giovedì 27 luglio 2017

La collusione del regime di Kiev con il Comitato Nazionale Democratico non è nei migliori interessi dell’America


Senza controbattere molto, l’articolo del 13 luglio pubblicato da Bloomberg e ripreso dalla testata Johnson’s List di Leonid Bershidsky [in Inglese], propone un’immagine della Russia come un avversario degli Stati Uniti, e trova quindi (essenzialmente) una scusa  alla collusione tra il regime di Kiev e il Comitato Nazionale Democratico (DNC) contro Donald Trump durante le elezioni presidenziali americane del 2016, a dispetto  dell’affermazione non così motivata di una collaborazione nello stesso periodo tra Donald Trump e il governo russo contro Hillary Clinton.

Russia e gli Stati Uniti non sono in guerra l’uno contro l’altro e il regime di Kiev non è formalmente alleato con gli Stati Uniti nella stessa maniera dei paesi membri della NATO. E’ estremamente miope accettare senza obiezioni la propaganda anti-russa del regime di Kiev, progettata per cercare un maggior deterioramento delle relazioni USA-Russia, con l’ipotesi di una Ucraina come valido baluardo strategico contro la Russia.

Il colpire ossessivamente la Russia minimizza la problematica cleptocrazia del regime di Kiev, in un contesto in cui la notevole violenza nazionalista ha soppresso le prospettive pro-russia [in Inglese].Tenendo a mente questo concetto, è ostinatamente sbagliato opporsi senza obiezioni a un importate player mondiale come la Russia, evidenziando (più o meno) esclusivamente gli errori russi (reali e dopati) mentre si minimizza gli elementi negativi del regime di Kiev.

Alcune invenzioni del regime di Kiev sono bizzarre sciocchezze, come è evidente nell’infondata affermazione del presidente ucraino Petro Poroshenko [in Inglese] che gli ebrei in Crimea non hanno potuto osservare la loro fede dopo la riunificazione della Crimea con la Russia. Rispetto al dibattuto tentativo della MSNBC-CNN di trovare una collusione tra Trump e la Russia, si può ragionevolmente ipotizzare un possibile tentativo di “false flag” da parte del regime di Kiev e del DNC per accusare il governo russo di hackeraggio del Comitato Nazionale Democratico. Ci sono validi motivi [in Inglese] per mettere in dubbio la presunta azione di hackeraggio del DNC da parte del governo russo, fatto che evidenzia come il Comitato Nazionale Democratico abbia utilizzato CrowdStrike come fonte per la sicurezza informatica e i suoi legami con il Consiglio Atlantico, anti-russo e pro-Kiev. [in Inglese]

Così come è vero per alcuni altri importanti conservatori americani, l’ospite pro-Trump di Fox News Sean Hannity non è stato così entusiasta come il presidente degli Stati Uniti nella ricerca di un miglioramento delle relazioni tra Stati Uniti e Russia. Questa linea è coerente con tutti i limiti dei mass media americani nello scoprire la prova di colpevolezza che riguarda Trump e la Russia. 

Connotare ingiustamente Trump e i suoi sostenitori dell’establishment americano, può portare a un pesante contraccolpo, con la conseguenza di un tipo di ritrattazione che la CNN ha dato a Anthony Scaramucci [in Inglese]. D’altra parte, i commenti scorretti contro il mainstream russo e gli altri che sono critici nei confronti dei pregiudizi anti-russi non possono aspettarsi lo stesso tipo di seguito da parte dei mass media americani.

La scorsa settimana Tucker Carlson, ospite di Fox News, ha avuto un plauso ben meritato per essersi occupato dei diffusi pregiudizi anti-russi. Il culmine dello scambio di battute di Carlson è stato il suo incontro con Ralph Peters, che per anni ha spudoratamente fatto propaganda contro la Russia. I siti Antiwar.com [in Inglese] e Russia Insider [in Inglese] sono alcune dei media in lingua inglese e anti-establishment che hanno commentato la discussione Carlson-Peters. L’establishment realista della politica estera americana che appoggia la testata National Interest ha riportato un lungo articolo [in Inglese] sulla sfida di Carlson alla percezione della politica estera dei neoconservatori/neoliberarali. 

