Non sono terminati i problemi alla linea telefonica.
Meglio:
al "contratto" di telefonia.E la “cosa” è altamente significativa in termini di presa di consapevolezza.
Senza esagerare (forse, un pochino, sì), è come “scendere all'inferno” per, poi, prenderne le distanze.No, non la solita barzelletta “che si è qua (così) per imparare dai propri errori e fare esperienza (qualcosa che autorizza a credere che tutto ciò abbia persino un senso auto educativo e, quindi, perfettamente spendibile e digeribile)”.
Un simile comportamento di “supina auto accettazione” corrisponde all'obbligatorietà, di fatto, del mettere le spunte (i flag) allorquando, in termini di “rispetto (diritto) della 'tua' privacy”, viene richiesta la tua decisione (volontà, intenzione) di spuntare o meno… salvo, poi, non farti proseguire nell'operazione che ti stavi accingendo a completare, proprio perché – invece – “è obbligatorio mettere la spunta al tal rigo”, pena il non poter continuare la “registrazione (o quant'altro)”.
Il “prendere le distanze dall'inferno” è il ricordarsi di sé (di te) nell'esatto momento in cui “sei chiamat3 a manifestarti”, senza continuamente subire l’intenzione altrui (anche quando è palesemente ingiusta).
Certo, perché – nella gran parte delle volte – sei già stat3 veicolato in una sorta di “cul de sac (vicolo cieco)”, nel quale ti sembra di non avere più nessuna alternativa sostanziale.
Per quanto la legge sia “di parte”, comunque, esiste.
Certo, perché – nella gran parte delle volte – sei già stat3 veicolato in una sorta di “cul de sac (vicolo cieco)”, nel quale ti sembra di non avere più nessuna alternativa sostanziale.
E sai perché?Perché, a quel punto, sei come una preda impaurita che non riesce più a vedere l’uscita (non ricord3) e per/con questo, non ragioni più e ti dimentichi di te.
Per quanto la legge sia “di parte”, comunque, esiste.
Ricordatelo sempre. Hai dei diritti.E sino a quando sei ancora in tempo (purtroppo il tempo è usato contro di te), allora, “esercitali interamente”.
In quel momento “il coltello lo tieni tu dalla parte del manico”.E anche dopo, se sai quali “dettagli” andare a controllare.
Le “aziende” contano sul fatto, pressoché certo, che in buona percentuale le persone si comportano tutte alla stessa maniera (lasciando correre, non sapendo o non ricordando o rinunciando per farla finita lì).
E le stesse aziende si comportano in maniera tale da ridurti, ed auto mantenerti, sempre in quello “stato”, poiché sei molto più sotto controllo, prevedibile, gestibile, etc.
Ossia, non lasciando nulla al caso, il caso non esiste.
Ma (ma) quando sai come riuscirne, allora ti rendi conto che la situazione non è poi così “chiusa ermeticamente” e che, dunque, pur continuando a non esistere, il caso, la realtà potenziale è sempre manifestabile…
In caso di problemi (di qualsiasi tipo) sei sempre tu a rimetterci:
perdita di tempo e di denaro
inaccessibilità al tal servizio
urgenze che si accumulano, etc.
Per cui, lasci correre e ti adegui sempre tu.
Mentre, l’azienda è un gigante che ha altri tempi (e “misure”) da rispettare. Anche se (ma) anche l’azienda è sottoposta al riferimento unico del Mercato.
Ergo:
Questa esperienza, andando sul personale,
è servita per espandere la consapevolezza – non solo – per quanto
riguarda il triste evento in questione (la prassi “qua, così”) ma, di
più, per prendere le distanze 1) da quello che viene portato avanti (fatto) in questo spazio (potenziale) SPS, in relazione 2) alla mancanza totale di “adesione altrui” rispetto al punto 1.
