Il mistero di Rennes-le-Château
I
Merovingi sono tornati alla ribalta più recentemente in una serie di
libri che tentano di risolvere il mistero del minuscolo villaggio di Rennes-le-Château sulla sommità delle montagne della Linguadoca, nella Francia meridionale.
Questo
fu un tempo uno dei centri più importanti del monastero di Sion, dei
Templari, dei Catari e di molti altri che fanno parte della cerchia di
chi detiene le conoscenze segrete.
Questa
zona fu un tempo popolata dai Celti, gli antichi Cimmeri e Sciti,
provenienti dal vicino Oriente e dalle montagne del Caucaso, e Rennes-le-Château si chiamava Rhedae dal nome di una delle tribù.
Era
venerato dai druidi come un luogo sacro poiché anche questa è una
regione ad elevato livello di magnetismo. Alla fine degli anni Sessanta
del Novecento un documento di origine incerta detto: "Serpente Rosso" o Le Serpent Rouge venne alla luce alla Biblioteca Nazionale di Parigi.
Conteneva
l'albero genealogico dei Merovingi, due cartine della Francia del
periodo merovingio e una pianta di St. Sulpice, il centro della chiesa
cattolica in cui si svolgevano studi di occultismo.
St.
Sulpice fu costruita sui resti di un tempio dedicato a Iside/Semiramide
e fu il luogo in cui venivano sepolti i re merovingi. Le Serpent Rouge recava la data del 17 gennaio 1967 e la scheda della Biblioteca Nazionale era datata 15 febbraio.
Ma
quest'ultima data si rivelò fasulla perché la vera data in cui venne
depositato era il 20 marzo. A quell'epoca tutti i presunti autori
dell'opera, Pierre Feugere, Louis Saint Maxsent e Gaston de Koker erano
morti a una distanza di 24 ore l'uno dall'altro, il 6 marzo.
Ma
la cosa si fa ancora più strana, poiché questi tre, come poi è emerso,
non ne erano affatto gli autori. Qualcuno, si pensa aveva loro
attribuito la paternità di quell'opera per avvolgere tutto ancor più nel
mistero.
Tredici
giorni erano trascorsi tra quelle tre morti e il deposito del libro
alla biblioteca. Il documento di tredici pagine includeva piccoli poemi
in prosa relativi ad ogni segno dello zodiaco e elencava tredici segni.
Il
tredicesimo era detto Ophiuchus (il portatore di serpente), ed era
posizionato tra lo Scorpione e il Sagittario. Il 13 era il numero più
importante per i Templari e ciò diventerà sempre più chiaro man mano che
la storia procederà leggendo il libro.
Credo da molto tempo che i segni dello zodiaco originariamente fossero 13. Le Serpent Rouge, che pare faccia riferimento mal paesaggio circostante Rennes-le-Château,
presenta una versione della favola della Bella Addormentata io cui la
principessa (l'energia femminile) è condannata a dormire finché un bel
principe non arriverà a svegliarla.
Questo è assai rilevante anche per il numero 13 per ragioni che il libro chiarirà in seguito. Le Serpent Rouge confermava anche che Maria Maddalena non era che l'ennesimo simbolo di Iside.Diceva infatti:
"Inizialmente qualcuno la chiamava ISIDE, regina delle sorgenti benefiche, VENITE A ME VOI TUTTI CHE SOFFRITE E CHE SIETE SOPRAFFATTI E IO VI CONFORTERÒ, altri la chiamavano la Maddalena del famoso vaso pieno di balsamo medicamentoso. Gli iniziati conoscevano il suo vero nome: NOTRE DAME DES CROSS"
L'energia
femminile e la discendenza rettiliana vengono tramandate per linea
materna, e sin dai tempi di Ninkharsag e Enki questa energia era
simboleggiata da Maria, Iside e Semiramide, come pure Diana.
La
principessa Diana fu uccisa in corrispondenza di un antico luogo
sacrificale merovingio consacrato alla dea Diana, quando la sua auto si
schiantò contro il tredicesimo pilastro della galleria.
Una
grotta a Sainte-Baume, nella Francia meridionale, è un santuario
ufficialmente riconosciuto dalla chiesa Cattolica poiché si dice, e la
cosa è assolutamente infondata, che vi abbia vissuto Maria Maddalena.
In
realtà, durante la dominazione romana, quella grotta era un centro di
culto della dea Diana Lucifera - la Diana portatrice di luce o
Illuminatrice. Fu proprio questo l'appellativo dato a Maria Maddalena da
Jacobus de Voragine, l'arcivescovo domenicano della nobiltà nera genovese.
Un altro punto interessante è che mentre i Templari
sparsi nel resto della Francia furono arrestati e torturati dopo
l'epurazione ordinata da Filippo il Bello nel 1307, quelli che vivevano
nella zona intorno a Rennes-le-Château, a la Bezu, le Valdieu e Blanchefort, furono lasciati in pace.
Questa zona era evidentemente molto importante per i Templari, che erano legati alla Famiglia Blanchefort di Château di Blanchefort, ad appena due miglia di distanza da Rennes-le-Château.
Alcuni studiosi pensano che i Templari abbiano sepolto gran parte del loro oro vicino a Rennes-le-Château.
Certamente un terzo di tutto il loro patrimonio europeo si trovava un
tempo nella regione della Linguadoca. Anche i romani ritenevano sacra
questa zona e vi veneravano le loro divinità pagane.
Nel VI secolo Rennes-le-Château
era una fiorente città di 30-000 abitanti, la capitale settentrionale
dell'impero visigoto che si estendeva oltre i Pirenei, nella Spagna. I
Visigoti erano un popolo germanico o teutonico, come i successivi
Cavalieri Teutonici che emersero nello stesso periodo dei Templari.
Anche i Visigoti erano gli antenati dei Cimmeri e degli Sciti, le popolazioni bianche del Caucaso. Furono i Visigoti a piombare giù dall'Europa centrale per saccheggiare Roma e porre fine al dominio romano.
da il Segreto più Nascosto p: 187-188-189
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