E così il tanto pubblicizzato summit della NATO a Varsavia si è finalmente svolto. È stato un successo totale, almeno per il fatto che l’esito ha corrisposto alle aspettative:
  • Poroshenko e Nadezhda Savchenko sono stati invitati e trattati come ospiti rispettati
  • La Russia è stata condannata per le sue “aggressioni” alla Georgia, alla Crimea e all’Ucraina
  • I Polacchi hanno ricoperto Varsavia di poster che dicevano “ACHTUNG RUϟϟIA”
  • I Paesi Baltici hanno avuto ognuno un battaglione della NATO per scoraggiare l’orso russo
  • La Russia è stata condannata per non aver rispettato l’Accordo Minsk II
  • È stata fritta abbastanza aria da far aumentare il riscaldamento globale di almeno 10 gradi
Francamente, non me la sento di commentare tutta questa idiozia. Inoltre, tutte queste pseudo-decisioni non sono mai state il vero scopo di questo summit. Il summit aveva un obiettivo completamente differente, e anche quell’altro obiettivo è stato raggiunto in pieno.

Il verso scopo del summit era costringere ogni leader politico occidentale a scegliere tra la realtà e l’ideologia. E hanno fatto tutti la scelta giusta, ovviamente. Hanno categoricamente rifiutato la realtà e hanno entusiasticamente abbracciato l’ideologia.

Ecco perché la Russia è stata accusata di non attenersi ad un accordo al quale non ha neanche partecipato.
Ecco perché la Russia è stata accusata di “aggressione” contro la Georgia anche se perfino l’UE ha concluso che la Georgia aveva iniziato la guerra.
Ecco perché è stata denunciata un’inesistente minaccia russa.
Ecco perché le forze armate russe sono state dichiarate impaurite da pochi battaglioni della NATO.
Ecco perché è stata denunciata l’invasione russa del Donbass.
Ecco perché il referendum in Crimea, legale al 100%, è stato completamente ignorato.
La determinazione unanime di tutti i leader occidentali ad ignorare la realtà e ritenere e proclamare fermamente e pubblicamente un’insensatezza ideologica come veritiera era, in realtà, l’obiettivo che ci si aspettava raggiungesse questo summit.

Gli Anglosionisti amano “mandare messaggi”, e qui sono stati inviati forti e chiari diversi messaggi.

Messaggio alla Russia: hai osato opporti a noi e pensi che essere nel giusto possa aiutarti. Bene, Russia, fottiti Russia, e si fotta la realtà! O sarai con noi (ovvero sotto il nostro controllo), o sarai trattata come un paria.

Messaggio al popolo europeo: che nessuno di voi consideri l’idea di sfidarci, vi stiamo mostrando un fronte unito. Unito dalla sovrastruttura parassita che domina l’UE per conto della locale élite compradore russa dell’1% e per conto dell’Impero Anglosionista. Perciò non pensate nemmeno di diventare liberi, indipendenti o qualsiasi altra insensatezza del genere. Noi gestiamo il pianeta, e voi obbedite.

Messaggio al resto del pianeta: non pensate nemmeno di unirvi o perfino di appoggiare la Russia, perché se farete così, vi spezzeremo come un fuscello. Noi gestiamo il pianeta e noi creiamo e distruggiamo chiunque.

Ultimo ma non meno importante,

Messaggio a loro stessi: noi siamo al potere, noi prevarremo, i Russi dovranno cedere, noi siamo invulnerabili.

Vorrei far presente che quest’ultimo messaggio potrebbe essere il più importante di tutti. Perché, ovviamente, i leader Anglosionisti hanno paura. Paura soprattutto della Russia, ma ancor più di quello che rappresenta la Russia. Hanno paura di un Dollaro che non è sostenuto da niente, non dal petrolio e nemmeno dalle portaerei della marina americana. 

