Questa frase è un luogo comune, una delle tante espressioni che fanno parte della “suggestione collettiva”. Ha lo stesso valore di «Non ci sono più le mezze stagioni» oppure «La Chiesa tiene la gente nell’ignoranza», «I politici sono tutti ladri» e così via.
Cosa dovremmo imparare dagli animali? È ora di finirla con il considerare gli animali più intelligenti e “buoni” di noi. Basta dire frasi come: «Loro sono più umani di noi».
Gli animali appartengono a un regno inferiore al nostro, per cui non commettono le atrocità degli esseri umani unicamente perché non hanno ancora un corpo mentale sviluppato. Non sono ancora entrati nella fase della dualità e quindi non possono nemmeno giudicare bene o male; fanno quello che devono fare e basta, rispondendo unicamente ai dettami dell’istinto e del corpo emotivo (come anche certi giornalisti). Non possono accumulare denaro a scapito di altri... perché hanno solo bisogno di soddisfare la fame. Non possono avere nemici e dichiarare guerre... perché prendono in considerazione solo i pericoli da cui devono difendersi nel momento presente.
Nella misura in cui si evolvono e si avvicinano al nostro regno, sviluppano anche loro determinati comportamenti umani, nel bene e nel male. Ma dovremmo forse tornare a essere così anche noi?
Sullo stesso piano di questa, c’è un’altra grande suggestione collettiva: il gatto è più intelligente del cane. Ebbene... non è vero! Il gatto viene ritenuto intelligente solo da chi non considera il Servizio e il Sacrificio di sé come aspetti importanti dello sviluppo spirituale. Il cane rappresenta esotericamente il discepolo che difende, aiuta e serve il suo Maestro; al contempo, grazie al servizio e alla costante vicinanza con l’essere umano, sviluppa sempre di più il suo corpo mentale, esattamente come il discepolo sviluppa i piani spirituali grazie al servizio e alla vicinanza con il Maestro.
Il fatto che il gatto venga considerato più intelligente perché è più “libero e indipendente” e va dal padrone solo per farsi dare da mangiare e farsi fare la coccole (non esistono infatti gatti da difesa, gatti per ciechi o gatti da tartufo), la dice lunga sulla capacità di discernere dell’uomo medio.
Punto 1. La superiorità dell’uomo rispetto agli animali. A scuola si studia che lo scarafaggio è meno evoluto del topo, il topo meno evoluto del cane, il cane meno evoluto dell’uomo. A partire da Darwin, viene dato per assodato che ci sia una cosa chiamata evoluzione, anche perché è piuttosto evidente osservando lo sviluppo della natura. Ci sono ancora forti dubbi riguardo il “come” si sviluppi l’evoluzione (e qui la teoria di Darwin viene contestata da più parti), ma non sul fatto che le specie si collochino su diversi gradini di una piramide evolutiva.
La scienza – non Osho o Sai Baba – ha scoperto che gli
esseri umani hanno una corteccia più spessa in tre aree del cervello: l’insula
anteriore, la corteccia sensoriale e la corteccia prefrontale. La massa di
sostanza bianca prefrontale è sproporzionatamente più grande negli esseri umani
rispetto ad altri primati e se ne è tratta la conclusione che esiste un maggior
numero di connessioni in questa parte del cervello. La corteccia prefrontale è
anche implicata nella cosiddetta “memoria di lavoro”, ossia la funzione che ci
permette di tenere a mente i pensieri per un tempo sufficiente a riflettere su
di essi, prendere decisioni e risolvere problemi.
Queste cose io le ho imparate alle scuole medie.
Faccio
un esempio, quando propongo articoli o video per perorare la causa della
vaccinazione non obbligatoria – per un mio interesse diretto e perché molte
persone me lo chiedono – alcuni miei vecchi amici mi dicono: «Ma lascia perdere
Brizzi, non entrare in quei casini, non metterti contro il sistema della
scienza ufficiale, guarda che quelli che ti seguono sono una massa di coglioni».
A questa
affermazione, io non ho strumenti per ribattere. Come definire infatti quelle
persone a cui devo spiegare con un post che sono più evolute del cane che
portano al guinzaglio tutte le mattine per fare la cacca? Come definire quelle
persone a cui devo far notare che gli esseri umani sono in grado di creare arte sublime, edificare il Colosseo
e interrogarsi sul significato della vita, mentre il loro gatto no? Come definire quelli
che non hanno capito che la mia firma alla fine del post (“cane antianimalista”)
era un paradosso?
Davvero...
siete indifendibili.
In ogni
caso, proprio questa è stata la spinta che, già dieci anni fa, in tempi non
sospetti, mi aveva condotto a studiare personalmente argomenti come i vaccini,
il fluoro contenuto nei dentifrici, la dannosità dello zucchero, ecc., anche
andando a intervistare dei medici, perché, per l’appunto, non potevo fidarmi
della «massa di coglioni» che popola il mondo newage. Come risultato delle mie
ricerche, in un passo del mio libro Risveglio,
del 2008, mettevo già le persone in guardia da vaccini e fluoro.
Una cosa
c’è da aggiungere a mia discolpa: la grande maggioranza delle persone che mettono
i like, commentano nella mia pagina Facebook e, più in generale, scrivono su di
me in rete, NON SONO PERSONE CHE MI SEGUONO. Le persone che mi seguono non
vivono nel mondo virtuale di Facebook, ma vengono ai miei corsi, svolgono esercizi
sulla presenza e, soprattutto, studiano (non solo i miei libri, che sono
divulgativi, ma anche Arthur E. Powell, Alice Bailey, Georges Gurdjieff, OmraamMikhaël Aïvanhov, Raphael, NevilleGoddard, WallaceD. Wattles). Quindi l’affermazione «quelli che ti seguono sono una massa di
coglioni» vale per quasi tutti coloro che seguono la mia pagina Facebook, ma la
trovo piuttosto ingiusta nei confronti di chi davvero mi segue e si impegna ogni
giorno per diventare una persona migliore.
