Alla fine, il bubbone è scoppiato. E non
poteva non scoppiare, sommersi come siamo dai numeri di un’invasione
ormai incontrollata e incontrollabile, con una barca di miliardi
bruciati in “accoglienza”, con i centri di raccolta sul punto di
esplodere, con le stazioni e i giardini pubblici divenuti bivacchi, con
gli ospedali al collasso, con le forze di polizia in ginocchio, con la
minaccia di sommosse e rivolte che non saremmo in grado di fronteggiare.
L’intera Africa guarda ormai all’Italia
come all’Eldorado, dove ti prendono, ti alloggiano, ti nutrono, ti
vestono, ti regalano biciclette, telefonini e internet col wi-fi, dove
se rubi non vai in galera (e magari i derubati ti devono risarcire),
dove non ti possono più espellere neanche se sei un terrorista (grazie a
un emendamento PD alla legge sulla “tortura”), e dove – ciliegina sulla
torta – il governo vuole dare la cittadinanza ai tuoi figli (e poi
anche ai padri col “ricongiungimento familiare”).
Siamo
alla follia. Eppure il povero Gentiloni va e viene da Bruxelles come un
cane bastonato, col cappello in mano, mendicando “quote”,
“condivisione” e “solidarietà” per il disastro che sta per sommergerlo;
mentre il Vispo Tereso si esibisce nei soliti siparietti ad uso di
giornali e televisioni, ostentando una grinta degna del miglior Salvini
ed invocando il “numerus clausus”.
E questo mentre viene fuori –
rivelazione della Bonino – che è stato proprio lui, il bulletto toscano,
insieme a quell’altro genio incompreso di Angelino Alfano, ad
impegnarsi a far sbarcare nei porti italiani tutti i profughi “salvati”
anche da navi straniere. In cambio – mi sembra di capire – la
Commissione Europea gli avrebbe consentito una certa elasticità per fare
altri debiti da utilizzare per mance e mancette in vista del
referendum.
Adesso sono cavoli del suo successore
che, poveretto, non sa proprio che pesci prendere. Fa lo scontroso,
tiene il broncio, minaccia di trattenere una parte del nostro contributo
all’Unione Europea.
Ma, chiaramente, nessuno lo prende sul serio. E se
anche l’Italia mettesse in opera la sua rappresaglia finanziaria, a
Bruxelles e a Francoforte farebbero spallucce. Figuriamoci… presi come
sono dall’enorme salasso della Brexit, il piccolo ammanco aggiuntivo non
li preoccuperebbe più di tanto.
L’importante, per loro, è fermare
l’afflusso di migranti in Germania e in Austria (alla vigilia di due
importanti appuntamenti elettorali), in Francia (per non tarpare subito
le ali a Macron) e un po’ dappertutto nell’Europa “che conta”. L’Italia
serve soltanto a dimostrare che l’Europa non alza “muri”. I muri, poi,
li alzano gli altri ai confini dell’Italia; ed anche della Grecia, dove
governa quell’altro enfant prodige della sinistra che risponde al nome di Alexis Tsipras.
Ma
guarda un po’… francesi, tedeschi, spagnoli e tutti gli altri non hanno
capito ancora che i migranti sono “una risorsa”, che serviranno a fare i
lavori che i ricchi europei “non vogliono più fare”, che “pagheranno le
nostre pensioni”, che “ci arricchiranno”.
Non lo capiscono questi scemi
di Bruxelles, di Francoforte, di Berlino… non capiscono che, così
facendo, faranno arricchire soltanto l’Italia?
Non sentono la Boldrini
magnificare i vantaggi di un’accoglienza “a 360 gradi”, non sentono
D’Alema augurarsi per l’Italia “almeno 30 milioni di immigrati”, non
sentono tale Tito Boeri pontificare sull’avvenire di un sistema
pensionistico da incubo?
Non capiscono – Macron, Rajoy, la Merkel e
tutto il cucuzzaro – che stanno rinunziando a questa grande,
incommensurabile “risorsa” a beneficio esclusivo dell’Italia e, in
piccola parte, anche della Grecia?
E i nostri (i D’Alema, le Boldrini, i
Boeri e tutti gli altri geni della politica) non si sono chiesti come
mai i loro amici europei non vogliano prendersi un pezzettino di quella
enorme ricchezza che stanno lasciando solo a noi? E che aspettano i
Gentiloni, i Padoan, gli scienziati della spending review a
prendere le distanze da quella massa di incompetenti e incapaci che,
così a cuor leggero, rinunziano per i loro popoli a quei doni dal cielo
che Renzi e Tsipras hanno egoisticamente voluto solo per la loro gente?
Fuori da ogni ironia, non sembri il mio
un ragionamento per assurdo. Se è vero che i migranti sono una
ricchezza, gli altri governi europei dovrebbero fare a gara per
prendersene un po’. Se ciò non avviene, evidentemente, è perché questo
non è affatto vero. Anzi, è vero il contrario.
Michele Rallo
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