E’ partita in Commissione Igiene e Sanità del Senato l’esame del Ddl 2679 sull’obbligatorietà dei vaccini, recante “Disposizioni per la reintroduzione dell’obbligatorietà delle vaccinazioni per l’ammissione alle scuole di ogni ordine e grado“.
Il provvedimento, spiega il Codacons in una nota, mira a reintrodurre
“il requisito necessario per l’accesso ai servizi educativi pubblici e privati e alle scuole di ogni ordine e grado, statali, paritarie e degli enti locali, l’aver assolto agli obblighi vaccinali previsti dalla normativa vigente“,
venuto meno con il decreto del Presidente della Repubblica 26 gennaio 1999, n. 355.
Una norma che, tuttavia, vede la netta contrarietà del Codacons, pronto ad aprire una battaglia legale in caso di approvazione del Ddl.
“Abbiamo scritto oggi alla 12ª Commissione permanente Igiene e Sanità del Senato chiedendo di bocciare il disegno di legge – spiega il presidente Carlo Rienzi – Ciò non perché siamo contrari ai vaccini, che anzi riteniamo assolutamente indispensabili, ma perché l’obbligo di vaccinazione come requisito per accedere alle scuole si tradurrebbe, allo stato attuale, in una violenza e in un abuso nei confronti delle famiglie“.
“In Italia infatti non è possibile per le famiglie ricorrere alle sole 4 vaccinazioni obbligatorie per legge, poiché non è reperibile sul mercato il vaccino antidifterico in forma singola – prosegue Rienzi – Il requisito della vaccinazione per la frequentazione di scuole e asili costringerebbe così i genitori a somministrare ai figli il vaccino esavalente, senza alcuna possibilità di scelta e nonostante tale vaccinazione contenga due vaccini facoltativi che, secondo gli stessi giudici italiani, in nessun caso possono essere imposti alle famiglie“.
Per tale motivo il Ddl all’esame del Senato è di fatto inapplicabile, circostanza che ha portato oggi il Codacons a scrivere alla Commissione Sanità chiedendo di bocciare la norma.
I vaccini obbligatori per Legge sono 4 [quattro!!!]
Salvo qualche rivoluzione sanitaria
impostata da qualche improvvisato dittatore, di cui al momento potremmo
tracciarne l’identikit di partito, anche se a taluni non piace
ricordarlo, le vaccinazioni obbligatorie di Legge per tutti i nuovi nati in Italia sono:
- vaccinazione contro la difterite – resa obbligatoria con la Legge 6/6/1939 n. 891, cui hanno fatto seguito le Norme per l’attuazione. Questa vaccinazione è compresa nel PNPV 2017-2019.
- vaccinazione contro il tetano – resa obbligatoria con la Legge 5/3/1963 n. 292, seguita dal Regolamento di esecuzione del 7/9/1965. La Legge è stata successivamente modificata più volte: 20/3/1968 n. 419; DM 22/3/1975 e DM 16/9/1975. Le ultime modifiche sono state apportate col DM 7/4/1999, con la Circolare Ministeriale 7/4/1999 n. 5 e con il DPR 7 novembre 2001 n. 464. Questa vaccinazione è compresa nel PNPV 2017-2019.
- vaccinazione contro la poliomielite – resa obbligatoria con la Legge 4/2/1966 n. 51; successivamente fu emanato il DM 25/5/1967, relative alla quantità e al tipo di vaccino da impiegare in quel momento [vaccino OPV Sabin]. Per i soggetti che presentarono controindicazioni venne poi indicata la somministrazione del vaccino IPV Salk, secondo il DM 25/11/1982 e il DM 19/4/1984. Con il DM del 18 giugno 2002 si passò alla schedula con 4 dosi di vaccino IPV. Questa vaccinazione è compresa nel PNPV 2017-2019.
- vaccinazione contro l’epatite virale B – resa obbligatoria [per corruzione!!!] con la Legge 27/5/1991 n.165, seguita dal Protocollo emanato col DM 3/10/1991. Questa vaccinazione è compresa nel PNPV 2017-2019.
Sono numerosissime le segnalazioni da
parte dei genitori di bambini in età pediatrica che lamentano di essere
costretti a praticare ai propri figli un vaccino esavalente pur avendo
deciso di sottoporre i piccoli alle sole quattro vaccinazioni obbligatorie per Legge,
poiché non sono disponibili presso le ASL di riferimento i singoli
quattro vaccini dei previsti obbligatori: antidifterico, antitetanico,
antipoliomelitico, anti epatite b.
