Recentemente si sono avute informazioni
che rendono il mercato dell’oro sovrano ancora più opaco. Le banche
centrali e la Banca dei regolamenti internazionali (BRI) fanno tutto il
possibile per non rivelare nulla delle loro transazioni in oro. Tutte le
transazioni sono segrete, e alcuna banca centrale ha mai fatto
controllare le proprie riserve d’oro fisico. L’ultima revisione degli
Stati Uniti risale ai giorni di Eisenhower, negli anni ’50. Ron Paul ha
chiesto un controllo, senza successo. Trump farà una verifica?
Questa
sarebbe l’intenzione, ma quando scoprirà che manca gran parte delle 8000
tonnellate di oro degli Stati Uniti, resterà in silenzio. Negli ultimi
anni, pressioni sono state fatte in Francia e Germania per effettuare
controlli, ma senza concludere nulla. Alcun Paese vuole rivelare che non
ha più oro.
Ci vogliono cinque anni alla Germania per rimpatriare 647 tonnellate d’oro
La Germania ha recentemente affermato di essere completamente trasparente sul suo oro, ma cosa ha rivelato al mondo? Nel 2013, la Germania annunciò il piano per rimpatriare 674 tonnellate di oro da Stati Uniti e Francia. Il primo anno ne recuperò solo 37 ed annunciò che avrebbe avuto il resto nel 2020. Ora dicono che il piano di rimpatrio sia accelerato. Delle 3381 tonnellate della Germania, il 51%, o 1713 tonnellate, tornerà in Germania entro la fine del 2017. Poco più del 49% dell’oro tedesco rimarrà all’estero: 1236 tonnellate ancora a New York e 432 tonnellate a Londra.
La Germania ha recentemente affermato di essere completamente trasparente sul suo oro, ma cosa ha rivelato al mondo? Nel 2013, la Germania annunciò il piano per rimpatriare 674 tonnellate di oro da Stati Uniti e Francia. Il primo anno ne recuperò solo 37 ed annunciò che avrebbe avuto il resto nel 2020. Ora dicono che il piano di rimpatrio sia accelerato. Delle 3381 tonnellate della Germania, il 51%, o 1713 tonnellate, tornerà in Germania entro la fine del 2017. Poco più del 49% dell’oro tedesco rimarrà all’estero: 1236 tonnellate ancora a New York e 432 tonnellate a Londra.
Ci si chiede il motivo per cui ci vogliono
cinque anni per rimpatriare 674 tonnellate di oro. I funzionari della
Bundesbank hanno spiegato che si tratta di un complicato esercizio
logistico. La Bundesbank avrebbe incontrato gravi problemi per
trasporto, assicurazione, sicurezza, ecc. Ma prendendo la Svizzera ad
esempio, importa ed esporta più di 2000 tonnellate di oro all’anno,
escludendo i trasferimenti tra banche e casse private.
Lo stesso in
Paesi come Regno Unito, Cina, India e Stati Uniti. Quindi in tutto il
mondo, migliaia di tonnellate di oro viaggiano senza alcun problema
logistico. C’è da chiedersi perché i tedeschi, di solito dall’efficienza
formidabile, abbiano problemi a rimpatriare 674 tonnellate nell’arco di
cinque anni…
La ragione, naturalmente, è che l’oro non è disponibile perché prestato o venduto. Ciò è confermato dai rapporti sui lingotti pervenuti che non sono quelli originali. Ma la grande domanda ora è se esistono le 1668 tonnellate che dovrebbero trovarsi negli Stati Uniti e in Francia. Se esistono, perché non rimpatriarle immediatamente in Germania? In origine, l’oro fu depositato all’estero per la guerra fredda. Ma sarebbe stato difficile spiegare perché l’oro nel Regno Unito e in Francia impedisse la guerra fredda.
