martedì 13 agosto 2013

Bambini clonati, è allarme degli scienziati

Una nuova scoperta ha messo in allarme gli scienziati

La prospettiva di far nascere bambini clonati ha compiuto un passo avanti dopo che gli scienziati hanno estratto cellule staminali da embrioni umani creati in laboratorio. 

La scoperta potrebbe portare a celle personalizzate per contribuire a trattare e curare una serie di malattie, dal morbo di Alzheimer alla sclerosi multipla.

Tuttavia, si pone anche lo spettro di bambini che possono essere clonati in laboratorio. Questo potrebbe consentire alle coppie che hanno perso un figlio di pagare per la creazione di un ‘duplicato’. 

 
Mentre dagli embrioni umani clonati precedentemente, nessuno aveva estratto cellule staminali sane, grazie all’ultima scoperta gli scienziati sono ora ancora più vicini ad essere in grado di clonare i bambini. Il team degli Stati Uniti è alla ricerca di cure per le malattie incurabili – ma c’è chi teme che qualche scienziato poco serio, possa copiare il loro lavoro per cercare di clonare gli esseri umani.

Il dottor David King, fondatore della campagna Human Genetics Alert, ha richiesto un divieto internazionale della clonazione umana e ha detto che era ‘irresponsabile fino all’estremo’ aver pubblicato i dettagli della tecnica delle cellule staminali. Il primo risultato al mondo è stato raggiunto presso la Oregon Health and Science University, con una tecnica simile a quella utilizzata per clonare la pecora Dolly.

Il professor Shoukhrat Mitalipov ha dichiarato: “La nostra scoperta offre nuovi modi per generare cellule staminali per i pazienti con tessuti e organi disfunzionali o danneggiati. Queste cellule staminali possono rigenerare e sostituire quelle cellule e tessuti danneggiati e alleviare malattie che colpiscono milioni di persone. Mentre c’è molto lavoro da fare per lo sviluppo di terapie con cellule staminali sicure ed efficaci, crediamo che questo è un passo avanti importante per sviluppare le cellule che potrebbero essere utilizzate nella medicina rigenerativa. Queste cellule, conosciute come ‘cellule master’, sono in grado di trasformarsi in ogni tipo di cellula del corpo e sono ampiamente considerate come un potenziale kit di riparazione per le parti del corpo malate, danneggiate o usurate.

Dopo tutte le polemiche che sono nate dalla pubblicazione di questa nuova scoperta, il professor Mitalipov ha spiegato che non è riuscito a creare baby scimmie attraverso la clonazione, e che è quindi improbabile che la sua tecnica potrebbe essere usata per clonare gli esseri umani. Tuttavia, il dottor King ha avvertito: “Gli scienziati hanno finalmente consegnato il bambino che gli aspiranti di clonatori umani stavano aspettando: un metodo per creare affidabili embrioni umani clonati“.

Il professor Ian Wilmut e la pecora Dolly
La stessa tecnica è stata utilizzata dai ricercatori guidati dal professor Ian Wilmut al Roslin Institute di Edimburgo per produrre la pecora Dolly, il primo mammifero ad essere clonato da una cellula adulta. Durante il trasferimento nucleare di cellule somatiche (SCNT), un nucleo delle cellule del donatore viene trasferito in una cellula uovo il cui proprio DNA nucleare è stato rimosso. L’uovo si sviluppa in un embrione in fase iniziale che è un clone del donatore, che contiene gli stessi geni. Le cellule staminali prelevate dall’embrione sono ‘pluripotenti’, avendo la capacità di trasformarsi in qualsiasi tipo di tessuto del corpo, dal cervello al midollo. Nel nuovo studio, pubblicato sulla rivista Cell, gli scienziati hanno trasferito nuclei da cellule di pelle umana in cellule uovo umane.

Foto e fonte Daily Mail
http://www.leggilo.net/99844/bambini-clonati-e-allarme-degli-scienziati.html

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Clonati 3 bambini

severino antinori ginecologo«Ho contribuito a far nascere con la tecnica della clonazione umana per fini riproduttivi tre bambini. Sono due maschietti e una femminuccia che oggi hanno 9 anni. Sono nati sanissimi e attualmente godono di ottima salute».

Lo rivela in un’intervista rilasciata al settimanale Oggi il famoso ginecologo Severino Antinori.

Le mamme dei bambini, secondo quanto ha raccontato Antinori, vivono in Paesi dell’Est europeo, ma secondo il professore non si tratterebbe di clonazione. Il medico, infatti, preferisce parlare di terapie innovative, di riprogrammazione genetica, anche per produrre cellule staminali autologhe, cioè proprie, destinate a riparare i danni provocati dalle malattie degenerative.

La tecnica adottata da Antinori è una sorta di perfezionamento di quella impiegata da Ian Wilmut, genetista scozzese che nel 1997 ha clonò la pecora Dolly.

«Ho contribuito a far nascere con la tecnica della clonazione umana per fini riproduttivi tre bambini. Sono due maschietti e una femminuccia che oggi hanno 9 anni. Sono nati sanissimi e attualmente godono di ottima salute», ha concluso Antinori.

[via repubblica]
http://www.bioblog.it/2009/03/04/clonati-3-bambini/20096523

http://www.portaledibioetica.it/documenti/002127/002127.htm

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