Presso le ASL e i centri di vaccinazione pediatrica sono somministrati routinariamente due vaccini esavalenti:
- il più utilizzato è nominato Infanrix Hexa, prodotto e commercializzato dalla GlaxoSmithKline [contiene le quattro vaccinazioni obbligatorie per legge – D.M. 7 aprile 1999 “Nuovo calendario delle vaccinazioni obbligatorie” – ovvero antidifterico, antitetanico, antipoliomelitico, anti epatite b, e due facoltative, ossia antipertossico e anti haemophilus influenzae tipo b];
- il nuovo vaccino esavalente nominato Hexyon, prodotto e commercializzato dalla Sanofi [contiene le quattro vaccinazioni obbligatorie per legge – D.M. 7 aprile 1999 “Nuovo calendario delle vaccinazioni obbligatorie” – ovvero antidifterico, antitetanico, antipoliomelitico, anti epatite b, e due facoltative, ossia antipertossico e anti haemophilus influenzae tipo b], è tra l’altro un farmaco sottoposto a monitoraggio addizionale.
Tutto ciò è conseguenza della
impossibilità di vedersi somministrare unicamente e singolarmente i
quattro vaccini obbligatori per Legge, in considerazione del fatto che
attualmente manca in commercio uno dei quattro vaccini obbligatori,
ossia il vaccino singolo antidifterico.
In Italia, in sostanza, il vaccino pediatrico antidifterico non esiste in formulazione monovalente, esiste solo combinato con altri vaccini nella formulazione:
- trivalente [difterite, tetano e antipertosse acellulare – DTPa],
- tetravalente [difterite, tetano, antipertosse acellulare, antipolio inattivato – DTPa IPV],
- esavalente [difterite, tetano, pertosse acellulare, antipolio inattivato, haemophilus influenzae tipo b, epatite B – DTPa IPV EpB HIB].
Come si può notare, sia la formulazione trivalente che tetravalente comunque non copre le 4 vaccinazioni obbligatori per Legge.
L’indisponibilità del vaccino singolo antidifterico è certificata dall’attività investigativa dei NAS
Come certifica un corposo comunicato stampa del Codacons Nazionale
inviato a tutte le sedi Regionali dell’associazione a tutela dei
consumantori, l’indispoinibilità del vaccino monovalente anti-difterite è
ampiamente dimostrata da una lunga e complessa attività investigativa
dei NAS. In particolare:
Verbale di accertamento ed acquisizione Documentale – ex art 357 cpp, eseguito presso il Dipartimento di prevenzione dell’ASL TO1 e direttore della S.C. Igiene e Sanità pubblica del 14.10.2014, da cui si legge:
al punto 5 “Questo servizio non è in grado di somministrare le quattro vaccinazioni obbligatorie in unica somministrazione”;
al punto 6 “Nel
caso di richiesta specifica avanzata dal genitore della somministrazione
dei 4 vaccini ancora obbligatori, questo servizio non è in grado di
somministrare il vaccino contro la difterite perché non esiste in
commercio”;
Richiesta di archiviazione della Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Bologna del 10/09/2016 da cui si legge:
“Gli accertamenti esperiti dai NAS di Bologna hanno appurato che in Italia non è disponibile il singolo vaccino contro la difterite che invece è contenuto all’interno dell’esavalente”.
Ed ancora. E’ confermata dallo stesso Ministero della Salute, nella nota prot. n. 0002807-31/01/2014-DGPRE-COD UO-P, avente ad oggetto: “carenza vaccino antidifterico pediatrico”, nella quale si legge:
“La non disponibilità dell’offerta della vaccinazione antidifterica, prevista per legge, senza l’associazione con altri vaccini, rappresenta un ostacolo per il completamento delle vaccinazioni dell’infanzia per i bambini, i cui genitori accettano esclusivamente la somministrazione di vaccini per i quali è previsto un obbligo normativo”.
