Si tratta, quindi, di una misura “largamente universalistica” e andrebbe in direzione “dell’equità” perché supererebbe l’attuale “paradosso del nostro welfare che non copre la fasce più povere, il lavoro autonomo e gli incapienti”…
Link
“Qua, così” non esiste, in nessun “caso”, alcun paradosso.
Semmai, è intuibile solo il più retorico:
“Senza responsabili apparenti. Anzi, solo con responsabili apparenti…”.
Paradosso di SPS
Questa sottile “osservazione” è un mondo nel mondo, nonché un modo nel modo.
Se hai necessità di chiariment3... non ti è chiara la “teoria” espressa da/in questo spazio (potenziale). Nell'occasione, puoi sempre chiedere un approfondimento (dato che i “canali” non mancano e sono sempre aperti, condivisi e disponibili).
Dunque, quando il “caso non esiste (poiché, nulla è lasciato al caso)”, di conseguenza… non esiste nemmeno nessun paradosso, nella sostanzialità “qua, così”.
Il paradosso appare solo quando l’osservazione viene condotta (“è”) da una portante centrale (ad esempio) by la “formula”, che evidenzia e rileva il Paradosso di SPS (qualcosa che prende tutt3 in considerazione; compresenza immanifesta dominante e giustizia ad angolo giro ricomprese).
Questo spazio (potenziale) non è ancora aggiornato e, forse, non lo sarà mai.
Chi vivrà, vedrà.
L’effetto collaterale è quello di “risultare ostico (quasi incomprensibile per la globalità)”. È nella fase progettuale, tale aggiornamento. Tutto nella mente. Ma… per qualche motivo causale, non riesce a “vedere la luce”.
I giorni passano. Il tempo trascorre. L’età avanza. Il ritmo viene interrotto perlomeno ad ogni “fine di ottava”.
Si potrebbe assumere che “ogni fase della giornata di 24 ore, sia un immane disegno atto ed adatto a creare ed alimentare auto disinnesco”. Si potrebbe dire e, infatti, viene “detto (scritto)”.
Sì, perché è così. Qualcosa che nella “tradizione del lavoro (e della buona volontà)”, non può essere compres3, se non inquadrandol3 dalla analoga prospettiva e nel relativo solco d’aratro. Ergo:
se l’aggiornamento (o qualsiasi altr3 “cosa”) non c’è
è solo perché 1) non c’è la volontà, 2) non c’è la voglia di… 3) non c’è nulla, dietro.
Cioè, la
responsabilità del non accaduto è sempre (sempre) a carico della parte
più esposta al pubblico giudizio o, di più, alla completa indifferenza
generale.
Certamente, perché “non credi di vivere in una trama tanto complessa da essere, eventualmente, narrabile in un film. In una di quelle produzioni che ti piacciono tanto e che, nel distacco più totale, ‘ti dicono tutto… tanto non lo prendi mai in seria considerazione’”.
Se l’aggiornamento non arriva è perché viene impedito.
In quale maniera? Ambientalmente.In una maniera anticonvenzionale, ossia, a pieno… convenzionalmente.
Come al solito, gli “angoli” dai quali inquadri la situazione “qua, così” si sommano ad hoc e moltiplicano, sottraggono e/o dividono (esponenzialmente) il quadro ottico sensibile della situazione stessa.
Allora, l’espressione del linguaggio usat3, incarna – allo stesso tempo/modo – la medesima “radiazione”, che altro non è che:
segnale portante modulato in dominanza
e
segnale portante modulato by la “formula”
oltre a miliardi e miliardi di segnali portanti modulati giurisdizionalmente e non aventi la grande concentrazione di massa, necessaria per fissarsi indelebilmente nello strato di convenzione/convinzione “qua, così”.
Ogni oggetto/soggetto fa da corpo auto riflettente,
contribuendo a generare “rumore di fondo” e, cosa più centrale e
portante, “campo sensato per la comunicazione AntiSistemica (organizzata
attraverso il segnale di clock, dominante/sottodominante/massivo, con le ultime due parti, nella situazione più totale di resa inconscia).
Da “lì” deriva la presa d’atto, soprattutto compresente nel pensiero orientale, che:
l’umanità dorme, è addormentata, sogna e… vegeta, tanto distante da sé, quanto vicina al "campo magnetico (frattale espanso)" dominante.
Infatti, la vicinanza ad una fonte di simile induzione, crea auto induzione, in maniera direttamente proporzionale alla "distanza".
