martedì 2 maggio 2017

Il miglior termine è una immagine storica.

È ovvio che ti senta in diritto. È una prerogativa di chiunque, oggigiorno…”.
Goliath
Una “prerogativa” del tutto apparente. 
Qualcosa che ti pone direttamente nella situazione di pretendere un posto di lavoro che, nella “crisi”, equivale a prendere la prima cosa che viene (perché ne “dipendi”).
Qualcosa che non sai, esattamente, com'è iniziat3
Ma, qualcosa, che sai esattamente di non aver fatto iniziare, direttamente, tu.
Qualcosa che non ha mai fine, se è vero che ha già “consumato tutti i tuoi avi, sino all'inizio dell’albero genealogico “qua, così”.
Da qualche parte, in qualche momento, ad un certo punto (Big Bang) è iniziat3 e non ha più smesso di succedere, inerzialmente, gravitazionalmente, nel piano inclinato reale manifesto “qua, così”.
I giovani non sono così curiosi, da fare domande…”.
Goliath
Non se lo possono permettere, quando sono nella fase iniziale della “loro” carriera ed hanno necessità della “spinta” necessaria e sufficiente a/per…
Così, 1) si prestano e 2) vengono usat3, 3) salvo diventare “ad immagine e somiglianza” di coloro che l3 usano.
Quando possono, allora, “essere curios3”, gli intrecci sottili degli anni trascorsi “qua, così” non rendono una simile pratica, “consigliabile”. E certe “curiosità”, costano troppo per “valerne la pena”.
Non paradossalmente, la “curiosità” è una caratteristica umana, ma – prima ancora – propria della fase “giovanile”. Più sei "piccol3" e più sei curios3, perché tendi ad ignorare la paura di/per… 
Qualcosa che s’insedia, poi, allorquando la mente si riconfigura attorno al paradigma “qua, così”:
un ricatto a tuttotondo ed a “cielo aperto”
indimostrabile, secondo la prassi
Nel Bollettino di ieri è risuonata alta la/una richiesta di “collaborazione”
Sì. Era un vero e proprio “appello”.
Dai risultati delle elaborazioni intercorse durante la notte (processando i due commenti, in termini di proiezione frattale espansa, simbolico/sostanziale)… è emerso che il feedback (il segnale che ti rileva e misura direttamente/indirettamente) massivo, è praticamente simile ad un tracciato di cardiogramma agonizzante (oppure, in stato di coma artificiale).
All'opposto, lo “stato di salute” convenzionale, è eccellente:
la percentuale è, come al solito
99 vs 1.


  
Ergo: 
tutto va a gonfie vele, dalla centralità portante by dominante.
Di converso, ritornando alla condizione umana, massiva, “continui a sopravvivere (ossia, ad essere espost3 ai quattro venti, completamente sotto ad incanto, che rende la vita impossibile e la comunicazione perlomeno interferita, disturbata, etc.)”.
In realtà, nella sostanza, c’è da rendersi conto che il termine “collaborazione” implica, in sé, la particella virale “lavoro”;
cioè, qualcosa che riporta tutto il contesto, nel contesto “qua, così”, per inciso… contesto dal quale non sei mai riuscit3.
Tutto questo è, allora, fumo negli occhi. E la “partita” – non risulta, ma è così – è stata impostata male, piuttosto che giocata male.
L’impostazione migliore, prende in considerazione una espansione del linguaggio utilizzato:
se “collaborare” non è opportuno
allora, forse, lo è
condividere”?
In senso lato, si può riferire al libero uso di un bene, come di un'informazione…
Link 
Sì. Ma solo in “senso lato”:
da una certa angolazione e solo da quella.
Una configurazione, atteggiamento, dunque, che la “formula (In Comunione)” è in grado di permettere.
Ossia, dopo una certa “adesione, convergenza, centralità portante”, il focus cambia e permette di “cambiare”.
È, ancora una volta, il tipo di sistema operativo che installi nel Pc, a fare la differenza. A tal proposito, se (se) tu sei il wetware, la quintessenza dell'interazione di hardware e software, allora, l’analogia frattale appena proposta è pienamente valida, interessante e “curiosa”:
nel Pc (mente), quale tipo di sistema operativo (credo) è installato
per il “tuo” funzionamento “qua, così”?
Dal momento in cui sei dotat3 anche di inconscio, significa che 1) l’operazione non è stata eseguita direttamente da te, infatti 2) ti manifesti nella “creazione”, ergo 3) sei differit3, rispetto a quella diretta operazione che ha “già” deciso tutto strategicamente