Che cosa significa:
che non è il feedback a mancare (la risposta c’è sempre, anche quando sembra non esserci alcuna risposta, perché si tratta pur sempre di un certo tipo di comportamento/atteggiamento)
ma
sei tu (ciò che leggi può risultare ostico, complesso, difficile, non comprensibile, etc. ma… quando qualcun3 porta avanti un discorso di “giustizia ad angolo giro (tanto per dirne una)”, allora, in una realtà “normale (o che spera nella normalità)” succede sempre qualcosa (che non è assolutamente quello che succede in termini di risposta e partecipazione, nel “caso” in questione) di "sensibile".
Per carità:
tu sei “liber3” di fare quello che vuoi. Vero?
Allora, perché questo distinguo?
Perché il “tuo” atteggiamento stride troppo con la giustizia di parte, che attanaglia interamente il “qua, così”... ed occorre proprio “fare” qualcosa che non sia nulla di ciò che usualmente viene portat3 avanti, attraverso qualsiasi situazione che ti sembra rispecchiare le uniche forme di possibilità percorribili “qua, così”.
Certo:
è sempre un personale modo di vedere le cose.
Ma (ma) è ora di farla finita con certe immani “stupidaggini”, che sembrano tutto ed il contrario di tutto, allo stesso tempo…
Ogni canale che puoi percorrere, “qua, così”, è un collo di bottiglia.
Serve solo per auto controllare la “compressione massiva” all’interno della società (AntiSistema).
Serve per auto manutenere la Massa umana, esattamente dove è stata convogliata nel corso del tempo.
È un’auto disinnesco, nella forma d’incanto “qua, così”.
Qualcosa che “si sente” e che, dunque, puoi liberamente percepire. Anche se quasi mai “dai retta a ciò che elabori in maniera, ormai, tanto diversa rispetto all'usuale consumo del ‘tuo’ tempo”…
Per cui, in questo spazio (potenziale) che – se non l’hai ancora capito, si tratta del presente Blog SPS – a brevissimo apporterò delle modifiche.
Dimentica (come hai già fatto, dato che non hai mai chiesto nulla) tutta quella serie di aggiornamenti “promessi” tempo fa.
Quali? Non importa.
SPS si ridurrà all'osso.
Le pagine scompariranno, lasciando solo quella principale (con i Bollettini) ed una “extra”, che sarà estremamente mirata.
Basta con tutto il resto.
Relativamente alla possibilità di commentare, potrebbe non essere più nemmeno presa in considerazione “a monte”, vista la tua sostanziale mancanza (comunque, sarebbe sempre attiva l’e-mail storica, di riferimento).
L’unica pagina supplementare. compresente. sarà una sorta di richiamo per le “mosche bianche”. Tempo al tempo…
I Bollettini continueranno nella loro cadenza usuale.
Ed ogni forma di "contatto espansivo", dovrà essere una tua personale richiesta (necessità di approfondimento) e non un’altra forma di dipendenza da…
Ti
piace ricordare la storia, in termini di “vite umane spezzate, per
ottenere tutti quei diritti che ora puoi tranquillamente vantare di
avere”?
Bene. Allora, non potrai non accorgerti che:
“qua, così”
tutti quei diritti
si sono già, da tempo, talmente diluiti
da non sembrare più nemmeno esistenti…
E dato che l’omeopatia, per te, non significa molto di più che “un rimedio contro il tal malessere” e non tieni in considerazione il valore aggiunto in termini di “che cosa significa (sostanzialmente)”…
allora, non puoi nemmeno affermare di “avere tutti quei diritti”, dato
che sono stati auto disinnescati per auto diluizione ambientale.
“Una volta” - ti dicono sempre - le persone “lottavano” per qualcosa che era molto evidente “non esserci o non essere rispettat3”.
“Oggi”, non succede più niente (nonostante tutto quello che sei portat3 a pensare) di tutto ciò.
