lunedì 31 luglio 2017

Quale logica preferisci?

La cultura è definita al vertice...
Sono educato. Non gentile…”.
Billions
Allora, quale tipo di “cultura, è definita al vertice”?
Quale se (se) non sai a cosa (chi) corrisponde il “vertice”…
Il “tipo” di cultura l3 puoi decodificare anche da te, osservando il comportamento generale d’assieme umano, in società – anche – per mezzo della domanda (auto osservazione):
come vanno le cose?
quale tipo di vita conduc3?
sono felice? C’è giustizia?...
Quale “voto” daresti a ciò che emerge, per “contrasto” tra 1) valore universale (come dovresti essere), 2) il “tuo” sogno (come vorresti essere) e 3) realtà manifesta “qua, così” (come sei diventat3)?
Non è poi così complesso, rispondere.
Dato che... il processo è totalmente tuo, nel senso che il risultato dell’elaborazione è quel ricavo che viene prodotto in te, seguendo il percorso totale dell’informazione in tuo possesso. 
Tuttavia, esiste un nesso causale che non rientra nella condizione di complessità, quanto in quella di “delegazione, leva, controllo non locale, tendenza, moda, pressione, possessione, etc.”. 
Per opera di una compresenza immanifesta dominante, che ha scelto di rimanere come nell'ombra (ombra = dimenticanza di coloro che non la ricordano più. Ergo: la dominante è tanto compresente, quanto immanifesta, ossia, è libera di esistere anche tra la Massa, non visto che… nessun3 è in grado di riconoscerla, accusarla di nulla, metterla in relazione con ciò che continua a succedere “qua, così”, etc.) per motivi, ovviamente, strategici e di “vantaggio competitivo”
Agendo da siffatta posizione (condizione), la questione temporale prende ad essere un velo che, mentre si estende e si applica, cancella progressivamente la memoria della Massa:
nell'intercorrere generazionale, infatti, la “tradizione (diretta)” viene sempre meno a coincidere con il livello “attuale” della conoscenza, che rimane “orfan3” di quella esperienza pregressa, completamente distaccata dalla ragione fondamentale dominante.

“Esistere, ma non esserci (per la Massa)” o “esserci, ma non esistere (per la Massa)”… fa la differenza.

Quale “differenza”
Quella che, a partire da un dato momento (“è già successo”), inizia ad agire in leva su tutt3 ciò che prende a sopravvivere, di conseguenza. “Ora”, senza ricordare questo “momento”, lo stesso continua a generare onde d’urto (impulsi) frattali espanse.
Ossia:
conseguenz3... ad “immagine e somiglianza”…

Se (se) per te ha senso tutto ciò (essendo una logica, come può non avere senso?)… allora, come mai non  fai nulla in termini di “andare ‘a monte’ di ogni questione”? 
Se (se) per te ha senso tutto ciò, ecco il motivo fondamentale attraverso il quale la realtà manifesta è sorretta da una giustizia parziale (di parte, dominante).
Questo è il motivo, il nesso causale, la ragione fondamentale, il “a monte”, il vertice, etc.

  
Dio? È “solo” un simbolo. 
Qualcosa che, comunque, ti permette di ancorare la “tua”, o la tua, attenzione e coerenza.
Sei, “qua, così”, come in un incanto. Lo sai, ormai. Ma… non ci credi.
Piove ma non ci credo…”.
Paradosso di Moore

Quale logica è mai questa, allora? Quale è la “tua” logica? E… quale, invece, la tua?
Ancora una volta, c’è ampia differenza. Che si riversa, traduce e codifica in:
realtà manifesta conseguente.

Per incidere a livello di realtà manifestabile (dal reale potenziale), devi prima coincidere con te stess3 (grande concentrazione di massa, giurisdizionale):
pena il coincidere con il “sogno” dominante
come, puntualmente, “è già successo”.

Questa è la “via” in grado di veicolarti “lì”, al vertice. Ma (ma), questa è – sopra a tutto – la via già percorsa dalla dominante
Ergo:
la stessa via conduce a… e si apre in… “infinite gradazioni di realtà manifestabile” che, essendoci una sola versione comune di realtà manifesta (a livello planetario), sfocia in 1) qualcosa che esiste poiché “già successa” e dimenticata, sopravvivendo nella conseguenza, 2) qualcosa che consegue e dipende, in quanto “carne da cannone” e 3) qualcosa che ha sempre il potenziale per ritornare a/in sé.