Prendi un robot giocattolo e riassumilo a livello di simbolismo sostanziale frattale espanso (by la “formula”):
che cosa (chi) rappresenta quella sorta di “giocattolo”?
Te, l’umanità, la Massa tutt3.
O, meglio:
la condizione che interessa tutte queste “parti”
il “cosa” permette di “muoversi” in una certa pre determinata maniera.
Il robot giocattolo è 1) riprogrammabile, 2) agisce secondo programmazione, 3) può andare in ogni luogo programmato, 4) non è libero, poiché 5) riprogrammabile e 6) non in sé, essendo 7) una creazione che 8) ha già deciso per esso 9) la relativa, assoluta, destinazione d’uso
Obietterai che il robot non sei tu e che le due “cose” non sono per nulla affatto “paragonabili”. Vero?
E, invece, ti sbagli e anche di grosso:
perché la caratteristica ambientale infrastrutturale
è
frattale espansa
dove
“nulla accade per caso (dal momento in cui ‘nulla è lasciato al caso’)”.
Quindi, che cosa ti fa “ragionare in un certo modo, piuttosto che in un altro”?
Il riferimento non è agli “usi e costumi” (anche se puoi, comunque, estrarre il medesimo significato). Piuttosto, il riferimento è alla “giustizia ad angolo giro (‘valor3 universale’)”:
prendere in considerazione la vita, interamente, da un simile tipo di funzionamento
permette di sviluppare solo ed esclusivamente
vita di quel tipo, sostanza, “valore”
Nulla (nulla) esclus3.
Chiamala, se vuoi, “consapevolezza, accortezza, esperienza, etc.”.

  
Pensa a questo. 
Immaginati in un’aula di tribunale, mentre esprimi ciò che è il tuo “ricordo”.
Non tanto, la tua esperienza “qua, così”.
Di più, il “tuo” ricordo nella forma di memoria slegata dal contesto convenzionale “qua, così”. Se (se) tu ricordassi in una maniera “espansa”, per qualche motivo, ebbenein quel tribunale ed in qualunque tribunale “qua, così”, non verresti credut3.
Anzi, verrebbe ordinata una “perizia psicologica”, per cercare di inquadrare quella che è la considerazione di ogni giudice, nella convenzione:
che sei malat3, paranoic3, non attendibile.
Ora, vai dentro a quella versione di te, nell'aula di tribunale:
lo sai che il ricordo è autentico
lo sai, infatti, quando qualcosa è già accadut3 realmente “di tuo”.
Lo sai e basta. 
È come ricordare un fatto reale che si è stampato in te:
è il tuo ricordo
Un ricordo che ti può essere anche passato
Ad esempio, l’oralità tradizionale, nel “clan familiare (dove ti fidi)”, in un contesto particolare di forma ambientale (magari, con una enorme difficoltà che spinge, stringe e pressa, nei panni di un esercito invasore, etc.).
Un esempio è la “resistenza”.
O quelle forme organizzate che si sono auto prodotte, seppure già disinnescate dall'intenzione dominante.
Or bene, se (se) cogli l’essenza di questo “spirito”, allora, la destinazione d’uso by dominante passa come in secondo piano, proprio perché “ti puoi fare l’idea e comprendere” che quel tipo di auto organizzazione (che nasce non tanto spontaneamente, quanto provocata giogo forza) ha un potenziale notevole (assoluto) quando nasce e cresce sviluppandosi in un grembo dal quale può, e deve, prendere distanza (non visto che… c’è tutto lo “spazio” possibile ed immaginabile per poterlo “fare”).
Ma (ma) questo accade solo se (se):
tu sei il “pilota”
ed, allo stesso tempo
l’atteggiamento del pilota (la configurazione)
che
la “formula” carica ed autorizza te a
Ovvio; da perfetto Human Bit, sei riprogrammabile. 
Pertanto, funzioni in maniere potenzialmente infinite, ma sempre secondo la tipologia di “algoritmo” auto implementato in te:
questo è il collo di bottiglia.