Punto
2. La
superiorità del cane rispetto al gatto. Qui la scienza non ci viene in
aiuto. Invece, secondo la Scienza dello Spirito (Alice Bailey e Omraam Mikhaël Aïvanhov,
giusto per avere dei riferimenti) l’universo si muove verso l’evoluzione e la
cooperazione fra gli esseri. Un essere vivente che si impegna per aiutarne
altri (più evoluti o meno evoluti di lui) viene considerato, secondo tale
scienza, più progredito rispetto a chi pensa solo alla propria sopravvivenza e
a quella della propria famiglia.
Come ho già spiegato nell’altro post il cane,
per esempio, rappresenta la naturale predisposizione di un essere vivente a
mettersi al servizio di un regno superiore, così come l’essere umano può
mettersi al servizio di un Maestro (che per lui rappresenta il regno
successivo, ossia il Quinto Regno). Questo mio insistere sulla differenza fra
cane e gatto non era, ovviamente, una semplice curiosità, bensì un (disperato)
tentativo di farvi riflettere sul concetto di evoluzione, quando questa viene
osservata da una prospettiva spirituale.
Punto
3. Il
gatto vive nella presenza. Su questo vi posso dare ragione. E mi permetto
di aggiungere che anche il pesce rosso vive nella presenza, anche l’albero, e
anche alcune specie di bivalvi. A parte gli scherzi, in realtà tutti gli esseri
che non hanno ancora sviluppato una mente spazio-temporale vivono, ovviamente,
nella presenza. Ma, come mi ha giustamente fatto notare il mio amico, e a sua
volta relatore, Alessandro Baccaglini, il fraintendimento nel quale cade la
grande maggioranza delle persone nasce dalla confusione fra coscienza pre-mentale e coscienza sovra-mentale.
L’albero, il gatto, il
neonato e l’idiota del villaggio... vivono tutti nella presenza e hanno sicuramente
meno problemi dell’uomo comune (non hanno ansie, paure, preoccupazioni), ma voi
vorreste tornare a quello stato di coscienza pre-mentale? Vorreste rimanere
neonati tutta la vita? Il neonato, evolutivamente, si trova più indietro
rispetto allo stressato uomo adulto (vi ricordo che siete voi a cambiare il
pannolino a lui, e non viceversa), eppure il suo destino, se vuole progredire,
non può che essere di diventare adulto e, probabilmente, stressarsi anche lui. Lo
scopo del Lavoro su di Sé – quindi lo scopo di tutti quei personaggi che vi ho
citato prima – è portarvi a un livello di coscienza sovra-mentale, ossia oltre
la mente, oltre lo stress, non al di sotto della mente, cioè prima dello stress.
Punto
4. Gli
uomini compiono atrocità, mentre il cane e il pesce rosso no, quindi loro sono
più evoluti, in particolare il pesce rosso, ché non morde nemmeno. Solo la
prima parte di questa frase è vera: gli animali non compiono atrocità. E in effetti
non ci sono immagini che dimostrino che un chihuahua si sia mai fatto saltare
in aria in un aeroporto.
In questo
caso il fraintendimento concerne l’identificazione del concetto di evoluzione con
quello di buonismo: la specie più buona è quella più evoluta, per cui l’uomo,
che fa le guerre e va a vedere le partite di calcio, è sicuramente il meno
evoluto (soprattutto se va a vedere quelle della Juventus). Per gli “evoluzionisti
del buonismo” l’uomo resta il meno evoluto, a dispetto del fatto che quando
indichi al tuo cane un punto nel cielo, questo inizia a saltare e giocare col
tuo dito, e quando lo fai col gatto... questo si gira e se ne va.
Secondo
queste persone, in cima alla piramide evolutiva siederebbe un panda; in realtà
prima c’era una coccinella, ma il panda non l’ha vista e ci si è seduto sopra! Gli
esperti stanno cercando di valutare se ci sia stata intenzionalità nell’atto
del panda.
Punto
5. Il
giudizio. Le persone, essendo cariche di giudizio, vedono giudizio ovunque,
in quanto, per definizione stessa, non possono vedere al di fuori del giudizio,
poiché dovrebbero vedere “al di fuori di sé”. Questo è il fraintendimento che
sta alla base di ogni altro fraintendimento. E qui è dove si fa sentire di più
la differenza fra coloro che frequentano la mia pagina e chi segue e applica
ciò di cui io parlo.
Quando dico che una specie è meno evoluta di quella umana,
non la sto giudicando. Ovviamente, non sto dicendo che gli animali non vadano
amati e rispettati. Quando dico che il cane è più progredito del gatto NON STO
PARLANDO MALE DEL GATTO. Ma chi vive nel giudizio vedrà tutto questo mio post
intriso di giudizio, ne sarà convinto oggettivamente... e io non posso e non
devo fare nulla per fargli cambiare idea.
Invece posso
fare qualcosa per chi già lavora su di sé: vi consiglio di andare sul post dove
si trova la prima parte di questo articolo e leggere attentamente i commenti,
con lo scopo di cercare dove nascono i singoli fraintendimenti. Questo può
essere un ottimo lavoro per imparare a osservare e auto-osservarsi.
Salvatore Brizzi
(professione: cane di Dio
D.O.G. = Dogs Of God)
D.O.G. = Dogs Of God)
fonte: http://www.salvatorebrizzi.com/2017/07/bisogna-imparare-dagli-animali-parte-2.html
Nessun commento:
Posta un commento