E, non visto che, tale distanza è, maggiormente e principalmente, una vibrazione (frequenza) allora significa che la portante AntiSistemica è avio diffusa ovunque “qua, così”.
Non a caso, questo spazio (potenziale) ha già, da molto tempo, concluso che “è l’ambiente intero ad essere, ormai, ‘tossico per l’umanità’”, ossia, in grado di auto mantenere lo status quo nella modalità “sempreverde”.
E questa è la migliore “strategia”, per non risultare nemmeno esistente la “strategia” stessa, alias:
la compresenza (immanifesta) dominante.
Tale immanifestazione è apparente, dato che – all'opposto – la manifestazione è globale (e “palpabile” attraverso una configurazione atteggiamento, ad esempio, by la “formula”).
Ok?
Il “tuo” silenzio la dice tutta.Più di un rumore assordante. Più di centinaia di commenti dimostranti. Il “tuo” silenzio è il “ping” perfetto.
Nonché la risposta frattale espansa più potente che possa manifestarsi. Per cui, grazie per questa “tua” collaborazione.
Nulla di tutto questo, andrà perduto.
Tutto verrà versato nella situazione, facendo addirittura la differenza. Perché “c’è silenzio e silenzio”. E in questo spazio (potenziale) è stata ricordata l’arte più originale che esiste:
la capacità originaria, autentica
di… accorgersi della ragione fondamentale
anche quando ess3 non deriva direttamente da te
mentre ti sei “addormentat3 ‘qua così”
sognando di correre dalla mattina alla mattina, senza fine di continuità (con certamente una ragione fondamentale).
Non si butta via niente, nemmeno “qua, così”. Come, del resto, la fine che fa il maiale, t’insegna a livello di simbolismo sostanziale frattale espanso.
Allo stesso modo, anche il “silenzio” è informazione e può essere rielaborato attraverso "algoritmi" che, ora, non ti sembrano nemmeno proponibili sensatamente, secondo quella logica convenzionale che pretende di frustare la “bestia” per farla correre di più o, viceversa, che la stringe al collo allorquando deve rallentare e/o fermarsi, trainando sempre (sempre) il “proprio” carico di dipendenza, conseguenza, ”debito o peccato”, etc.
Non esiste alcun paradosso “qua, così” se non “la madre di tutti i paradossi”:
“Senza responsabili apparenti. Anzi, solo con responsabili apparenti…”.
Paradosso di SPS
Questa massima è un labirinto, dal quale riesci solo se (se):
ricordi la “chiave” per l’interpretazione della massima stessa
che “è”, a ragion non veduta, la tua stessa “natura (nel senso di origine autentica e potenziale)”.
Il linguaggio confonde, ma permette la comunicazione.
Quale tipo di comunicazione?
Quella che confonde, ma funziona solo da un “senso (unico) dominante”.
Ossia, che crea confusione, dubbio, smarrimento, etc. organizzat3 (che serve proprio per il funzionamento del livello superiore, nel senso di “a monte”, fondamentale e precedente la dualità causa/effetto).
Immagina, allora, questo:
si dice che la scienza deviata si concentra (lavora) solo sugli effetti e non sulla causa
motivo per il quale, la scienza deviata si muove per – invece – dimostrarti che non è vero
ma
passa completamente sottobanco che
causa ed effetto non sono ragione fondamentale.
Perché da
“buona” sottodominante, la scienza è convinta di lavorare sulla causa,
omettendo inconsciamente di indagare sulla ragione fondamentale.
Il che significa che “qua, così”, oltre alla dominante, tutt3 il resto sopravvive nella sensazione apparente (anche se fisica) di “essere sul pezzo”, senza per/con questo esserlo minimamente, se non (se non) abbracciando la configurazione atteggiamento (ad esempio) by la “formula”.
Infatti, a quel “punto”, tutt3 può – allo stesso tempo – rappresentare e svelare l’arcano della compresenza immanifesta dominante, che non è un paradosso ma è “solamente” la ragione fondamentale, il motivo, il filo smarrito della trama nella trama, etc.
L’ambiente è irraggiato totalmente di “segnali”.
Fra questi, gerarchicamente, c’è anche quello della memoria frattale espansa:
“il filo del discorso”.
Laddove, nella gerarchia, questo segnale – comunque – ha sempre (sempre) il potenziale di emergere alla tua decodifica, allorquando tu riesci e ricordi consapevolmente che è sempre (sempre) possibile, poiché sempre (sempre) potenziale…
NanoRacks realizza un modulo airlock commerciale per la Iss.