Oggi non c’è la guerra fredda, quindi non è
più un motivo valido. Sappiamo perché l’oro è trattenuto a New York e a
Londra, perché è lì che la maggior parte delle transazioni in oro
avviene. Ma le principali banche centrali, come la Bundesbank, non hanno
bisogno di muovere l’oro se lo prestano. Tutti coloro che interagiscono
con le banche centrali credono che siano affidabili. Non sono
d’accordo. Le banche centrali detengono debito tossico che non sarà mai
ripagato e, di conseguenza, non sono sicure.
Le Bullion Bank ipotecano più volte lo stesso oro
Allora, perché l’oro non è in Germania? Inizialmente fu utilizzato per prestiti e scambi. Prima, quando l’oro veniva prestato, rimaneva a Londra e New York, e passava da una banca all’altra. Ma ora le cose sono molto diverse, perché gli acquirenti sono soprattutto Cina, India e Russia. Questi Paesi non sono interessati all’oro cartaceo: vogliono i lingotti fisici. Il risultato di ciò è che quando una banca centrale presta oro a una bullion bank, questa lo vende alla Cina che riceve l’oro fisico.
Allora, perché l’oro non è in Germania? Inizialmente fu utilizzato per prestiti e scambi. Prima, quando l’oro veniva prestato, rimaneva a Londra e New York, e passava da una banca all’altra. Ma ora le cose sono molto diverse, perché gli acquirenti sono soprattutto Cina, India e Russia. Questi Paesi non sono interessati all’oro cartaceo: vogliono i lingotti fisici. Il risultato di ciò è che quando una banca centrale presta oro a una bullion bank, questa lo vende alla Cina che riceve l’oro fisico.
Tutte ciò che le banche centrali hanno è la cambiale
emessa dalla bullion bank. Quando la banca centrale vuole
recuperare il proprio oro, non sarà disponibile e la bullion bank dovrà
prenderlo in prestito da qualcun altro, come ad esempio un cliente. Così
le bullion bank ipotecano più volte lo stesso metallo. Perciò gli
investitori non dovrebbero mai conservare il proprio oro in una banca.
Le banche centrali non solo prestano l’oro al mercato, ma lo vendono
anche in segreto. Ufficialmente, il totale delle riserve auree delle
banche centrali è di 33000 tonnellate. Di queste, le banche centrali
occidentali detengono circa 23000 tonnellate, comprese le riserve del
FMI. Ma nessuno sa veramente quanto oro ci sia in occidente.
Il 50% dell’oro tedesco sarebbe in Cina?
Prendiamo l’esempio della Germania che, alla fine del 2017, avrà ufficialmente il 50% del suo oro, 1668 tonnellate, all’estero. Se questo oro è stato ceduto in prestito e poi venduto alla Cina, queste 1668 tonnellate sono definitamente uscite dall’occidente. Ma vengono ancora contabilizzate come oro dalle banche centrali occidentali. Tutto ciò che la Germania ha sono ricevute di carta che non potrà mai mutare in oro fisico. È certamente così per tutto l’oro delle banche centrali occidentali.
Prendiamo l’esempio della Germania che, alla fine del 2017, avrà ufficialmente il 50% del suo oro, 1668 tonnellate, all’estero. Se questo oro è stato ceduto in prestito e poi venduto alla Cina, queste 1668 tonnellate sono definitamente uscite dall’occidente. Ma vengono ancora contabilizzate come oro dalle banche centrali occidentali. Tutto ciò che la Germania ha sono ricevute di carta che non potrà mai mutare in oro fisico. È certamente così per tutto l’oro delle banche centrali occidentali.
Come la Germania, fino al 50% dell’oro delle banche
centrali occidentali è probabilmente stato prestato, cioè 12000
tonnellate. La maggior parte delle 12000 tonnellate è stata acquistata
dai Paesi della Via della Seta, come indicato di seguito. Questo lascia
le banche centrali occidentali con una potenziale ricevuta cartacea da
500 o 1000 miliardi di dollari. Non vedranno mai più l’oro.
