"...per paura..."
"Di che?"
"Di essere diverso dagli altri, di sentirsi solo...."
Da una conversazione coi maestri di qualche giorno fa, sono uscite fuori una decina di pagine memorabili che costituiscono l'argomento di questo post.
Lavorando su di sè, ci si può accorgere del fatto che la realtà che si vive inizia a cambiare radicalmente. Studiando e applicando seriamente e in maniera costante alcuni principii ci si può accorgere che si vivono determinate falsità e menzogne nelle proprie vite (rapporti, lavoro ect.) e, nel momento in cui si inizia a neutralizzare gli automatismi alla base di queste falsità, ci si può rendere conto che molte cose che si amavano non si amano più e molte altre possono iniziare a sembrare attraenti, inevitabili, desiderabili.
Per esempio posso cominciare a desiderare una sana ed edificante solitudine, dove fino a poco tempo prima temevo soltanto il sentirne parlare. Mi posso rendere conto di come molte situazioni che credevo di desiderare - famiglia, casa, lavoro sicuro, figli - erano solo proiezioni della paura di essere diverso dagli altri, la mia paura di non essere considerato normale e non erano miei veri desideri. Di questo ho conversato con loro per un'oretta buona e quello che ne è uscito è stato qualcosa di illuminante e spaventoso allo stesso tempo.
L'essere umano vive come trasportato da un nutrito gruppo di forme pensiero automatiche, programmi di vario genere che non sono stati decisi liberamente da lui stesso e che costituiscono il bagaglio di esercizi e lezioni di cui occuparsi in questa esistenza. L'essere umano tuttavia non si accorge che molte di queste programmazioni sono lì per essere cambiate, neutralizzate e rimpiazzate o, come si dice in Ho'oponopono, sono memorie che vanno ripulite e non semplicemente agite.
Molti obiettivi e desideri li prendiamo come nostri dopo aver magari visto qualcuno all'esterno che sembrava aver trovato la propria felicità proprio con la realizzazione di quei desideri (magari uno dei nostri genitori) e molto più spesso di quanto vogliamo credere adottiamo quei desideri come nostri pur senza volerli veramente.
Molte altre volte invece ci troviamo di fronte a scelte o bivi e in quei bivi spesso decidiamo a partire da abitudini mentali acquisite da altri, che non ci portano verso i nostri reali sogni. Molti di noi ragionano in base a concetti astratti come il 'senso comune', la 'logica', la 'razionalità'. Tutte queste parole nell'invisibile e nel mondo della coscienza non hanno alcun significato, tanto che non vengono capite dagli abitanti dei mondi superiori.
Quello che viene capito e recepito è invece la motivazione profonda, il perchè si fa qualcosa. Ecco che chiedendomi il perchè di tante mie scelte, preferenze, passioni, posso arrivare a capire quanto anche in me sia radicata l'idea di dover essere o non essere in un certo modo e quanto questo condizioni la mia vita a un livello molto profondo fino a influenzare le mie preferenze per un cibo, o un partner.
E l'idea di dover essere in un certo modo è sempre figlia, secondo le mie guide, della paura d'essere diversi dagli altri e del tentativo di essere normali agli occhi degli altri (che siano genitori o chiunque altro abbiamo riconosciuto come figura d'autorità) anche se questo diviene per noi tortura, contrasto, sofferenza, malattia. Abbiamo paura di non essere normali e di rimanere soli.
Questa paura può sfociare in vere e proprie rappresaglie contro la propria vita psichica che è la prima a ribellarsi alle scelte non 'nostre', fino al punto di mettere a tacere emozioni, pensieri, interi blocchi di coscienza. Quando succede questo una persona non potrà più dire il perchè sta facendo qualcosa e se avrà un perchè alle sue azioni questo sarà una variante del "così fanno tutti". Oppure potrà manifestarsi col blocco di alcuni organi o funzioni fisiche che simboleggiano proprio ciò che non vogliamo lasciar fluire nella nostra esistenza.
L'essere normali e il cercare di adeguarsi al senso comune e al così fanno tutti, in questo momento della storia della terra sarà messo a dura, durissima prova, poichè è un paradigma che saremo costretti ad abbandonare volenti o nolenti.
Gli esseri umani saranno chiamati tutti a riappropriarsi del proprio potere e a risvegliarsi in massa da un sonno durato un po' troppo a lungo, e il cambiamento di vibrazione ci forzerà pian piano a staccarci da certi rigidi schemi del passato che non reggono più e che non possono più renderci felici. Sul come fare a essere felici e affrontare questa transizione i miei maestri sono stati piuttosto telegrafici:
"Chiediti il perchè di quello che fai, e se il perchè non è amore ma paura, quella cosa per quanto bella, nobile e sensata ti possa sembrare, è meglio che tu non la faccia".
Andrea Panatta
fonte: http://quantum73.blogspot.it/2010/02/dellessere-normali.html
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