NanoRacks lavorerà al fianco di Boeing per la costruzione ed installazione del primo modulo airlock commerciale che verrà agganciato al segmento statunitense della Stazione Spaziale Internazionale (Iss).
Un progetto da ben 15 milioni di dollari.
Per
coloro i quali non lo sapessero, un airlock è una “camera di
equilibrio” che permette il passaggio di persone e materiali tra due
ambienti. In questo caso i due ambienti sono la Iss e lo spazio.
Nel maggio del 2016, NanoRacks e Nasa hanno firmato lo Space Act Agreement per l’installazione del suddetto airlock a bordo della Iss.
Il modulo dell’azienda americana sarà sia un componente commerciale, destinato al cargo, a bordo della Stazione Spaziale, sia un modulo in grado di essere rimosso dalla stessa ed utilizzato su una futura piattaforma commerciale spaziale…
“Questa collaborazione è un passo importante verso un utilizzo sempre più commerciale della Iss” ha dichiarato Mark Mulqueen, Iss Program Manager di Boeing.
Le opportunità commerciali
attraverso l’uso di un airlock vanno dal rilascio in orbita di Cubesat
ed altri carichi utili per svolgere attività esterne alla Stazione di tipo commerciale e di ricerca scientifica, fino ad una vasta gamma di servizi aggiuntivi per soddisfare le richieste dei clienti della Nasa ed il crescente settore.
Per quanto riguarda il rilascio in orbita dei Cubesat, NanoRacks ha progettato un dispenser, Haybale, per piccoli satelliti in grado di immettere in orbita 192 Cubesat alla volta.
Dopo che l’airlock è configurato, viene depressurizzato e sigillato. Successivamente, un braccio robotico della Stazione afferra il componente Haybale e lo porta fuori dal veicolo. Questo rilascia una coppia di Cubesat alla volta, fino a che tutti non sono stati immessi in orbita.
Attualmente,
l’unico airlock installato sulla Stazione Spaziale Internazionale è il
giapponese Kibo Airlock. Le dimensioni di questo componente, però, sono
abbastanza ridotte; infatti il modulo giapponese è in grado di
accogliere elementi grandi, al massimo, quanto un piccolo frigorifero.
Al contrario, l’airlock di NanoRacks sarà ben cinque volte più grande in termini di capacità. Il nuovo modulo avrà la forma di un mezzo cilindro con un diametro di circa 2 metri e lungo 1.8 metri…
“Questo progetto rappresenta un passo enorme per la Nasa e per il programma spaziale degli Stati Uniti d’America nel creare un mercato commerciale in bassa orbita terrestre e NanoRacks è orgogliosa di essere leader in questa prestigiosa impresa”.
Il
team di NanoRacks, guidato da Brock Howe, supervisionerà la gestione
del progetto, la progettazione dell’avionica, la sicurezza, le
operazioni, la qualità, la formazione degli equipaggi, l’assemblaggio
finale, l’integrazione e il test del componente.
Secondo lo stesso Howe:
dopo la produzione di diversi carichi utili commerciali di successo, il modulo airlock rappresenta lo step successivo per NanoRacks. Questo modulo fornirà una vasta gamma di funzionalità per i nostri clienti ed incrementerà notevolmente l’utilizzo commerciale della Stazione.
NanoRacks
lavorerà anche con Ata Engineering Inc, un’azienda di San Diego, la
quale si occuperà delle analisi strutturali e termiche e dei servizi di
test e supporto.
L’airlock
dovrebbe essere installato nel 2019 sul modulo Tranquility, dove
attualmente troviamo Beam, il modello abitativo espandibile nello
spazio. Sia Beam che la camera di compensazione di NanoRacks sono la
rappresentazione di come la Iss stia subendo una svolta nel suo
utilizzo, mettendosi sempre più a disposizione delle imprese private per
scopi commerciali.
costruzione ed installazione del primo modulo airlock commerciale che verrà agganciato al segmento statunitense della Stazione Spaziale Internazionale (Iss)
questa collaborazione è un passo importante verso un utilizzo sempre più commerciale della Iss
una vasta gamma di servizi aggiuntivi per soddisfare le richieste dei clienti della Nasa
questo progetto rappresenta un passo enorme per la Nasa e per il programma spaziale degli Stati Uniti d’America nel creare un mercato commerciale in bassa orbita terrestre
questo modulo fornirà una vasta gamma di funzionalità per i nostri clienti ed incrementerà notevolmente l’utilizzo commerciale della Stazione
sia Beam che la camera di compensazione di NanoRacks sono la rappresentazione di come la Iss stia subendo una svolta nel suo utilizzo, mettendosi sempre più a disposizione delle imprese private per scopi commerciali…
Il termine “commerciale” lo hai notato?
