giovedì 6 luglio 2017

Pidocchi: come curare il problema


Peduncolosi, questo è il nome causato dai pidocchi, che ogni anno, causano grossi problemi sia nelle scuole che tra i giovanissimi.

Che cos’è la peduncolosi


La pediculosi è un’infestazione causata dalla presenza di piccoli parassiti di colore grigio-biancastro muniti di zampette uncinate che permettono loro di attaccarsi a capelli e peli. 

I pidocchi non possono essere trasmessi dagli animali e non sono in grado di sopravvivere a lungo lontano dal cuoio capelluto. I parassiti si nutrono di sangue e il loro ciclo vitale ha la durata di un mese. 

Gli insetti  vivono a contatto con la cute e le loro uova, chiamate lendini, di colore bianco-lucido, poco più piccoli di una testa di spillo, si differenziano dalla forfora in quanto aderiscono tenacemente al cuoio capelluto.


I sintomi dei pidocchi


Il prurito è il sintomo che può far pensare ad un ipotetico contagio e deriva dalla reazione allergica della cute alla saliva dei pidocchi. Ma il prurito non si manifesta prima di qualche settimana. Le punture infatti, in un primo momento non vengono avvertite per via di una sostanza anestetizzante presente nella saliva dell’insetto.

Come avviene il contagio di pidocchi


Il contagio avviene da persona a persona, per contatto diretto o attraverso lo scambio di effetti personali. Bisogna, invece, sfatare un’errata convinzione: i pidocchi non possono saltare da una testa all'altra e non possono volare. Piuttosto bisogna prestare la massima attenzione ad oggetti come pettini, fermacapelli o spazzole. 

Non è vero neppure che i pidocchi preferiscono i capelli sporchi. Chiunque può essere infestato, indipendentemente dalla sua igiene e dal tempo trascorso dall'ultimo lavaggio dei capelli. 

Tra le numerose specie di pidocchi esistenti in natura, quelli del capo (Pediculus humanus capitis) sono quelli che causano la maggior parte delle infestazioni e rappresentano un problema di sanità pubblica per la rapidità con cui si propaga l'infestazione.

La diagnosi

Come capire se il bambino ha preso i pidocchi? Bisogna basarsi sul ritrovamento dell'insetto adulto e delle uova, specialmente all'altezza della nuca o dietro le orecchie. Se c’è pediculosi, si rilevano puntini bianchi o marrone chiaro, di forma allungata, traslucidi, poco più piccoli di una testa di spillo. 

Si differenziano dalla forfora in quanto le lendini non si staccano dal capello quando lo si fa scorrere tra le dita, essendo tenacemente attaccate ad esso da una particolare sostanza adesiva. La certezza dell’infestazione si ha solo quando si trova il pidocchio vivo; la presenza di lendini non indica la presenza del pidocchio.

I rimedi contro i pidocchi


In commercio sono disponibili numerosi prodotti sotto forma di polveri, creme, mousse, gel, shampoo. Il principio attivo più efficace è rappresentato dalla permetrina, un piretroide sintetico capace di uccidere sia i pidocchi che le uova, anche con un solo trattamento. 

Una seconda scelta può essere rappresentata dal malathion, un antiparassitario di cui si raccomanda l’uso solo per bambini superiori ai 6 anni. Un terzo rimedio è invece rappresentato dalle piretrine naturali e da prodotti a base di vitamina E che uccidono i pidocchi per soffocamento.

Il wet combing

In aggiunta a queste opzioni, il wet combing rappresenta una valida alternativa che si avvale dell’uso di un pettine a denti fitti da passare tra i capelli cosparsi di balsamo, dalla radice alla punta, fino a quando non si raccolgono più insetti. 

Il trattamento va ripetuto ogni 3-4 giorni per almeno 2 settimane. In caso di presenza del parassita è opportuno disinfettare anche lenzuola e abiti in acqua a 60° o a secco, come nel caso dei cappelli. Un’alternativa potrebbe essere quella di lasciare i vestiti all'aria aperta  per più di 48 ore. Pettini, spazzole e fermagli possono invece essere immersi in acqua molto calda per 10-20 minuti.

Il problema della resistenza 

Proprio come è capitato ai batteri dopo decenni di antibiotici, anche i pidocchi sono diventati molto resistenti perché negli ultimi trent'anni si è usata con insistenza la permetrina, sostanza sintetica simile alle tossine che il fiore di piretro usa per proteggersi dagli insetti. 

Così tra i pidocchi si è diffuso sempre più un gruppo di mutazioni genetiche che difende il loro sistema nervoso dagli insetticidi piretroidi. 

Nel 2015 il tossicologo Kyong Yoon ha trovato queste mutazioni nel 95% delle 109 popolazioni di pidocchi analizzate. Per questo oggi sono ritenuti efficaci soprattutto quei prodotti che ostruiscono meccanicamente gli spiracoli, ossia le piccole aperture sul corpo usate dai pidocchi per respirare ed espellere acqua. 

Sono prodotti basati su oli sintetici come il dimeticone, il miristato di isopropile o il tocoferolo acetato. Ma questi trattamenti sono efficaci solo se applicati con rigore.

La prevenzione a casa e a scuola

Purtroppo non è possibile prevenire la pediculosi. Tuttavia è possibile educare i bambini ad evitare lo scambio di oggetti personali e fare una verifica periodica del capo e della nuca per individuare precocemente il problema. 

Nelle famiglie con bambini in età scolare, è importante sottoporre a un controllo sistematico tutti i familiari, in particolare i figli più piccoli. Inoltre a scuola è buona cosa insegnare ai piccoli a non ammucchiare capi di abbigliamento sugli attaccapanni fuori dall'aula o negli spogliatoi della palestra. Non serve a niente tagliare i capelli in quanto i pidocchi si attaccano a tutti i tipi di capelli, corti o lunghi.



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