Per la cronaca, si può e si dovrebbe rispondere ai commenti di Peters.

Peters afferma falsamente che la Russia non ha fatto uno sforzo concertato nei confronti dell’ISIS. In uno dei suoi momenti più precisi, Wolf Blitzer della CNN ha affermato che la dichiarazione dell’ISIS di aver abbattuto un aereo civile russo in Egitto era in risposta alla guerra della Russia contro l’ISIS. 

Devi essere un bugiardo e un disinformato per non capire il motivo per cui la Russia si è attivamente opposta all’ISIS. Quest’ultimo vede la Russia come un nemico, pur avendo un buon numero di persone con radici in Russia e in alcune altre parti della ex Unione Sovietica.

La descrizione che Peters ha fatto della Russia che mira alle aree civili è in malafede. Nel corso degli anni, la questione dei danni collaterali è qualcosa che periodicamente viene ripreso in risposta alle vittime causate dalle azioni militari di Stati Uniti e di Israele.

Peters non fornisce alcuna prova alla sua accusa che il presidente russo Vladimir Putin uccida i giornalisti. Ci sono numerosi sostenitori anti-Putin vivi e vegeti in Russia. Quel paese ha un problema di violenza. Ricordiamoci come erano gli Stati Uniti dagli anni ’60 ai primi anni ‘70. Del resto, Bernie Sanders non è incolpato per la persona pro-Sanders che ha tentato di uccidere i legislatori repubblicani.

Data la situazione del ​​Kosovo e della parte settentrionale di Cipro, Peters è un ipocrita senza mezzi termini per quanto riguarda la Crimea. Il Donbass è un conflitto civile che coinvolge un certo sostegno russo verso i ribelli, che provengono prevalentemente dall’ex  Repubblica Socialista Sovietica Ucraina. Questi individui hanno una ragione reale per opporsi al regime di Kiev, succedutosi al rovesciamento di un presidente ucraino eletto democraticamente.

Durante la rivoluzione americana, si diceva che la maggior parte dei combattenti pro-britannici fossero coloni già insediati in America. Inoltre, i rivoluzionari americani ricevettero un sostegno significativo dalla Francia. Tenendo questi fattori in mente, i ribelli del Donbass non sembrano essere meno legittimati rispetto ai rivoluzionari americani.

Alcuni elementi del regime Kiev [in Inglese] prendono come riferimento positivo la pulizia etnica del 1995 in Croazia da parte dei serbi di Krajina (nota come Operation Storm) come soluzione finale all’opposizione in Donbass. La Russia non vuole il problema di una massa di rifugiati in Donbass e di altre parti della ex Repubblica Socialista Sovietica Ucraina. Del resto, un numero considerevole di residenti ucraini sono fuggiti in Russia.

Putin non è anti-Usa come afferma Peters. Inoltre, Peters è chiaramente più anti-russo (in maniera più ottusa) di quello che può essere ragionevolmente attribuito alla visione di Putin verso gli Stati Uniti. 

Le evidenti differenze di Putin rispetto ai neoconservatori, ai neoliberali e agli irriducibili che odiano la Russia, sono per definizione un atteggiamento anti-Usa. E’ stato il primo leader straniero a inviare parole di conforto agli Stati Uniti dopo il 9 settembre. Il presidente russo è sempre stato ufficialmente a favore di migliori rapporti USA-Russia (anche in un certo momento sondando una partecipazione della Russia alla NATO), il che spiega il motivo per cui abbia manifestato di essere a favore di Trump rispetto alla Clinton.

Alcuni (tra cui Trump) non sono d’accordo con questo punto di vista, che comprende la consapevolezza che i russi (in linea di massima) preferiscono la prevedibilità. E’ vero in generale. 

Tuttavia, il punto di vista sulla Russia dei neoconservatori/neolibelari della Clinton è stato l’elemento per cui molti russi erano disposti a darsi una chance con Trump, la cui campagna comprendeva un atteggiamento a paragone più positivo verso il loro paese. Allo stesso tempo, un buon numero di russi si sono chiesti se Trump avrebbe mantenuto quell’ atteggiamento.


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Articolo di Michael Averko publicato da Strategic Culture Foundation il 17 luglio 2017
Traduzione in italiano a cura di Elvia Politi per SakerItalia.it

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