E risulta anche dalle recenti dichiarazioni del Ministero della Salute ai NAS Torino, nota prot. 0031759-14/11/2016-DGPRE- DGPRE-P, avente d oggetto: “Indagine di P.G. delegate”, in cui, al punto 5 “Quali possibilità per il genitore che sceglie di non somministrare l’esavalente” si legge:
Pertanto, la situazione ad oggi è questa: impossibilità per i genitori di osservare l’obbligo vaccinale, almeno dal 2013 !!!“Attualmente, a causa di una persistente situazione di carenza del vaccino monovalente antidifterico pediatrico – il cui produttore in Europa è lo Staten Serum Institute, in Danimarca – che si è venuta a creare nell’autunno 2013, per il genitore che decide di sottoporre il proprio bambino alle sole vaccinazioni obbligatorie, è possibile la somministrazione dei vaccini contro polio, tetano e epatite B, ma non di quello contro la difterite”.
Qualcuno potrà anche contestare che il Ddl tende a rendere obbligatorie anche le cosiddette vaccinazioni raccomandate [o facoltative che dir si voglia] secondo la “normativa vigente“.
Orbene, il Piano Nazionale Vaccini non ha
effetto vincolante di Legge in quanto trattasi di pura offerta di
mercato sanitario e come tale, ciò che viene offerto, può essere
rifiutato. Altrimenti dovremmo considerare obbligatori anche i vari
screenings che vengono, per l’appunto, “offerti” dalle varie ASL
territoriali. E chissà poi come la prenderebbero gli over-65 che saranno
obbligati a subire vaccinazioni antinfluenzali e antipneumococciche.
In pratica, per rendere obbligatorie
tutte le vaccinazioni racchiuse nel Piano Nazionale Vaccinazioni
dovrebbero essere attivati percorsi legislativi specifici per ogni
singola vaccinazione inclusa nel pacchetto, come è stato per le attuali 4
vaccinazioni obbligatorie di Legge.
L’Unione Europea, pur consigliando gli Stati di dotarsi di vaccini non ne prevede l’obbligo.
E sul punto gli
Stati sono divisi: in alcuni Stati alcune vaccinazioni sono obbligatorie
[Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Croazia, Francia, Grecia, Italia,
Lettonia, Malta, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Ungheria],
mentre in altri non lo sono [Austria, Danimarca, Estonia, Finlandia,
Germania, Irlanda, Islanda, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia].
Che facciamo con i turisti provenienti da
altri Stati? Chiediamo i certificati vaccinali alle frontiere di terra,
di mare e di aria? Qui stiamo scadendo nel ridicolo.
Dando infine uno sguardo alla giurisprudenza sul tema, il quadro che ne esce è il seguente:
- non esiste sanzione né penale né amministrativa per i genitori che decidano di non vaccinare i figli;
- sono illegittime le misure coercitive indirette adottate da alcune ASL [sottrazione della potestà genitoriale, ricovero del bambino in istituto, o coercizione con l’intervento della forza pubblica];
- dal momento che esistono serie possibilità di effetti collaterali sulla salute del bambino, la scelta di vaccinare o no i figli spetta ai genitori, che devono dichiarare espressamente i motivi per cui intendono non sottoporre il figlio alla vaccinazione obbligatoria;
- il diritto di scelta è un diritto costituzionalmente garantito dall’articolo 32 della Costituzione, il quale al secondo comma afferma che: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.
In conclusione:
l’attuale quadro normativo prevede talune vaccinazioni obbligatorie ma
le stesse sono regolate da norme imperfette, ovvero prive di sanzioni e
di qualunque coercibilità. E il Ddl in fase di discussione è
ancor più folle e paradossale, palesemente dettato da interessi
lobbistici anziché di carattere sanitario.
L’obbligo è discutibile, perché mette in dubbio la necessità che per la somministrazione di un farmaco – ricordiamoci che i vaccini sono comunque dei farmaci – debba sottostare alla valutazione finale di un Medico, e non di altri [soprattutto se trattasi di politici palesemente ignoranti sul tema della farmacologia].
Pertanto, alla luce dei fatti, le
polemiche sollevate sono schizofreniche e le norme di cui tanto si
discute, sulla base degli effetti concreti che stanno producendo anche a
carico di medici che osano evidenziare le pertinenti criticità delle
vaccinazioni, assomigliano tanto a “finte raccomandazioni travestite da dittatura”.
fonte: https://autismovaccini.org/2017/05/02/vaccini-al-via-in-senato-esame-ddl-su-scuole-e-asili-codacons-chiede-di-bocciare-la-norma/
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