Il dispiegamento questa settimana di un sistema missilistico americano in Europa orientale è un altro passo verso una guerra globale totale. Nonostante la propaganda occidentale demonizzi la Russia, la verità è che è la potenza militare russa che sta impedendo un cataclisma del genere.

Gli Stati Uniti e i loro alleati della NATO sono già in guerra con la Russia. Questa non è un’iperbole. È un fatto. Gli USA e i loro alleati stanno ammassando armi e truppe ai confini della Russia, e si stanno impegnando in attacchi simulati da diverse direzioni.
Il linguaggio orwelliano di “giochi di guerra” nei media occidentali serve a sminuire il fatto inquietante che le forze della NATO stanno preparando attacchi offensivi alla Russia.
I macchinari bellici da entrambe le parti sono pronti a partire. L’incontro della nave da guerra USA con i caccia russi lo scorso mese nel Mar Baltico è solo uno dei tanti incontri ravvicinati simili che avvengono quasi ogni settimana. Garantito, le armi attualmente non hanno ancora sparato. Ciononostante, le macchine da guerra sono pronte.

Di nuovo, i media occidentali cercano di normalizzare quella che è una situazione funestamente anormale. Per ordine di Washington, i paesi occidentali stanno cercando di bloccare la Russia con sanzioni economiche. Questo è solo un altro provocatorio atto di guerra.

Inoltre, i canali diplomatici tra Washington e Mosca sembrano assottigliati a livelli bassi quanto quelli della precedente Guerra Fredda. Il Ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha apparentemente mantenuto una cordiale relazione lavorativa con la sua controparte americana John Kerry, ma a parte quel rapporto individuale la posizione bilaterale tra le due potenze è precipitata ai minimi storici.

Un’altra manifestazione della guerra è il conflitto per procura americano con la Russia in Siria e Ucraina. In superficie si potrebbe parlare di cessate il fuoco e soluzioni politiche, ma non fatevi ingannare, i mercenari jihadisti e il regime neonazista di Kiev sono risorse militari americane sempre pronte ad attaccare gli interessi geostrategici della Russia.

La mossa fatta da Washington questa settimana per attivare il suo sistema missilistico da tempo annunciato in Europa orientale è un altro atto d’aggressione facente parte di un’intera panoplia di azioni offensive. Gli USA e la NATO ufficialmente negano che il sistema Aegis abbia come bersaglio la Russia, e dichiarano ridicolmente che ha lo scopo di difendere l’Europa dai missili balistici iraniani o di qualche altro “stato canaglia”. Che chiarissima, ingannevole sciocchezza.

La Russia giustamente respinge le ciniche rassicurazioni di Washington e della NATO. Il Cremlino questa settimana ha detto che l’installazione del sistema missilistico americano è una minaccia diretta alla sicurezza della Russia. Mosca ha detto che prenderà contromisure per ripristinare l’equilibrio strategico della deterrenza nucleare. Non è stata una coincidenza che i rapporti ufficiali russi abbiano divulgato i dettagli di un nuovo missile balistico intercontinentale ipersonico che può penetrare qualsiasi scudo missilistico americano e trasportare una testata capace di distruggere un’area grande come il Texas o la Francia.

Questa non è un’irresponsabile bravata. È vitale che la Russia faccia sapere all’aggressiva Washington che qualsiasi mossa in una futura guerra sarà affrontata con forza uguale o maggiore. 

Ovviamente, l’esito sarebbe una guerra nucleare totale che potrebbe distruggere il pianeta come lo conosciamo. Ma l’unico modo di salvare la pace e il pianeta per la Russia è mostrare che ha la forza militare per affrontare ogni bellicosità americana.

L’aggiornamento della potenza militare russa sotto il governo del Presidente Vladimir Putin forse è l’unica cosa che sta ostacolando la spinta americana verso una guerra totale.