3000 tonnellate di oro vanno verso ad est ogni anno
Se diamo uno sguardo agli acquisti di oro provenienti dai Paesi della Via della Seta (India, Turchia, Russia e Cina), troviamo che dal 2009 hanno acquistato quasi 20000 tonnellate. Quasi 3000 tonnellate di oro all’anno, una quantità superiore alla produzione annua registrata in questi anni.
Se diamo uno sguardo agli acquisti di oro provenienti dai Paesi della Via della Seta (India, Turchia, Russia e Cina), troviamo che dal 2009 hanno acquistato quasi 20000 tonnellate. Quasi 3000 tonnellate di oro all’anno, una quantità superiore alla produzione annua registrata in questi anni.
Quattro Paesi hanno quindi assorbito la produzione annuale
di oro degli ultimi sette anni. Inoltre, vi sono stati importanti
acquisti da altri Paesi, nonché investitori. Non sorprende che gran
parte della fornitura provenga segretamente dalle attività delle banche
centrali. Circa 4500 tonnellate di oro vengono raffinate ogni anno. 3000
tonnellate dalla produzione mineraria e 1500 tonnellate dal
riciclaggio.
Dal 2011, quando l’oro raggiunse il picco di 1920 dollari,
sembrava che ci fosse poco interesse e domanda di oro fisico,
soprattutto giudicando dal declino del prezzo. Ma non è sicuramente
così. Negli ultimi sei anni, 4000-4500 tonnellate di oro sono state
raffinate ogni anno, e sono state assorbite dal mercato. Non ci sono
riserve d’oro, da alcuna parte. Il calo dei prezzi, dal suo picco di
1920 dollari nel 2011 ai 1050 nel dicembre 2015, non ha nulla a che fare
con il calo della domanda fisica.
Come la maggior parte degli
investitori sa, il prezzo dell’oro non è deciso dal mercato fisico, ma
molto più dal mercato cartaceo. La manipolazione dei prezzi avviene nel
mercato cartaceo. Ho detto più volte che il mercato dell’oro cartaceo,
per come esiste oggi, non sopravviverebbe per molto.
Quando i titolari
dell’oro cartaceo capiranno che non c’è l’oro fisico per risolvere le
loro richieste cartacee, allora il prezzo dell’oro salirà, non di
centinaia di dollari, ma di migliaia di dollari, e assai rapidamente.
Fino ad allora, gli investitori continueranno a comprare oro di carta e
oro ETF. Alcuni di questi ETF si basano sull’oro, ma il problema è che
gli ETF fanno parte del sistema finanziario, ed è impossibile sapere
quante volte lo stesso oro sia stato usato o registrato. L’oro
acquistato per preservarne il valore non dovrebbe essere detenuto dal
sistema bancario.
Oggi ci sono 2670 tonnellate di oro, o 106 miliardi di
dollari, in ETF. Mentre aumentano i timori nel sistema finanziario,
gran parte degli ETF in oro passerà ai privati e alle casseforti. Alcune
aziende, come la nostra, che operano al di fuori del sistema bancario,
possono offrire oro fisico allo stesso prezzo degli ETF, con proprietà
diretta dei singoli lingotti, assicurati, permettendo una liquidità
immediata.
Svizzera, snodo strategico per l’oro
E’ essenziale conservare l’oro in una giurisdizione stabile. Si temeva che la Svizzera non fosse più sicura dopo l’attacco delle autorità statunitensi contro UBS per dei conti non dichiarati da clienti statunitensi. Molti credevano che l’oro conservato in Svizzera sarebbe stato trasferito a Singapore.
E’ essenziale conservare l’oro in una giurisdizione stabile. Si temeva che la Svizzera non fosse più sicura dopo l’attacco delle autorità statunitensi contro UBS per dei conti non dichiarati da clienti statunitensi. Molti credevano che l’oro conservato in Svizzera sarebbe stato trasferito a Singapore.
Abbiamo casseforti in entrambi i posti, ma
non abbiamo visto migrazioni dalla Svizzera a Singapore o altrove.
