Jacques Attali ed Emmanuel Macron
Da marxista potenziale elettore della
"fascista" Le Pen mi sento come un disperato zelota nella fortezza di
Masada.
È un discorso davvero difficilissimo, quello
che mi appresto a fare, ma ho sempre creduto nella chiarezza delle idee, nella
nettezza e ho sempre detestato l'ambiguità del vigliacco.
Io
se fossi francese voterei Marine Le Pen. La voterei da marxista senza se e senza
ma.
Ve lo dico nettamente. Spero che abbiate la bontà di seguirmi in queste poche
righe certamente non esaustive e non esplicative di quel che è davvero un
travaglio interiore.
Ieri Papa Francesco ha fatto un'esternazione criptica e allo stesso tempo
emblematica sulle elezioni francesi: «So che una candidata è di destra e
conservatrice. L'altro non so chi sia né da dove viene». Ora, ovviamente Jorge
Bergoglio sa fin troppo bene da quale milieu
culturale provenga Macron; probabilmente nella sua logica (è pur sempre il
Papa!) ritiene che provenga direttamente dall'Inferno.
Emmanuel Macron è figlio diretto del
costruttivismo e del post moderno, valori che ha profondamente introiettato e
che fanno parte pienamente della sua traiettoria di vita, sia quella ufficiale sia
quella "segreta". Nulla da dire - ci mancherebbe - sulle sue scelte
personali, ma molto da dire sulle sue scelte valoriali e sull'impostazione
culturale di cui è figlio.
L'ho detto in tutte le salse anche su questi
schermi, il costruttivismo - o meglio l'impostura
costruttivista - è l'avversario
più subdolo e potente di Karl Marx,
quello che più potentemente ha annullato le categorie di Marx - cioè oppressi e oppressori, sfruttati e
sfruttatori - per sostituirle, appunto con un lavoro di decostruzione - con le categorie post moderne maschi/femmine
(nell'accezione culturale della dicotomia), etero/gay, bianchi/neri e chi più
ne ha ne metta. Il giochino può continuare all'infinito mettendo il velo di
Maya alle categorie marxiane che mostrano il volto mostruoso del capitalismo.
Macron ha come padre spirituale l'economista Jaques Attali, ben più di un
economista, un filosofo, un sociologo, un illuminato (o un ottenebrato, a
seconda dell'ottica con la quale lo si vuole guardare), un visionario che
guarda lontano e che allo stesso tempo disegna il futuro. Ma quale futuro disegna Attali? Lascio a
lui la parola così come l'ha pronunciata in un intervista a la Repubblica del 19 Agosto 2014:
«La riproduzione
diventerà compito delle macchine, mentre la clonazione e le cellule staminali
permetteranno a genitori-clienti di coltivare organi a volontà per sostituire i
più difettosi. Un bambino potrà essere portato in grembo da una generazione
precedente della stessa famiglia o da un donatore qualsiasi, e i figli di due
coppie lesbiche nati da uno stesso donatore potranno sposarsi, dando vita a una
famiglia con sole nonne e senza nonni. Molto più in là, i bambini potranno
essere concepiti, portati in grembo e fatti nascere da matrici esterne, animali
o artificiali, con grande vantaggio per tutti: degli uomini poiché potranno
riprodursi senza affidare la nascita dei propri discendenti a rappresentanti
dell'altro sesso; delle donne poiché si sbarazzeranno dei gravi del parto».
Un mondo ai miei occhi distopico, il trionfo
di Hitler e Mengele sebbene in divisa da SS color rosa.
Il discorso sarebbe lunghissimo e certamente
non adatto a questi schermi. Pongo l'accento solo su quel
"genitori-clienti" che sottintende la nascita (già è nato per la
verità) di un mercato della vita,
ovviamente per ricchi.
Inutile sottolineare l'accento sull'eugenetica degli uomini sani che
attingono organi (evidentemente espiantati da uomini "inferiori" da
usare come miniera).
Potrei aggiungere che le donne che mettono al mondo gli
uomini "giacimento di organi" saranno povere e che i beneficiari dei
trattamenti saranno i figli di chi se lo può permettere.
Inutile dire che questo è il trionfo del dottor Mengele. Evito di
aprire il discorso sugli archetipi psicologici dell'uomo occidentale
ricco...sono gli stessi dei nazisti: vogliamo scommettere che i figli
"ordinati e fatturati" saranno di pura razza ariana?
Un discorso raggelante quello di Attali.
Basta dire che tratteggia un nuovo capitalismo dove i ricchi saranno non solo
ricchi ma la razza superiore teorizzata
da Hitler e Mengele.
Voi direte che questa è solo la visione di un
pazzo? No mi spiace, Attali non è un pazzo ed è inserito in una corrente
culturale fondamentale: il post moderno.
Da dove traggono origine tante visioni, dal Manifesto Cyborg di Donna J. Haraway (peraltro fatto studiare in quell'ignobile
postribolo capitalista noto come Università di Harvard), le ideologie sul gender,
il suprematismo femminista (quello
che io non troppo amichevolmente chiamo nazi-femminismo) e tante altre cose,
diverse ma tutte unite dal filo conduttore di usare il corpo umano, la Vita
come occasione di business - ultima frontiera - per il capitalismo morente e in crisi.
Per tutto questo io non voterei mai, mai, mai
e poi mai Macron che è figlio diretto (consapevole o inconsapevole non mi frega
nulla) di questa visione distopica nella quale si sta trascinando il mondo.
Il voto alla Le Pen può essere utile? Temo di
no. Forse lei è cosciente dell'importanza della partita che si sta giocando in
Francia (sicuramente ne è cosciente Jorge Mario Bergoglio). Una partita dove le questioni legate all'Euro, ai parametri di Maastricht e alla
regolamentazione dell'immigrazioni sono cose minimali.
Sicuramente l'importanza della partita non è
compresa dagli elettori della Le Pen che sono all'oscuro anche perché perfino i
candidati non ne parlano per non spaventare la gente.
Ma poco importa, i nuovi nazisti, i discepoli
di Hitler e Mengele mascherati da "buoni" vanno fermati a tutti i
costi.
Quale sarebbe in tutto questo il compito dei marxisti veri? Quello di
aprire il dibattito sugli sviluppi del nuovo capitalismo nascente
contrapponendo le vecchie (ma attualissime) categorie marxiane all'impostura
post-moderna e costruttivista.
Ovviamente nessuno lo farà né sotto l'aspetto
economico né tantomeno su quello filosofico. Per questo mi sento come uno
zelota nella fortezza di Masada sotto assedio romano.
Giuseppe Masala
fonte: http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=127774&typeb=0¯on-il-vero-neonazismo-e-rose
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