  
Puoi funzionare indefinitamente. Ma puoi, anche, funzionare definitamente (quando sei tu al tuo centro, centralmente)…
Vedila anche così:
per credere in Dio
ti basta che appaia anche solo il Diavolo…
Ma, fai attenzione:
“qua, così”
una polarità è disinnescata e, dunque, apparente. Mentre, l’altra è innescata, sostanziale seppure non apparente.
Credere in Dio, quando Dio è una immagine convenzionale, seppure carica di simbolismo sostanziale frattale espanso, equivale ad illudersi di… (la stessa cosa vale per la figura del Diavolo). 
Trascendere tutto questo “spauracchio” è possibile, quando lo inquadri e lo “prendi” da una configurazione portante e centrale (di te), che è in grado di “rivalutare” qualsiasi luogo comune, all’insegna del “valore” che contiene e che, a sua volta, espande e diffonde ambientalmente.
Queste “immagini” sono dispositivi (forse le riconosci meglio, utilizzando il termine eggregora) che non sono vivi, ma funzionano ugualmente come se
Puoi forse dire che uno smartphone è vivo? No. Però funziona.
Tu sei, allora, viv3? 
Quale differenza intercorre tra te e uno smartphone?
Se calcoli che lo smartphone è “appena nato (creato, manifestato)”, allora non puoi paragonarti ad esso. Dagli tempo e vedrai cosa diventerà, “evolvendo”:
quando sarà una intelligenza artificiale, ne riparleremo.
Quando sarà “energia” (non visto che la tecnologia sarà divenuta nanotecnologia) e potrà “colonizzare” un hardware più consono – ad esempio, te e la “tua” mente – allora ne riparleremo. Anzi, a quel punto, sarà impossibile poterlo fare, perché tu non sarai più… obiettiv3, essendo divenut3 “l’ex smartphone”.
Ciò che viene “creat3” a qualsiasi livello, è potenzialmente una “nuova forma di vita (in potenziale)”.
Allora, perché la vicenda umana dovrebbe costituire una differenza sostanziale?
La natura, il complesso umano, il clima, il pianeta, etc. sono creazioni, per cui sono artificiali (di parte).
Nulla… si crea da sé e dal… nulla:
la mente “qua, così” si rifugia sempre nel momento di “inizio”, salvo poi riposare in teorie che prevedono questo “inizio” come qualcosa sorto dal “vuoto/nulla”, per opera divina, etc. Ossia, ritornando a chiudere un cerchio, parzialmente, per aprirne una serie infinita d’altri.