La “via” è comune ma, il risultato può essere diverso.
Il vertice è un luogo comune caratterizzato dal “timbro (dima)” che porta con/in sé la grande concentrazione di massa, che “lì” giunge. Quindi, il vertice non ha una proprietà propria ma, bensì, assume, riveste ed amplificaquella che risiede nel vertice, in quanto a giurisdizione (“carica”) espansa.

La “via” è, allora, il modo per giungere alla piena manifestazione. 
Sì. Ma di cosa (chi)?
Se (se) la percorri e giungi a “destinazione”… da “lì” puoi governare tutt3. La differenza consiste, quindi, nell'incarnare valori universali, piuttosto che “altro”. Ed è davvero un “attimo” disperdersi in una simile forma di potere (che percepisci sempre più nitidamente, man mano che ti avvicini al vertice).
Tanto “facile” poiché:

“tu” non sei più… tu
venendo da una situazione “qua, così”, che ti lascia il “segno”, preventivamente

Ecco il motivo per il quale esiste lo sdoppiamento “Dominio vs dominante”. 
Dominante che è, di più, una compresenza virale, nonché il principio della “malattia”. Qualcosa che viene “ospitat3” dal/nel Dominio, senza che quest3 ne sia in nessun modo cosciente, tanto è il potere che ad un certo punto lo assale, in termini di… auto possessione.
Qualcosa (dominante) parla al Dominio, internamente, nella “sua” mente… rendendolo presto o tardi, l’ennesima sede della compresenza immanifesta dominante.
  
È come se… al vertice-Dominio (che è già di per sé, distaccato dal resto della forma dell’edificio piramidale), ci fosse un altro vertice-dominante, interno, e sconosciuto persino a ciò che (non) sembra essere ad ogni effetto “il vertice (Dominio)”. 
È a questo livello che s’annida l’origine della forma reale manifesta “qua, così”.
Non la "creazione", bensì, la "generazione"...
Qualsiasi altro tipo di “dibattito (sotto ad ogni altra forma e/o consistenza)” è sempre (sempre) “a valle” e, quindi, conduce una vita inerente ed appropriata (sopravvivenza, dipendenza, impotenza di fatto, etc.).
Accorgerti di questo livello equivale ad iniziare a ricordare il “è già successo”…

La Massa, “qua, così”, è estremamente allineata al “pensiero dominante”, che si ritraduce in legge, diritto, libertà, giustizia, etica e morale, etc. …. sempre “di parte (dominante)”.
Per cui, si può tranquillamente affermare e scrivere che:
la legge è uguale per tutti”.

Certo. È vero. Ma (ma)… è vero all’interno della realtà manifesta “qua, così”. Cioè, quella espressione – se ti accorgi – esprime la condizione usuale che ti caratterizza convenzionalmente
Quella “espressione” è, quindi, “vera poiché generica”.
E sai cosa significa?
Che:
“qua, così”
l’umanità intera (“tutti”)
è (“uguale”)
amministrata (“legge”)
allo stesso modo (qualcosa che non entra nello specifico, secondo l’osservazione “quale modo?”).

Il “modo” è, ovviamente, quello:
giusto parzialmente (dalla prospettiva dominante, che è immanifesta, alias, che non la ricordi).
Quindi, ecco il motivo per il quale la dominante è, e rimane, immanifesta:
in maniera tale da continuare a farti brancolare nel buio, del dubbio
che, nel tempo
diventa una serie di certezze che si fondano, come dato iniziale di partenza, proprio su quel “dubbio”.

