Dr. F. A. Popp: “Le persone in salute emettono fotoni coerenti”
Il Dr. Fritz-Albert Popp, un pioniere
nella ricerca sui biofotoni e sul loro ruolo nella comunicazione
cellulare ha scoperto che i cambiamenti nelle emissioni di biofotoni del
corpo sono associati a cancro ed altre malattie. Infatti le sostanze
chimiche cancerogene possono essere riconosciute dalla loro proprietà di
modificare le emissioni di biofotoni alterandone la coerenza dei quanti
di luce. Pertanto Popp assume che la malattia abbia una stretta
relazione con la perdita di luce coerente che è un indice della vitalità
e del benessere di un individuo.
Inoltre la ricerca di Popp ed altri
mette in evidenza come il numero di fotoni emessi da un essere vivente
sembra essere legato alla posizione dell’organismo nella scala
evolutiva. Infatti più complesso l’organismo, minore è la emissione di
biofotoni e la loro frequenza si avvicina alle frequenze visibili. Gli
animali e le piante tendevano mediamente a emettere 100 fotoni/cm^2/sec
ad una lunghezza d’onda di 200-800 nm, mentre gli umani emettono solo 10
fotoni/cm^2/sec principalmente nell’ambito dello spettro visibile.
Sulla base di queste scoperte Popp ha
ipotizzato che ci potrebbero essere composti che hanno l’effetto
negativo rispetto alla necessità di ripristinare le emissioni di
biofotoni coerenti. Inoltre Popp ritiene che le cellule nel loro
metabolismo ed il DNA utilizzino onde elettromagnetiche di spettro UV e
Visibile per comunicare e trasferire informazioni necessarie ad
armonizzare i sistemi di auto-organizzazione biologici della vita. Di
conseguenza le sostanze che disturbano o modificano la trasmissione di
questi quanti di luce coerente nelle diverse gamme di frequenza possano
influenzare la nostra salute. (1)
La ricerca su Biofotoni e Medicina
proposta da F.A.Popp, verrà discussa al Convegno si Biofotoni ed Energia
per la Vita del 28 Sett 2017 c/o la Accademia dei Georgofili in
Firenze, ed in tale contesto come Egocreanet intendiamo di lanciare una
nuova proposta di ricerca su Biofotoni come segnali per la regolazione
della risposta immunitaria innata. Per sviluppare questo tipo di ricerca
Egocreanet vorrà aggregare un gruppo di giovani scienziati in grado di
studiare la segnalazione biofotoni in relazione ai processi di
attivazione dei Natural Killer (NK) nella regolazione dell’innata
immunità in modo da migliorare la comprensione di questa importante
funzione immunitaria ed aprire la strada per attivare un riconoscimento
più efficace dette relazioni di segnalazione tra NK e biofotoni ed
ottimizzare lo sviluppo di terapie basate sulla comunicazione
cellulare-quantistica. (2)
I Natural Killer (NK) sono linfociti
molto importanti per regolare la risposta immunitaria innata in quanto
essi forniscono la prima importante linea di difesa contro i parassiti, i
virus e il cancro. (3) Riteniamo che i segnali di attivazione che
regolano la funzionalità di azione dei NK possano essere correlate alla
comunicazione coerente dei biofotoni, cio’ in quanto le cellule malate
possono essere riconoscibili per il fatto che producono oscillazioni
fotoniche “non coerenti”. In tale ricerca potremo pertanto analizzare
come le NK preferiscano uccidere le cellule con alterate emissioni di
“biofotoni non coerenti” .
Questa ipotesi è ricavata direttamente dalle
osservazioni di A.F. Popp sulle relazioni tra l’emissione di biofotoni
ed il cancro che permettono di interpretare i “Biofotoni non-coerenti”
come segnali utili per il riconoscimento molecolare di cellule malate.