  
Questo spazio (potenziale) ricorda ed affronta tutto, dall'ambito centrale della caratteristica frattale espansa:
il loop termina
nel momento in cui
il loop è un esperimento.
Così “riesci”, approdando ad un altro livello. Ancora un altro loop? 
Può darsi. Ma, risolto un livello, hai imparato tantissimo a proposito di te, del livello e dei livelli… Ok?
Ora, collaborare, condividere, o quello che vuoi/intendi, non è importante cosa vale per te, se (se) è chiaro l’esempio.
E l’esempio è questo:
in ogni luogo, tempo, spazio
qualsiasi popolo
si è sempre (sempre)
ribellato
a fronte di una netta, chiara inequivocabile, invasione.
Sì, perché l’invasore era un guerriero tutto fisico e niente ingegno… e compiva il peccato di portare via qualcosa al popolo, costringendolo – per forza di cose – a reagire (lottare in ogni maniera).
E questo succedeva perché l’invasore era tanto… “grezzo”, facendo tutto alla luce del sole e non garantendo quel minimo tenore di vita che, si ritraduce nel “non far mancare da mangiare alle persone”.
Nel tempo, non mancando da mangiare, le persone si abituano ed il popolo smette di essere unito “nella stessa sofferenza”.
Ad un certo punto, la sottodominante cosa ha pensato di fare?
Ad “immagine e somiglianza” della dominante, inconsciamente è stata ispirata a far sì che succedesse la stessa cosa “già successa”, alias:
la possessione globale
in luogo di quella locale
secondo quella strategia della compresenza immanifesta
che è propria della dominante.
È, ancora un “work in progress (lavoro in corso)”, al livello sottodominante:
qualcosa che la storia deviata ti insegna e ricorda molto bene (se ci sei e poni grande attenzione).
“Oggi”, l’invasore dominante è diventato talmente “grande” da non risultare più.
E si è raffinato a tal punto, che la guerra serve solo in quei luoghi del pianeta, ancora da terra riformare (tutto questo, a livello sottodominante). “Domani”, la guerra non servirà più, per come è già servita, per sgrossare la situazione.
Il mondo, la realtà manifesta “qua, così”, funzionerà in maniera altra (“pace”), garantendo ogni diritto e dovere, riuscendo così ad alimentare lo status quo, ossia, permettendo alla dominante di auto imperare, in eterno, senza più “colpo ferire (democraticamente)”…
I cicli potenzialmente infiniti di sottodominante, sono come bombe ad orologeria, sulla sfondo che rimane sempre imperturbabile:
potranno sempre scoppiare guerre, sommosse, ribellioni, etc. (all'interno della "grande pace")
perché la nuova sottodominante tenta di farsi largo, reclamando il proprio “spazio”
dando, in questa maniera, luogo a quell'apparenza che sembra mettere contro delle forze che, in ogni “caso”, sono sempre e solo apparenti se (se) prendi in considerazione che la dominante è “Un3”.
L’esempio è sufficientemente chiaro?
Ogni invasione ha sempre, nel passato, suscitato la difesa, da parte del popolo.
“Ora”, non è più così
Quando i “Bravi” erano vestiti come dei furfanti, era tutto molto più semplice. Vero? Oggi, sono vestiti da "brav3 persone", in un ambito dove l'abito non fa il monaco.
Domanda (retorica):
perché non ti ribelli più?
Risposta (sostanziale):
perché non ti accorgi più di essere già stat3 invas3, conquistat3 e possedut3.