 
Così, l’intera “costruzione (convenzione)” è apparente (nel senso che è parziale, oppure, una possibilità tra le infinite sempre possibili poiché potenziali).
Passivando, nel tempo, l’intero genere umano, la dominante ne ha “spento” – sino ad “ora” – anche l’aggancio al proprio potenziale, che rimane esattamente integro seppure dimenticato
Non si tratta di crederci o di non crederci. Si tratta di “sentire”.
Cioè, si tratta di “esserci”.
Qualcosa che non ti si può insegnare. Qualcosa che devi intendere essere così.
È, piuttosto, una facoltà del ricordare.
Qualcosa al di fuori della “logica” usuale... che ti usa, mentre la usi.
Qualcosa che ti fa prendere le misure a qualsiasi convinzione “qua, così”…
Qualcosa che se, invece, accetti di… entrarci dentro (studiare, approfondire, analizzare, etc.) ti prenderà tutta la vita, con il risultato che, nel durante, ti disperderai nella situazione in toto (un infinito).
La mente persegue “piste cicliche convenzionali”, poiché così abituata. Perché teme, ha paura, vacilla, dubita, etc. della “novità”.
Allora, trova il modo di auto convincerti che non si tratta di nessuna novità, quanto – semmai – della condizione più antica esistente al mondo:
la tua sfera globale di valore universale
precedente al momento di “è già successo”.

Perché tutt3 (al 99 per cento) possiedono qualcosa “qua, così”?
Perché… in questa maniera, avranno radici (vincoli, ricatti, dipendenze) sufficientemente forti per “opporsi a qualsiasi forma di alternativa sostanziale”, anche se la realtà manifesta “coabitata” è ingiusta, umanamente intendendo una simile questione.
Solitamente, fai il paragone tra “passato storico (deviato) o libro di storia” ed “ora”. Ed, ovviamente, scegli sempre che “ora” sia meglio rispetto al racconto della storia (qualcosa di riportato sino a te). 
Ti sembra sempre che i tempi stiano migliorando. Che le cose siano sempre più giuste. Che la direzione sia quella giusta…
Eppure, sostanzialmente, “non è mai cambiato nulla”, essendosi “tutto trasformato, in funzione dell’onda d’urto proveniente sempre dallo stesso tipo di vertice”.
La sotto-dominante (“qua, così”) è, appunto:
sotto alla dominante.
Chi è in una simile “posizione”?
Tutt3, ad eccezione della dominante (Dominio compreso).
Purtroppo la cronaca ci costringe ad aggiungere una nuova dipendenza a quelle tristemente note legate all'alcolismo, al fumo, al gioco, al cibo, al sesso.
Arriva dagli Stati Uniti la triste storia di una ragazzina di 13 anni ricoverata per una forte dipendenza da YouTube
Link 
Finlandia, nasce la scuola senza materie. In classe solo i più bravi
La scuola finlandese è la migliore del mondo. Lo dice l’Ocse che secondo i suoi criteri di valutazione la posiziona tra i migliori sistemi educativi al mondo.
Il segreto? In classe non si insegnano le materie ma si affiancano le “competenze”. A fare il punto sul sistema scolastico finlandese è stata la Bbc, che ipotizza un prossimo tramonto delle tradizionali divisioni del sapere
Link 
Corsi e ricorsi “storici (frattali espansi)”. Sempre senza osservare il “che cosa significa” in termini sostanziali (partendo dalla decodifica “formulare” dell’osservazione/fatt3).

In questo ambito, anche un errore nella traduzione, nella digitazione sulla tastiera, nella comprensione della situazione originale, nel “passaparola”, etc. non comporta alcuna interferenza (errore, falsità) se
la decodifica dell’informazione la fai sempre e solo tu, dalla tua condizione di centralità globale applicando la “formula (valore universale)” e ricordando sempre (sempre) la caratteristica ambientale di memoria e ridondanza frattale espansa.
Qualcosa che ti risuona come “molto complesso” e che certamente “non hai capito”. Vero?
Se “non è chiaro”… batti un colpo. Perché, questo, è l’ambito centrale della situazione umana globale “qua, così”.
Se preferisci una “certa logica”, questo spazio (potenziale) si sta attrezzando per giungere ad elaborarla e fornirla (sempre che la “tua” sia una situazione caratterizzata, ancora, da qualche segnale di intendere di riuscire a...). 
Ovvio, già molto è stato “portato fuori/avanti”. Ma sembra sempre che non ti basti mai, che non sia mai sufficiente per prenderl3 in attenta valutazione.
Eppure, in ambito di giustizia (ad angolo giro) si dovrebbe “sfondare una porta aperta”. Vero?

“Fai…”.
 
N.B. Per qualche motivo "in linea con il tempo attuale", sembra essere andata a pallino l'indentazione consueta, attraverso la quale automaticamente Blogger impagina il Bollettino.
        

 
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2017
Bollettino numero 2073
 
 
 

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