovi non è difficile. Non tutti però
sono pronti a farlo, per non dover compiere un lavoro intellettuale troppo
oneroso e identificato come inutile o dannoso. La mente protegge se stessa. Ma
la protezione potrebbe apparire un male ben peggiore del male stesso.
Per tornare al virus ed al computer: l’antivirus non
segnala alcuna minaccia mentre il virus compie il suo lavoro distruttivo. Le
anomalie di funzionamento vengono interpretate allora come difetti congeniti
del computer stesso mentre sono invece causate da un’entità estranea alla
natura del computer.
Vi suggerisce qualcosa?
Nessun commento:
Posta un commento