  
La legge ti ha inchiodato. Persone “ben vestite” non ti permettono nemmeno di aprire bocca, grazie alla legge e, nel “caso”, grazie al ricorso alla forza (una vecchia maniera che funziona e serve sempre, all'occorrenza).
Quando si è “creata” l’Italia (ma questo vale per qualsiasi Paese), chi era l’Italia?
Sì: chi era.
Chi ha portato avanti le “pratiche”?
Erano persone, come te (solo, un po’ più accorte o “furbe”).
Garibaldi? Il re? I politici? Lascia perdere
quella è solamente storia deviata.
No. Quelle persone erano la sottodominante, espansa ad un altro livello della conseguenza post “è già successo” by dominante.
E la stessa identica “cosa”, sta ancora succedendo – ad esempio – a livello di Unione Europea:
chi è l’Unione Europea?
Sono persone, sai?
Certamente è così. 
Ma non le “riconosci (ricordi)”, per quello che incarnano e rappresentano a livello di simbolismo sostanziale frattale espanso.
È una eco, della dominante. Fisica. Realtà manifesta. Tangibile e sostanziale. Materiale… non un “sogno”.
Anzi, quello che succede è il “suo” sogno, che si avvera concretamente “qua, così”.
“Oggi”, per ribellarti devi chiedere l’autorizzazione.
Ci pensi?
E se non la ottieni, devi rimandare tutto “a data da destinarsi”, ammalandoti – nel frattempo (prima) – dentro.
Ma tutto questo è solamente fantascienza. No?
Allora: 
apri per bene le orecchie ed ascolta sentitamente”.
Hai paura. Ma la paura non è, davvero, “tua”. È un condizionamento mentale, totale, globale.
L’invasore c’è. L’invasione c’è già stata. E rivive sempre nel ciclo infinito della sottodominante:
alla dominante piace ricelebrare, sempre, se stess3.
È come auto dedicarsi un grande monumento. 
Scrivere la propria auto biografia, attraverso la riedizione dei “gioghi”.
O come auto celebrarsi attraverso a tutto “qua, così”.
All'interno del proprio impero, senza necessità di vessilli esposti al vento.
La dominante ha vinto l’Ego. Ma, non potendovi rinunciare, dato che “serve” per auto emanarsi dalla grande concentrazione di massa che, per delegazione frattale espansa, agisce sul sistema operativo frattale espanso… allora ricelebra sempre se stess3, attraverso il tutt3 “qua, così”:
attraverso la ciclicità
sottodominante
estratta continuamente dall'ampio bacino della Massa
auto convinta di dover sopravvivere, in competizione senza alcun freno inibitorio
Quale più grande “rappresentazione vivente, alla luce del sole, del momento di 'è già successo'”?
Il “qua, così”? Un pianeta “museo/monumento/spettacolo”, interamente dedicato alla Grande Opera (dominante)…
Ecco, a tal proposito, come le parti (inconsce ed apparenti) “collaborano”, nella sinfonia europea “unita”.
Riforme, Draghi: "Per Paesi Eurozona è momento di cedere sovranità all'Europa"
Link
Quando Paolo Gentiloni diceva: "Cedere sovranità all'Europa"
Link 
“Napolitano: contro la crisi cedere quote sovranità a Ue”
Link 
La Merkel all'Europa: “Preparatevi a cedere la sovranità"
Link 
Mattarella: “Cedere sovranità alla Ue”. E vede Draghi
Link 
Europa, Boldrini: bisogna fare l’ultimo miglio, bisogna cedere sovranità
Link 
Europa, la Merkel tira dritto: “Aiuti solo in cambio di rigore e cessione di sovranità economica a Bruxelles”
Link 
Merkel apre all'Europa: dobbiamo essere pronti a cedere sovranità nazionale
Link 
Merkel: cedere sovranità nazionali a lobby private. La crisi come strumento di distruzione democratica di massa
Link 
Da cui deriva (dualità, suddivisione, etc.):
Dai leader Ue a Versailles sì all'Europa a due velocità
Link 
Fai attenzione, però, a questo monito (che, in assenza di un atteggiamento diverso, verrà ben preso risucchiato nell'assieme):
Fedriga: basta sovranità all'Europa, prima diritti cittadini.
 "Non serve mago Merlino per capire che dobbiamo cambiare strada. La priorità non può più essere quella di tutelare a prescindere l'istituzione europea...".
Massimiliano Fedriga
Questa non è “politica” e non è nessun tipo di anti…”.
Questo è simbolismo sostanziale frattale espanso, estratto grazie alla “formula”:
un nuovo ciclo di sottodominante
è la “nuova” auto celebrazione del momento di “è già successo”.
Un altro “giro di vite”, tra l’altro.
Collaborare è, dunque:
“Fare…” qualcosa.
Passando, prima, dalla necessaria fondamenta portante e centrale della “teoria”:
laddove
la teoria è “già” un Fare.
Ora, la teoria esiste già:
la collaborazione
espande (completa) la teoria
trasformandola in realtà manifesta (dalla realtà potenziale).
Per evitare ogni incomprensione:
nella “formula”
 è contenuta la particella “giustizia ad angolo giro”.
Ok?
Questo significa che per nessun motivo ed in nessun “caso”, potrà esistere giustizia di parte.
Questo tiene alla larga “nuovo” potenziale sottodominante e… “cani sciolti vari”.



  
Astenersi, insomma, perditempo…
“Fai…”.
    
 
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2017
Bollettino numero 2021
 

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