Se (se) approfondisci la situazione, nella quale sei "qua, così", allora puoi vedere ancora quel barlume di sostanza... in tutti quei luoghi planetari che stanno combattendo l'onda d'urto, sottodominante, di stampo "occidentale (qualcosa che ormai ha un significato globalizzato, poiché, globalizzante)", non essendoci alcuna differenza tra aree geo localizzate a distanza (oriente ed occidente "pari son", se alla luce/ombra dello stesso tipo di potere dominante).
Questo spazio (potenziale) significa qualcosa ad alto valore aggiunto ("formulare" universale).
Il non rendertene conto è una risposta molto, molto, "triste"… che ferisce in profondità l’animo più “sensibile”.
Il non manifestarti significa che l’incanto è sempre estremamente intenso e dominante.
Ergo: SPS muta ancora una volta.
Sì, perché è giusto così.
In questo spazio (potenziale) – qua – ciò che conta non è l’apparenza, bensì, la sostanza.
Non è il commento, è la “viva compresenza”.
Non è un pellegrinaggio in zona, è l’unione d’intenti:
l’organizzazione (che non è un’altra struttura che nel tempo si auto fagocita, cambiando identità senza accorgersene, poiché "posseduta": alla Vadim Zeland)
fondata su valori universali (che parlano sempre, sempre, la stessa “lingua”).
Ad esempio:
Qualcosa che, chiunque, anche se “qua, così”, è sempre (sempre) in grado di capire, nonostante gli “usi e costumi” diversi, appartenenti alla tradizione locale.
Una volta compreso di “cosa si parla” (della giustizia) -anche tra persone che ricorrono ad idiomi differenti - ogni essere umano ha, infatti, già capito di “cosa” si tratta, essendo valore universale (una emanazione globale, come la luce emessa – ad esempio – dal Sole).
E, una volta, compreso che si sta trattando della giustizia, allora, non esiste più alcuna differenza sostanziale tra persone, poiché, tutt3 “qua, così” sono alle prese con la giustizia di parte (ingiustizia di fondo) e sanno perfettamente di “cosa” si tratta.
Bene:
è arrivato il momento di sapere, anche, di “chi” si tratta.
Sino a quando non “dai un nome”, non hai nemmeno un riferimento certo da manifestare.
Infatti, per “ora”, non hai che 1) Dio oppure 2) la risposta scientifica (deviata) stilizzabile nel Big Bang.
In questo spazio (potenziale) viene introdotta la ragione fondamentale:
dominante.
Che rende i due punti sopra riportati, sempre “a valle” – ossia – perfettamente inquadrabili in quanto conseguenze della ragione fondamentale.
La pseudo dualità “male/bene”, per dirla alla Sant'Agostino, è sempre “riferibile ad una sola qualità (od, alla sua diluizione)”:
il bene è bene
il male è una forma di bene “sbiadit3” nel tempo.
Sempre di “bene” si tratta.
Ossia, si tratta di una “dimensione globale, che vede tutto dal proprio valore universale”.
Qualcosa che la dominante non è, essendo una prospettiva, non avendo caratura di valore universale, essendo la (sua) giustizia, di parte.
Una globalità, invece, è sempre “valore universale”:
la giustizia è sempre a tuttotondo, ad angolo giro (il primo punto di ogni "Costituzione" è qualcosa che "non fa passare nulla, che sia in grado - in qualsiasi modo in-diretto - di ledere la vita anche di un sola persona al mondo").
Se non comprendi questa differenza, è perché non ricordi quello che “è già successo”.
Ossia, ciò che pensi delle “cose/persone”, è già di per sé la riprova della compresenza immanifesta dominante.
Organizzarsi è:
essere sempre pront3, sul pezzo, unit3 (una sola Massa)
nel rispetto di valori universali inalienabili…
Qualcosa che fa la differenza e va a cambiare la “forma” del mondo “qua, così”.
Se non ci credi o non ha capito, non fare finta di niente (giudicando o giudicandoti):
manifestati (quel tempo non è, mai, finito).
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2017
Bollettino numero 2072
Nessun commento:
Posta un commento