Molti investitori sono preoccupati dal rischio di confisca in diversi
Paesi. Personalmente credo che detenere oro sia ormai così diffuso che
la confisca non sia fattibile. E’ molto più facile tassare le attività
come l’oro che confiscarlo. Le tasse dovrebbero aumentare in modo
significativo nei prossimi anni, in particolare per i ricchi.
La
pianificazione fiscale è diventata importante quanto la pianificazione
degli investimenti. E’ indispensabile conservare l’oro in un Paese che
per tradizione lo detenga. Gli svizzeri risparmiano da tempo nell’oro.
Alcuni comprano ogni mese una moneta d’oro da 20 franchi, il ‘Vreneli’.
Un altro fattore compreso da pochi è l’importanza strategica dei
raffinatori d’oro svizzeri. La Svizzera raffina più oro di qualsiasi
Paese del mondo, circa i due terzi della produzione annua. L’oro è anche
importante per le esportazioni svizzere.
Nel 2016, le esportazioni di
oro erano il 29% delle esportazioni, per un totale di 86 miliardi di CHF
(86 miliardi di dollari). Per questa semplice ragione, la Svizzera non
ucciderà la gallina dalle uova d’oro. Non riesco a immaginare la
confisca di oro in Svizzera. Al contrario, invece penso che la Svizzera
diventerà uno snodo ancora più importante di quanto lo sia oggi, sia per
la conservazione che il commercio.
Oltre al caveau delle banche (dove
non si deposita il proprio oro), ci sono diverse casseforti private
dalle notevoli dimensioni in Svizzera. Ci sono anche grandi depositi
nelle Alpi. Alcuni sono ancora molto segreti e non vengono rivelati.
Infine, i metalli preziosi sono appena entrati in un’importante fase di
ascesa del mercato. Mentre la carta moneta continua a perdere valore,
oro e argento inizieranno presto a riflettere i rischi dell’economia
globale e del sistema finanziario.
Il deficit commerciale cronico degli Stati Uniti porterà al crollo del dollaro
Se guardiamo al dollaro statunitense, il deficit commerciale cronico da 41 anni basta ad azzerarlo. Una volta che perderà lo status di valuta di riserva, nulla lo salverà. Perciò è essenziale mutare le riserve in dollari in oro e argento.
Se guardiamo al dollaro statunitense, il deficit commerciale cronico da 41 anni basta ad azzerarlo. Una volta che perderà lo status di valuta di riserva, nulla lo salverà. Perciò è essenziale mutare le riserve in dollari in oro e argento.
La carenza di oro e argento provocherà la compressione dei prezzi
La stretta sull’offerta dei metalli preziosi in combinazione con l’implosione del mercato cartaceo porterà a un notevole aumento dei prezzi, nei prossimi anni. Siamo in un momento in cui gli investitori possono ancora comprare oro fisico e argento a prezzi estremamente ragionevoli. Mentre una grave carenza è attesa, ciò sarà impossibile.
La stretta sull’offerta dei metalli preziosi in combinazione con l’implosione del mercato cartaceo porterà a un notevole aumento dei prezzi, nei prossimi anni. Siamo in un momento in cui gli investitori possono ancora comprare oro fisico e argento a prezzi estremamente ragionevoli. Mentre una grave carenza è attesa, ciò sarà impossibile.
L’oro fisico e l’argento sono l’assicurazione migliore per proteggere le
ricchezze contro i molteplici rischi globali. L’investitore deve
garantirne un deposito sicuro e non deve toccarlo, a prescindere dai
movimenti dei prezzi. Un giorno, molti anni dopo, l’investitore sarà
sorpreso dalla crescita esponenziale del valore dei metalli preziosi
nelle monete a corso forzoso.
Fonte originale: Cervino – GoldSwitzerland
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
https://aurorasito.wordpress.com/2017/03/07/il-50-delloro-delle-banche-centrali-occidentali-e-scomparso/
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