Bene. Allora (domanda sensoriale by la “formula”):
che cosa significa?
modulo airlock commerciale
che verrà agganciato al segmento statunitense della Stazione Spaziale Internazionale
questa collaborazione
soddisfare le richieste dei clienti della Nasa
creare un mercato commerciale in bassa orbita terrestre
l’utilizzo commerciale della Stazione
mettendosi sempre più a disposizione delle imprese private…
Ma e, ancora ma (ma):
Nasa presenta il budget 2017.
Presentato al Congresso degli Stati Uniti il budget Nasa per il 2017. Prevede finanziamenti per 19 miliardi di dollari, con un decremento di 300 milioni sul 2016…
Link
Dove si cela la sostanza, che i termini “commerciale e privato” auto indicano in “buona sostanza”?
La Nasa chiede denaro, per finanziarsi, allo Stato.
Lo Stato, allora, finanzia l’impresa, facendola passare per qualcosa d’altro, rispetto a quello che “è” (commerciale e privata).
Di conseguenza, puoi ricordare cosa “è” lo Stato:
una interfaccia per drenare risorse pubbliche (“finanziare”)
alla Massa
senza che questa se ne accorga.
Una sorta di “estorsione”.
Di più, perpetrata e perpetuata ai danni di una “umanità resa non in grado di intendere e di volere”, che – non evidentemente ma evidentemente – sopravvive nell'intenzione di un “tutore”, che è apparentemente lo Stato (quella sorta di strato materiale, che conduce le operazioni “facendo le veci di… nel nome di…”).
Qualcosa che non puoi dimostrare, ovviamente. Perché la “legge” protegge lo status quo “qua, così”.
Infatti:
l’hai, forse, descritta tu, la legge? No. E allora?
La legge ti delimita, auto definisce e regolamenta, auto disinnescandoti.
E, in pratica, ti ritrovi – senza saperlo – con le mani legate e “collegate a…”.
Da te passa, comunque, il segnale portante AntiSistemico:
impedire il tuo attraversamento (ed espansione del segnale stesso) è quanto di più sovrano tu possa mettere in atto
una situazione motoria benefica a lungo raggio e globalità.
Un buon punto d’innesco, per…
Lo Stato è il “Cavallo di Troia”. Serve. Ma non esiste. O esiste solo se lo auto ammetti, mentre – allora – ti auto annette a sé, trasformandoti in “parte della nave (ambiente)”.
“Fingi per non sembrare diverso…
Mento a me stesso per sentirmi meglio…
Devo credere ad un mondo fuori dalla mia mente. Devo convincermi che le mie azioni hanno ancora un senso. Anche se non riesco a ricordarle. Devo convincermi che quando chiudo gli occhi, il mondo continua ad esserci…
Tutti abbiamo bisogno dei ricordi che ci rammentino chi siamo. Io non sono diverso. Allora… A che punto ero?...”.
Memento
Allora… a che punto sei, “qua, così”?
Tutto è sensato e non paradossale, causale e persino logico (ma solo se…).
Ormai, le cimici sono nella maggioranza di "origine cinese (quelle marroni)" anche in Italia:
è un caso che il “grossista” Cina, da decenni, “esporti beni globalmente”?
No.
E da grande concentrazione di massa (sottodominante) l’ambiente ne raffigura a livello frattale espanso, la piena portata... a livello di simbolismo sostanziale frattale espanso:
sì, anche la “natura” fa parte della risposta ambientale
essendo la natura, una creazione (dunque) artificiale
una parte della lavagna, nella lavagna o, meglio, della/nella “Caverna”.
Puoi trovare, da te, anche pappagallini colorati dei caraibi, ma non nella quantità del “mezzo materiale” cimice (che come ben sai, sono a milioni se non di più).
La risposta ambientale è sempre sensata e proporzionale, anche se attraverso funzionamento sottile che, spesso, ti spiazza... dato che non sei avvezz3 al riconoscimento frattale espanso…
Piccolo e/o grande non costituiscono nessun riferimento certo, se (se)… non ricordi il termine di paragone e di contrasto, fondamentale, “a monte” di tutt3 “qua, così”.
“Fai…”.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2017
Bollettino numero 2025
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