mercoledì 19 luglio 2017

Vaccini: la spartizione della torta fa litigare medici e farmacisti


Vaccini somministrabili anche in farmacia da parte dei medici, con la collaborazione degli infermieri. Lo prevede un emendamento all’articolo 1, tra quelli licenziati dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato, che lascia la definizione delle modalità a un DM della Salute, in attuazione del capitolo del Patto Salute sulla Farmacia dei Servizi.

L’emendamento presentato da D’Ambrosio Lettieri, Mandelli e Rizzotti, prevede che i medici, 
«senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, con decreto del ministero della Salute, sono autorizzati a somministrare i vaccini presso farmacie aperte al pubblico». Sarà poi la Farmacia che «previo rilascio della certificazione gratuita relativa all’avvenuta vaccinazione, procede all’invio della stessa al competente servizio dell’Asl».
Il testo è stato calendarizzato per l’aula martedì 11 luglio, mentre già da lunedì in notturna continua l’esame degli emendamenti con una commissione sempre più spaccata.

Infatti, è bene ricordare che nelle votazioni sugli emendamenti sono stati sempre sul filo del rasoio per numero di voti, e la spaccatura che c’è in Commissione sul decreto riflette la spaccatura che c’è nel Paese.

E qui nascono altre polemiche intorno alla questione dei farmacisti vaccinatori.
NO ai vaccini in Farmacia!
Per ovvi motivi di incompatibilità di ruoli, di funzioni e per presupposti di conflitto di interessi, lo svolgimento di attività mediche presso le farmacie è assolutamente vietato.

È netta la posizione di FNOMCeO sull’emendamento al Decreto vaccini. Infatti, dalla nota Fnom si apprende del riferimento alla normativa vigente [Art. 102 del Testo unico delle leggi sanitarie, R.D. 27/07/1934, n. 1265] e del divieto «ribadito dalla successiva normativa, passando dalle leggi sulla “Farmacia dei Servizi” sino ad arrivare al “Ddl Lorenzin“» [pensate un po’ quanto è ignorante questa donna che smentisce pure sé stessa], in questi giorni all’esame della Commissione Affari Sociali della Camera, che nega espressamente la possibilità per il medico di esercitare la sua professione all’interno delle farmacie.
Secondo FNOMCeO, dunque, «non può accettare che una legge dello Stato che garantisce trasparenza, identificazione di ruoli e di competenze venga modificata da azioni che pregiudicherebbero la tracciabilità delle responsabilità, creando ulteriore disorientamento e sconcerto tra gli operatori della Salute. È stata da poco approvata una Legge sulla responsabilità degli esercenti le professioni sanitarie che è in attesa dei Decreti attuativi: a chi giova proporre nuove attività presso presidi del SSN che introdurrebbero ulteriori elementi di incertezza normativa? E infine: la farmacia ha adeguata copertura assicurativa per la responsabilità di struttura?».
Dello stesso parare anche Silvestro Scotti, segretario Fimmg che conferma il problema di compatibilità normativa «visto che ad oggi è ancora attiva quella che impedisce la presenza del medico in farmacia sulla base delle possibili “reazioni pericolose” rispetto al paziente».
Secondo Scotti, insomma, l’unico modo per conciliare le vaccinazioni con la farmacia, sarebbe quello di «individuare un luogo terzo dove il farmacista, il medico e l’ospedale lavorano insieme per portare la salute più vicina ai cittadini. Non mi pare che nelle premesse del decreto ci siano queste intenzioni».
Non c’è limite alla commedia delle contraddizioni
In tutta questa commedia vergognosa, al di là del maldestro tentativo di accaparramento di prerogative di altre professioni sanitarie, anche i bambini delle scuole materne hanno compreso che è in atto una mercificazione della loro salute, e troviamo quantomeno ridicolo che la FNOMCeO dimostri cotanta preoccupazione delle “reazioni pericolose” quando i suoi iscritti sono quotidianamente minacciati di radiazione e sottoposti a ingiuste pressioni tutte le volte che “in Scienza e Coscienza” sconsigliano la vaccinazione a un proprio assistito proprio per prevenire queste “reazioni pericolose” o “lesioni personali” che dir si voglia.



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