E affrontiamo questo fatto. Sono gli USA la fonte di bellicosità. Come mostra l’analista politico americano Randy Martin, la cosiddetta Dottrina Wolfowitz è la pietra di paragone della politica estera di Washington. La dottrina neoconservatrice dell’ex Sottosegretario del Dipartimento della Difesa Paul Wolfowitz, che ha servito nelle amministrazioni George W. Bush, è ben radicata nel pensiero strategico militare statunitense.
Dice Martin: “La visione del mondo di Wolfowitz in cui gli USA sono l’unica superpotenza del mondo e non tollerano alcun altro rivale al punto di andare in guerra contro di essi, viene insegnata nelle accademie militari americane. È la corrente di pensiero principale nelle forze armate americane”.
Questo è ciò che motiva le bellicose politiche di Washington verso la Russia e la Cina, aggiunge Martin. “Gli USA hanno programmato di andare in guerra contro qualsiasi rivale globale che percepiscono, così da mantenere intatte le loro ingiustificate ambizioni egemoniche”.
L’analista dice che se non fosse stato per la potenza militare russa e cinese, i pianificatori di stato americani adesso sarebbero andati ulteriormente avanti con la prosecuzione delle loro azioni di guerra, con conseguenze catastrofiche per il mondo. Fa riflettere che, nonostante tutto il disprezzo per la Russia ad opera dei media occidentali, sia in realtà la Russia che sta salvando il mondo da un conflitto così catastrofico – un conflitto per il quale solo gli USA stanno spingendo.
Infatti, si asserisce che l’intervento della Russia in Siria può essersi basato in parte su questo calcolo molto più grande e serio. La Russia non solo stava proteggendo il paese mediorientale dalla guerra per il cambio di regime appoggiata dall’Occidente. Lo schieramento di Mosca dei suoi armamentari più moderni, inclusi i suoi missili da crociera lanciati da nave e il sistema di difesa antimissile S-400, può aver avuto lo scopo di dimostrare a Washington che è meglio pensarci due volte prima di perseguire un’agenda bellica più ampia.

Sappiamo poco a causa dell’intensa disinformazione occidentale, ma il nostro mondo sta affrontando l’abisso della guerra nucleare. La potenza militare della Russia ci sta tenendo alla larga da questo abisso.
Come possiamo superare questa tetra situazione prima di inciampare oltre l’orlo dell’abisso?
La Russia deve rimanere vigile e forte, determinata a non capitolare. L’anniversario della sconfitta della Germania Nazista la scorsa settimana [9 Maggio, festa nazionale del Giorno della Vittoria in Russia, NdT] è un opportuno promemoria dell’epica importanza della Russia nel contrasto delle aggressioni internazionali. La stessa aggressione fascista è di nuovo virulenta sotto forma delle ambizioni egemoniche americane, e proprio come contro il Terzo Reich è la forza d’animo russa che sta proteggendo il mondo dalla guerra totale.

L’analista politico Randy Martin non pensa che il pubblico americano stia avendo nella pratica un ruolo decisivo. In teoria sì, i cittadini americani devono chiamare i loro leader guerrafondai a rendere conto e devono eleggere un governo democratico – per un cambiamento. Ma, dice Martin, il pubblico americano è così privo di diritti, condizionato, abbattuto e oppresso da povertà e psicosi consumistica, che non vede come un movimento di massa negli USA possa mobilitarsi a questo punto della storia per abbattere la guerrafondaia élite dominante a Washington.
Forse tocca al popolo europeo intraprendere azioni decisive. Il crescente scontento popolare tra i leader europei a cui dà fastidio la linea americana di aggressione e sanzioni alla Russia potrebbe avere il potenziale per creare una spaccatura decisiva nel fronte USA-UE-NATO.
Quello che la gente deve capire in fretta è che Washington e i suoi vassalli europei al governo sono già in guerra con la Russia. Non c’è assolutamente alcuna giustificazione obiettiva per questa dinamica distruttiva, se non che gli USA stanno tentando di affermare in modo unilaterale la loro egemonia. Questa non è la politica di una democrazia rispettosa della legge; è la politica di una potenza fascista della stessa risma della Germania Nazista.

La guerra alla Russia viene mossa su basi completamente inventate di presunte annessioni, invasioni ed espansionismi russi. Questa è mera propaganda – di nuovo alla Germania Nazista.

La questione cruciale è questa: la Russia può resistere abbastanza a lungo contro l’aggressione comandata dagli USA fino a quando il popolo del mondo non si mobiliterà in un’azione politica per rovesciare il regime criminale che opera da Washington e attraverso le capitali europee?

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Articolo pubblicato da Finian Cunningham su Sputniknews il 15/05/2016.
Traduzione in Italiano per SakerItalia a cura di Raffaele Ucci.