Le cellule Natural Killer, (Linfociti
NK), sono importanti cellule del sistema immunitario, che esplicano una
decisa azione come prima difesa della vita, tipica dell’immunità innata,
infatti esse sono particolarmente importanti nella distruzione di
cellule tumorali e cellule infette da virus. I linfociti NK,
intervengono molto presto quando si sviluppa un’infezione ed in molti
casi riescono a bloccare l’infezione stessa ed eliminare i microbi
invasori; inoltre i linfociti NK sono in grado di produrre citochine,
come l’interferone gamma che attiva le azioni di fagocitazione e di lisi
dei macrofagi; questi ultimi sono veri e propri “spazzini” capaci di
inglobare eventuali microrganismi invasori, proteine estranee, o anche
eventuali detriti cellulari di disfacimento dei tessuti, per poi
distruggerli ed eliminarli.
Purtroppo sappiamo come la impostazione
riduzionista-meccanica della scienza, ha trascurato ormai da molti anni
lo studio della bio-comunicazione fotonica e quindi non ha permesso fino
ad oggi di acquisire competenze appropriate a comprendere sotto un tale
profilo innovativo di indagine sui metodi di attivazione e di
regolazione del sistema immunitario innato, il quale presiede alla
naturale difesa del sistema immunitario . Indubbiamente tale
organizzazione di difesa costituisce l’aspetto che maggiormente
ignoriamo pur essendo tra i più importanti per mantenere in salute la
nostra vita.
La immunologia tradizionalmente si
limita nel considerare la interazione tra molteplici sostanze
biochimiche che scambiano informazioni unicamente per contatto secondo
un “modello meccanico” di riconoscimento del tipo “Chiave-Serratura”.
Pertanto il nostro sistema di difesa naturale e’ concepito come un
“sistema corpuscolare” costituito da numerose sostanze con
specializzazioni diverse.
Sono sostanze gli immunogeni che inducono una
risposta specifica, sono ancora sostanze gli antigeni che reagiscono ad
una risposta specifica, cosi come sono detti anticorpi le specifiche
proteine che vengono prodotte in risposta ad una interazione tra un
immunogene ad un antigene ecc. ecc.
Pertanto in tale contesto
interpretativo tradizionale della scienza, la immunologia persegue una
impostazione generale limitata nel considerare sequenze di interazione
conformazionali basate sula simulazione di riconoscimento del tipo
“chiave-e-serratura”. E’ evidente come tale modello “meccanico” di fatto
non si interessi di come la comunicazione di biofotoni possa agire
nelle decisive relazioni di identificazione e riconoscimento di
microorganismi estranei che vengono distrutti dalle cellule NK ed anche
dai macrofagi.
Diversamente da tale impostazione,
seguendo gli studi di A.F. Popp, riteniamo che la chiave della
regolazione della efficienza del sistema di difesa immunitario naturale
ed innato possa avere il suo focus nella bio-comunicazione di biofotoni,
cio’ proprio in quanto riteniamo decisivo riconoscere i limiti
riduzionisti del modello locale-meccanico tipo la combinazione tra
“chiave-e-serratura” inteso come immediata simulazione intuitiva
applicata al riconoscimento molecolare in biologia.
Infine una relazione tra biofotoni e
attività dei Linfocity NK e dei macrofagi ecc.. potrà essere messa in
evidenza come esempio di bio-comunicazione al fine di aprire un
importante studio innovativo sulla biofotonica, rivisitato in termini di
energia ed informazione necessaria per attivare a distanza la
regolazione del sistema immunitario. Pertanto annunciamo fin da oggi che
sulla base di queste iniziali considerazioni attiveremo tale innovativa
possibiltà di ricerca su “Biofotoni in Medicina”, sperando di trovare
giovani ricercatori capaci di prendere in attenta considerazione la
proposta di Egocreanet che verrà lanciata al convegno del 28 Sett 2017
c/o la Accademia dei Georgofili a Firenze.
Paolo Manzelli
(Chimico-Fisico, Presidente di EGOCREANET (NGO-Firenze, egocreanet2016@gmail.com )
Firenze 08/07/2017
Biblio on Line
(1) F.A. Popp: rexresearch.com
(2) Biofotoni e la vita: venezian.altervista.org
(3) NK: ncbi.nlm.nih.gov
(2) Biofotoni e la vita: venezian.altervista.org
(3) NK: ncbi.nlm.nih.gov
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