Fu segnalato il 20 luglio che Russia e Iraq siglarono un accordo per la
fornitura di numerosi carri armati T-90. Vladimir Kozhin, assistente del
presidente russo per la cooperazione tecnica militare, confermava
l’accordo ma rifiutava di fornirne i dettagli, dicendo solo che “il
numero di carri armati è sostanzioso”.
L’analista militare russo Ruslan
Pukhov affermava al quotidiano russo Izvestija che l’accordo potrebbe
riguardare la consegna di centinaia di carri armati T-90 e che il
contratto supererebbe il miliardo di dollari.
Il T-90 è tra i carri
armati più venduti al mondo. Centinaia ne sono stati venduti a India,
Algeria, Azerbaigian e altri Paesi. Un piccolo numero fu consegnato alla
Siria per rafforzarne le capacità militari contro lo Stato islamico
(SIIL). Quwayt, Vietnam ed Egitto considerano la possibilità di
acquistarlo.
Noto per la potenza di fuoco e le grandi protezione e
mobilità, il T-90 è dotato di un cannone da 125 mm 2A46M che può sparare
proiettili e missili anticarro e di un sistema di puntamento 1A45T.
Le
misure di protezione standard includono un’armatura sofisticata, che
assicura una protezione completa all’equipaggio e ai sistemi cruciali,
comprendente l’armatura reattiva esplosiva Kontakt-5 e sistemi
attivi ad infrarossi di protezione del T-90 da granate a razzo, missili
anticarro e altri proiettili.
L’accordo per l’acquisto dei carri armati
fu confermato dal Ministero della Difesa iracheno. I T-90 rafforzeranno
la flotta di M1A1 Abrams iracheni logorata nella lotta contro
lo Stato islamico (SIIL).
La decisione di acquistare i carri armati
russi fu decisa dalla buona prestazione dei T-90 in Siria.
Nella
battaglia per Aleppo, un T-90 fu colpito da un missile BGM-71 TOW
prodotto dagli USA.
L’impatto diretto non causò danni. Invece,
nell’ottobre scorso, un M1 Abrams fu colpito da un missile anticarro 9M133 Kornet
al crocevia di Qurayah, a sud di Mosul. Il missile colpì al tergo la
torretta facendo esplodere il vano munizioni. Nel 2014-2016 l’Iraq
ricevette 15 elicotteri Mi-28NE Night Hunter dalla Russia,
nell’ambito di un contratto per la difesa da 4,2 miliardi di dollari
firmato nel 2012.
L’accordo prevedeva 43 elicotteri d’attacco Mi-35 (28)
e Mi-28NE (15), oltre a 42-50 sistemi combinati antiaerei a medio-corto
raggio Pantsir-S1. Il contratto fu adempiuto nell’ottobre
2016, quando gli elicotteri d’attacco e i sistemi antiaerei furono
consegnati all’esercito iracheno.
Nel 2014, la Russia inviò urgentemente
diversi aerei Su-25 su richiesta del governo iracheno, quando
l’esercito del Paese perdeva terreno durante l’offensiva dello SIIL.
L’esercito iracheno utilizza anche i lanciarazzi pesanti TOS-1A Buratino, i lanciarazzi multipli da 122 mm, obici MSTA da 152 mm e veicoli corazzati.
Le armi russe furono ampiamente utilizzate nella battaglia per Mosul.
Uno dei sistemi notevolmente utilizzati nell’operazione fu il
lanciarazzi termobarico multiplo da 24 tubi da 220 mm TOS-1A montato sul
telaio del carro armato T-72, progettato per distruggere le
fortificazioni nemiche, aree aperte e veicoli blindati leggeri e da
trasporto.
Può sparare razzi incendiari e termobarici con munizioni che
vengono disperse sotto forma di nubi di liquido infiammabile sul
bersaglio e poi accese per produrre un’esplosione significativamente più
potente di una convenzionale. È un’arma efficace per colpire i
terroristi nascosti nei bunker e nelle grotte. Anche gli elicotteri
iracheni Mi-28 e Mi-35 lanciarono efficaci attacchi contro le posizioni
dello SIIL a Mosul.
Nel 2015 fu istituito il centro operativo congiunto
di Baghdad tra Russia, Iraq, Iran e Siria, per scambiarsi intelligence e
coordinare le azioni contro i terroristi. L’Iraq permise alle Forze
Aerospaziali russe di utilizzare lo spazio aereo per attaccare gli
islamisti in Siria.
Lo scambio commerciale tra i due Paesi è di circa 2 miliardi di dollari, principalmente esportazioni russe. All’inizio del 2016, una delegazione di 100 funzionari governativi e commerciali guidati dal Viceprimo ministro Dmitrij Rogozin visitò l’Iraq per rafforzare la cooperazione in tutti i campi. I funzionari firmarono un memorandum d’intesa molto ampio che incluse misure per raddoppiare gli scambi bilaterali e aumentare la produzione di energia elettrica in Iraq, che soddisfa solo il 60 per cento della domanda nei caldi mesi estivi. Il capo della delegazione dichiarò che la Russia è pronta a vendere aerei Sukhoj Superjet all’Iraq e continuerà a prestare assistenza militare per combattere lo Stato islamico.
Mosca ha investito milioni di dollari nel settore
energetico iracheno. Mosca e Baghdad sono in trattative sull’apertura di
una linea aerea diretta tra Baghdad e Mosca e l’abolizione dei visti
diplomatici.
Gli Stati Uniti hanno ancora grande influenza in Iraq, ma
non lo controllano. Le imponenti prestazioni delle armi russe in Siria
suscitano una forte domanda dei Paesi che affrontano la minaccia del
terrorismo. L’accordo sul carro armato tra Russia e Iraq riflette questa
tendenza, e sarà anche esempio del crescente peso della Russia in Medio
Oriente e Nord Africa.
Peter Korzun SCF 22.07.2017
Traduzione di Alessandro Lattanzio – StoAurora
https://aurorasito.wordpress.com/2017/07/23/mosca-e-baghdad-siglano-un-grande-contratto-militare/
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