Le nuove sanzioni alla Russia garantiranno la fine del dominio del dollaro statunitense. Trump è solo a un tratto di penna dall’assicurare la fine del dollaro statunitense
Un stupefacente disegno di legge è sulla scrivania di Donald Trump
nell’ufficio ovale, e firmarlo garantirà solo la fine del dollaro USA
come valuta di riserva mondiale. Il Senato statunitense approvava quasi
all’unanimità un’azione contro gli oppositori degli USA tramite
sanzioni. Acclamata dalle sirene della miseria come John McCain, la
legge ha per scopo punire la Russia per presunte interferenze nella
elezioni.
In realtà, puntando sul settore energetico russo, il disegno
di legge impone invece ai vassalli europei di Washington l’abbandono
della vantaggiosa cooperazione energetica con la Russia. Nel frattempo,
Mosca sarà libera di consolidare la cooperazione economica e di
sicurezza a lungo termine con Pechino. In altre parole: Washington
insiste affinché Russia e Cina si avvicinino. Cosa può essere più ottuso
ed avvilente?
1. citando Max Keizer,
“il cosiddetto consenso di Washington si disintegra“: “L’ordine post-seconda guerra mondiale dell’egemonia del dollaro USA è finito a Washington DC, dove il cosiddetto consenso di Washington si disintegra e va a pezzi. Gli Stati Uniti non sembrano voler vedere la realtà, vogliono vivere nel passato e credere di essere il poliziotto mondiale adottando sanzioni. La Germania non accoglierà le sanzioni statunitensi ovviamente. La spingono nelle braccia della Russia. Allora si avrà un enorme asse di potenze tra Germania, Russia e Cina che lascerà il dollaro USA. Quindi la benzina negli USA passerà improvvisamente a 10, 11, 12 dollari a gallone. Come aiuterà l’economia statunitense il dollaro che perde la posizione di moneta di riserva?”
2. Pechino non ha assolutamente alcun obbligo da rispettare nelle
sanzioni statunitensi contro la Russia. Al contrario, la Cina potrà
accelerare la cooperazione con la Russia nel settore dell’energia.
Come afferma il Global Times:
“Il disegno di legge approvato dalla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, contro imprese, banche e individui russi, probabilmente ridurrà la quota della Russia nel mercato energetico globale, soprattutto negli Stati Uniti e in Europa. Pechino non ha alcun obbligo a sostenere le sanzioni statunitensi alla Russia. In realtà, la Cina potrebbe continuare a sfruttare la cooperazione con la Russia nel settore dell’energia. Il settore energetico è un pilastro strategico dell’economia russa, che potrebbe ricevere un nuovo colpo dalle sanzioni statunitensi. Tuttavia, una frattura economica con il vicino non si accorda con gli interessi della Cina. Se c’è il caos economico in Russia, la Cina potrebbe dover considerarne il salvataggio finanziario per risolverne i problemi causati dalle sanzioni statunitensi. Il caos economico causato dalle sanzioni statunitensi è solo il “caso peggiore” dalla scarsa probabilità. La realtà politica ed economica del mondo multipolare ha ridotto il potere statunitense sugli affari internazionali. L’esito più probabile è che la Russia rimarrà una superpotenza la cui influenza complessiva diminuirebbe ma non sarà mai veramente sfidata”. E ciliegia sulla torta: escludendo il settore energetico russo dall’occidente probabilmente “espanderà lo scambio di valute tra rublo e yuan”.
3. Se Trump non pone il veto, può dire addio al secondo turno, probabilmente per sempre.
Kommersant riferisce che se le sanzioni saranno approvate, la Russia reagirà:
Espellendo 35 diplomatici e sequestrando gli edifici diplomatici
Vietando tutte le compagnie IT statunitensi
Vietando tutti i prodotti agricoli statunitensi
Smettendo di vendere titanio alla Boeing (il cui 30% del titanio proviene dalla Russia)
Quindi è così. Siamo solo a un tratto di penna da Cina e Russia
affiancarsi, un’Europa che finirà per ribellarsi alle dannate follie
suicide di Washington e i cittadini statunitensi chiedersi cosa è andato
storto.
Russia Insider 28/07/2017
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
https://aurorasito.wordpress.com/2017/07/30/washington-firma-la-propria-condanna-a-morte/
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