lunedì 11 luglio 2016

In Nome di Dio?


“Da una lettura attenta si scopre che Yahweh uccideva e ordinava di uccidere, imponeva di sterminare chiunque non appartenesse alla sua alleanza, che alcuni si ostinano a definire “santa”. Se sei un vero ricercatore della verità e vuoi conoscere le vicende sanguinarie del Dio raccontato dalla Bibbia questo libro è per te”  - Mauro Biglino

E’ davvero sorprendente ascoltare le lucide e ponderate parole di un fratello di una delle presunte vittime della presunta strage di Dacca, soprattutto perché si tratta di un prelato. Questo officiante della religione romana, auspica che il sangue della sorella non sia stato speso invano. Egli spera che sia stato utile per ricordare a tutti che non si può uccidere in nome di dio.
 

Occorrerebbe ricordare al prelato che il dio della Bibbia, oltre ad essere un alieno predatore, era conosciuto anche come il dio degli eserciti e delle guerre. In suo nome, solo nella Bibbia, si conta che siano stati sacrificati decine di migliaia di ebrei e decine di migliaia di non ebrei. Un ricercatore statunitense li aveva anche calcolati in oltre 35.000 vittime, uomini, donne e bambini (senza contare le migliaia di animali innocenti) immolati sul ferro e sul fuoco da una sete di sangue, morte e sofferenza senza fine. E’ andato perduto (per caso?) il libro sulle guerre di Yahweh … peccato, avremmo avuto resoconti cruenti e disumani più dettagliati.

Questo è il dio biblico (il dio comune alle religioni monoteiste), questi gli dei istituzionalizzati. Gli arconti antichi, sempre attivi nel riscuotere il loro tributo di sangue nei secoli, lo sono ancora oggi.

Prelati che non leggono le scritture, magistrati che non leggono i codici, questo il mantra dei nostri tempi ultimi.

 
 

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