Hanno paura della crescente comprensione del fatto che sempre meno persone là fuori hanno paura di loro. Hanno paura dei paesi come la Russia, l’Iran o la Cina, che osano apertamente dichiarare che seguiranno un altro modello economico e civile. Ma più di ogni altra cosa sono terrorizzati dalla crescente consapevolezza che “la loro stessa gente” (almeno in teoria) li odia e li disprezza.

La cosa più patetica di tutto ciò è come gli Anglosionisti stiano fraintendendo i Russi. Da un punto di vista culturale russo, tutto quello che hanno fatto l’Occidente e la NATO sono segni di debolezza. Perché un’alleanza forte avrebbe bisogno di impegnarsi in minacce senza senso (battaglioni della NATO o scudi antimissile)? Perché un’alleanza forte cercherebbe la sicurezza nei numeri? Perché una forte alleanza agisce come se in realtà non esistesse? 

Da un punto di vista russo tutto questo tintinnar di sciabole e protagonismo è in realtà una gigantesca ammissione di debolezza, e i Russi non sono affatto impressionati. E non temono di esprimere il loro compiacimento per quello che vedono come un patetico sfoggio di incompetenza da parte di una leadership occidentale incapace.

Questo non vuol dire che i Russi non siano preoccupati. Lo sono. Molto. Perché anche loro capiscono che nonostante tutta la patetica mancanza di visione politica e perfino di basilare professionismo, gli Anglosionisti sono ancora molto pericolosi. Non serve molta intelligenza per scatenare una guerra nucleare. 

Così anche se i Russi ora sono apertamente sprezzanti dell’Impero, capiscono comunque che è proprio l’inettitudine dell’Occidente che richiederà una tremenda dose di cautela e pazienza da parte della leadership russa per “far cadere con dolcezza” l’Impero senza scatenare una guerra nucleare planetaria.

Si potrebbe dire che la Russia tema la debolezza USA/NATO/UE molto più di quanto tema la forza di USA/NATO/UE.

Infine, molti Russi capiscono che la civiltà occidentale è screditata, moralmente in bancarotta e, fondamentalmente, morta come lo era la civiltà Sovietica a fine anni ’80. Non ci sono più “valori occidentali”, almeno non di una qualità diversa da quella oggetto di barzellette e sogghigni disgustati. Tutta la grande costruzione concettuale composta da nozioni come “democrazia”, “diritti umani”, “libertà”, “giustizia”, è crollata e ora è irreparabile. 

La buona notizia è che questo crollo non è definitivo, e proprio come la Russia alla fine ha riscoperto sé stessa dopo il 2000, così farà l’Occidente, sia negli USA che in Europa. Posso facilmente immaginare i popoli d’Occidente che alla fine tornano alle loro antiche radici storiche, ma lo faranno in un nuovo modo. Proprio come la Russia del 2000-2016 non è la Russia di prima del 1917, così il nuovo Occidente emergerà come qualcosa di nuovo, ma con radici nel lontano passato. Ma prima che questo accada l’Occidente dovrà subire un doloroso e pericolosissimo processo di disintegrazione simile a quello che ha attraversato l’Unione Sovietica più o meno tra il 1980 e il 2000.

Dmitry Orlov ha assolutamente ragione. Il collasso dell’Occidente è inevitabile, e lo studio del collasso dell’Unione Sovietica può dare molte lezioni interessanti.

Ma per adesso siamo bloccati nella nostra attuale realtà. Un mondo diviso in due, con, da una parte, un morente, deludente e debole Impero e, dall’altra, più o meno il resto del genere umano. In questo mondo morente ed instabile, il summit della NATO a Varsavia ha avuto più o meno lo stesso ruolo del XXVI Congresso del Partito Comunista dell’Unione Sovietica nel 1981: un toccante sfoggio di unità di fronte ad un inevitabile collasso.

Se ricordiamo quello che è accaduto all’URSS e alla Russia nei seguenti due decenni, possiamo solo concludere che stiamo per entrare in un difficilissimo e pericoloso periodo della storia.

Il Saker

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Articolo del Saker pubblicato su Thesaker.is il 10 Luglio 2016.
Traduzione in Italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.it